Un primo caso di dengue è stato confermato in Valle d’Aosta

Il paziente, un giovane di ritorno da un viaggio in Sud America, ha manifestato febbre e forti dolori articolari e muscolari. Non è stato ospedalizzato, non ha dovuto seguire terapie specifica, ed ora sta bene. La dengue non si trasmette da persona a persona, il vettore è la zanzara "Aedes".
Sanità

È stato confermato, dal Dipartimento di Prevenzione dell’Usl, il primo caso di dengue in Valle d’Aosta. Il paziente – spiega l’Azienda – è un giovane residente ad Aosta, recentemente rientrato da un viaggio in Sud America dove presumibilmente è stato punto da una zanzara portatrice del virus. Non è stato ospedalizzato né ha dovuto seguire una terapia specifica. Attualmente sta bene.

Il dottor Salvatore Bongiorno, direttore della Struttura Igiene e Sanità pubblica, spiega che “è una malattia infettiva tropicale causata dal virus dengue (del gruppo degli Arbovirus) che viene trasmessa dalle punture di zanzare Aedes aegypti e Aedes albopictus che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Va precisato, quindi, che la dengue non è una malattia a trasmissione diretta, da persona a persona, ma il contagio avviene solo attraverso insetti vettori, ossia le zanzare del genere Aedes. In alcuni Paesi del mondo, come il Sud America, è endemica e in crescita, ma nella maggior parte dei casi l’infezione si presenta in forma asintomatica oppure come malattia febbrile autolimitante”.

“Seguendo il Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi 2020-2025 – prosegue il medico – abbiamo segnalato il caso al Ministero della Salute e l’autorità locale, in questo caso il Comune di Aosta, che si occuperà delle azioni di monitoraggio e contrasto (rilevazione zanzare, disinfestazione) seguendo le indicazioni previste dal Piano”.

Il giovane aostano ha iniziato a manifestare sintomi tipici della dengue, tra cui febbre alta e dolori muscolari e articolari, immediatamente dopo il suo rientro.

“Il paziente lamentava dolori diffusi a ossa e muscoli, sintomi tipici di questa infezione che viene anche definita ‘febbre spaccaossa’. Visto il rientro da luoghi dove la dengue è molto presente, abbiamo sospettato si trattasse di questo virus. Il sierologico lo ha confermato” dice invece la dottoressa Silvia Magnani, responsabile della Struttura Malattie infettive dell’Ospedale “Parini” di Aosta.

Contattata telefonicamente, Magnani ha aggiunto: “I sintomi sono un ‘febbrone’ con dolori osteo-articolari. Nel caso di questa persona, l’ipotesi dengue è stata valutata perché tornava dall’estero. È stato quindi sottoposto ad un esame per la ricerca degli anticorpi e del virus nel sangue, controllo che ci ha permesso di fare una diagnosi di certezza”.

Non esiste un trattamento specifico per la dengue, ma una corretta gestione dei sintomi può aiutare a prevenire complicazioni più gravi, dice invece l’Usl. “Per questa malattia si curano i sintomi – aggiunge Magnani –, in genere attraverso degli antipiretici. Il decorso, invece, dipende dalle persone.  È una malattia che può essere molto antipatica. Per le persone in perfetta salute i sintomi sono contenuti. Nei pazienti con fragilità o con altre patologie, la febbre alta può scompensare”.

Anche in vista dell’imminente stagione estiva e del conseguente proliferare delle zanzare, l’ultima circolare del Ministero della Salute sulla base del Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi 2020-2025 indica la necessità di promuovere attivamente la consapevolezza e la prevenzione della dengue tra i residenti e i viaggiatori. È essenziale, quindi, che i cittadini adottino misure preventive come l’uso di repellenti per insetti, l’installazione di reti zanzariere e l’eliminazione di acque stagnanti dove le zanzare possono riprodursi.

“Bisogna controllare i vettori, quindi la moltiplicazione delle zanzare – chiude la direttrice di Malattie infettive –. Bisogna anche dire ai cittadini di fare attenzione all’acqua stagnante e adottare una protezione individuale, come gli spray con piretro”.

Il Dipartimento di Prevenzione invita i viaggiatori che rientrano da aree dove la dengue è prevalente a monitorare attentamente la propria salute e a consultare un medico in caso di comparsa di sintomi febbrili.

“Questo evento – chiude l’Usl – sottolinea l’importanza di una vigilanza costante e di una collaborazione efficace tra le autorità sanitarie e la comunità per contrastare la diffusione di malattie infettive”.

Qui le linee guida ed i consigli, per i viaggiatori, per proteggersi dalla dengue e le azioni da porre in essere in caso di sospetto contagio.

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