“Un simbolo di speranza”, al Day Hospital Oncologico del Parini arriva la “Campana del Sollievo”

L’iniziativa nasce da una proposta di una giovane paziente e ha trovato accoglienza grazie al coordinatore Infermieristico Gianluca Del Vescovo e alla Lilt Valle d’Aosta e dei suoi volontari, che hanno donato la campana che vuole essere un messaggio di speranza e gioia.
Sanità

Un nuovo e toccante simbolo arricchisce da oggi, 14 aprile, gli spazi del Day Hospital Oncologico dell’ospedaleParinidi Aosta. Si tratta della Campana del Sollievo, dedicata ai pazienti che concludono il percorso di chemioterapia.

Il rito di suonare questa speciale campanella – che nasce negli Stati Uniti e nel Sud America ed è stato adottato in Australia, Canada ed Inghilterra – è un’usanza che si è largamente diffusa negli ospedali anglosassoni per annunciare al mondo la guarigione dal cancro o la conclusione di un trattamento sanitario che ha portato beneficio.

L’iniziativa nasce da una proposta spontanea di una giovane paziente e ha trovato immediata accoglienza grazie all’impegno del coordinatore Infermieristico Gianluca Del Vescovo, della Lilt Valle d’Aosta e dei suoi volontari, che hanno donato la campana all’ospedale.

“Suonare la campana è un messaggio di speranza e gioia – spiega Del Vescovo –. I tre rintocchi raccontano un intero viaggio: il primo per il passato prima della malattia, il secondo per il periodo della diagnosi e della terapia, e infine il terzo, quello della rinascita e della guarigione. È un momento che rimane nel cuore”.

Anche la dottoressa Zuzana Sirotovà, responsabile del Day Hospital di Oncologia, sottolinea il significato profondo di questo gesto: La campana è simbolo di gioia e, secondo antiche leggende, il suo suono attira gli spiriti buoni. La voce delle campane, nel passato, richiamava il popolo per festeggiare, piangere, gioire o avvertiva di un pericolo imminente. La campana suonava spesso ai matrimoni e ai funerali, era il suono che accompagnava un rito di passaggio”.

“Al termine delle due grandi guerre tutte le campane del mondo suonavano esprimendo la gioia e la vittoria della vita sulla morte e distruzione – aggiunge –. Pensateci: anche in questo mondo pieno di suoni e chiasso, quando sentiamo suonare una campana, questo suono antico sovrasta tutto il rumore di sottofondo, ascoltiamo i rintocchi che hanno il potere di darci attimi fuggenti di calma. Sì, ora anche i nostri pazienti potranno dare voce alla loro lotta contro la malattia, il loro grido vittorioso saranno i tre rintocchi, uno per il coraggio, uno per il dolore e, finalmente, l’ultimo per l’immenso sollievo che, almeno per ora, è finita”.

Anche il presidente della Lilt Valle d’Aosta Salvatore Luberto evidenzia il valore umano e comunitario del rito: “È un rito di gioia, un suono che segna la fine di un cammino lungo e faticoso, un augurio per giorni nuovi, liberi dalla malattia, lontani dall’ospedale. Ma è anche un rito dell’addio: il personale sanitario con i volontari Lilt salutano il paziente consapevoli di aver fatto tutto il possibile per riportarlo alla vita, a casa, a riprendere il proprio futuro. È sempre un momento di forte emozione, sia per chi la suona sia per chi l’ascolta, perché sancisce la fine di un’esperienza di dolore e, talvolta, di solitudine. Ma è, soprattutto, un evento condiviso. Se a volte i familiari, per paura, faticano a esserci, il personale sanitario ed i volontari Lilt rimangono comunque accanto al paziente offrendo sostegno, competenza e umanità, con quella sensibilità e partecipazione che fanno la differenza in ogni percorso di cura”.

A rendere ancora più forte il significato dell’iniziativa è la testimonianza di Egle Barocco: “Come coordinatrice dei volontari della Lilt ma, soprattutto, come ex paziente del DH di Oncologia, non posso che esprimere la mia gratitudine al coordinatore Gianluca Del Vescovo e al presidente Lilt Salvatore Luberto per la sensibilità mostrata – ha detto –. Suonare la campanella del sollievo per un paziente alla fine della chemioterapia è un momento importante, un momento che lasciasenza respiro’ perché rappresenta la fine di un percorso faticoso ma anche un momento di gioia e riconoscenza nei confronti del personale sanitario che sa accompagnare i pazienti con tanta empatia e sensibilità”.

Carlo Marzi, assessore alla Sanità della Regione Valle d’Aosta, aggiunge: “La Campana del Sollievo è molto più di un gesto simbolico: è una voce che rompe il silenzio della sofferenza e annuncia la forza della vita. È un messaggio potente, che testimonia come, anche nei momenti più bui, la luce della rinascita possa tornare a brillare. Un ringraziamento sincero va a tutti i professionisti dell’ospedale Parini che ogni giorno, con competenza e umanità, si prendono cura dei pazienti oncologici, e alla Lilt Valle d’Aosta, che con sensibilità e impegno continua a offrire un sostegno concreto e prezioso, trasformando un gesto semplice in un’esperienza di profonda condivisione e speranza.”

L’Azienda Usl della Valle d’Aosta – in una nota – ringrazia tutti coloro i quali hanno contribuito a rendere possibile questo gesto carico di simbolismo: una campana che, da oggi, suonerà nei corridoi dell’ospedale Parini per celebrare il ritorno alla vita, un rintocco alla volta.

La Campana del Sollievo
La Campana del Sollievo

2 risposte

  1. Un pensiero dal cuore, da chi è in cammino

    Sono in cura nel reparto di oncologia, e anche se non è un percorso facile, sento di voler dire qualcosa di positivo.

    Fin dal primo giorno ho trovato grande professionalità, umanità e una sorprendente efficienza. Gli esami vengono fatti con una velocità e un’organizzazione incredibili, che fanno davvero la differenza, soprattutto nei momenti di ansia e attesa.

    Medici, infermieri, OSS: siete molto più che professionisti.siete angeli in camice. Sempre presenti, gentili, attenti. In un contesto delicato, riuscite a far sentire noi pazienti ascoltati, accolti e seguiti con cura.

    Grazie di cuore a chi ogni giorno lavora con il cuore .Nel vostro reparto non ci sono solo cure, ma anche sorrisi, ascolto, abbracci silenziosi e speranza.

    A chi sta lottando: non siete soli. Continuate a combattere, perché ogni giorno è una vittoria.

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