Tanti sciatori, ma ad affollare in questi giorni il Pronto soccorso dell’Ospedale Parini di Aosta ci sono anche i primi pazienti colpiti dall’influenza. E se per i più giovani, “non a rischio” arrivati al servizio di urgenze del nosocomio regionale per “una semplice febbre” l’invito dell’Azienda Usl è di rivolgersi al proprio medico curante oppure di isolarsi a casa con farmaci antipiretici, per gli anziani il monito è di tutt’altro genere.
“Dobbiamo purtroppo constatare come la maggior parte degli anziani che in questi giorni accedono con sintomatologia influenzale non siano vaccinati” evidenzia il direttore sanitario dell’Azienda Usl Valle d’Aosta Mauro Occhi “è stato evidentemente minimizzato l’appello rivolto ad inizio stagione dai medici perché si provvedesse a proteggere gli anziani. La vaccinazione, però, resta una misura fondamentale per prevenire complicanze e garantire una migliore protezione per le categorie più vulnerabili della popolazione, e resta una delle misure fondamentali per preservare il buon funzionamento di servizi sanitari salvavita”.
L’azienda Usl, tramite il suo direttore sanitario, ricorda inoltre come “i ricoveri, così come la semplice attesa in Pronto Soccorso, rappresentano un rischio significativo per la salute degli anziani. Il virus influenzale può aggravare condizioni preesistenti e mettere in pericolo vite che potrebbero essere salvaguardate con un semplice vaccino”.
Nel pieno della stagione turistica, con la popolazione residente arrivata a quadruplicarsi, il Pronto soccorso del Parini di Aosta, l’unico della regione, sta affrontando un significativo aumento di richieste.
“Nonostante l’aumento di accessi, – conclude Occhi – il Pronto Soccorso del Parini sta riuscendo a gestire bene il flusso di pazienti (il boarding è decisamente inferiore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso)”.
5 risposte
evviva …forse i valdostani hanno capito e si sono svegliati dal sonno !!
Un vaccino antinfluenzale non può coprire tutti i ceppi e tutte le varianti. Viene scelto, anno per anno, prodotto e acquistato in base a ciò che si ritiene statisticamente probabile.
Per cui, in un periodo come questo, dove ci sono in circolazioni più ceppi e varianti (che colpiscono le vie aeree o quelle intestinali), la copertura vaccinale sarebbe comunque scarsa.
Il vaccino attualmente disponibile copre i 4 tipi di influenza più comuni durante questo inverno e riduce del 70-80% i casi gravi tra gli anziani. Se tutti gli anziani VDA fossero stati vaccinati il PS non sarebbe così sotto pressione.
Questa situazione è causata dalle mancanze dei medici di famiglia, dei cittadini e di persone come lei che diffondono informazioni false.
Balle, nelle RSA valdostane tutti i nonnini sono stati vaccinati, eppure la gran parte è attualmente a letto influenzata. Questi vaccini funzionano egregiamente solo per chi li produce e chi li propina.
Il vaccino protegge all’ 70-80% dalle complicazioni gravi, ovvero quelle che richiedono ospedalizzazione. Quindi diminuisce significativamente la % di anziani che finiscono in ospedale, lasciando i posti ad altri pazienti. Gli anziani che rimangono in RSA e non finiscono in ospedale sono un successo della vaccinazione.
Valutare l’efficacia di un vaccino soggettivamente, come lei ha fatto, è fuorviante. L’intuizione umana, in ambito epidemiologico, viene fregata facilmente da numerosi bias. Possiamo valutare l’efficacia dei vaccini solo grazie a solidi, davvero solidi, dati statistici consultati da migliaia di ricercatori e da chiunque abbia voglia di analizzare seriamente i dati.