Usl e Università di Torino insieme per potenziare la traumatologia, nasce il progetto “Ultra”

Una convenzione tra l'Usl, la Regione e l'Università di Torino per attrarre professionisti, potenziare l'ortopedia, la radiologia e la riabilitazione nella regione alpina.
Presentazione progetto Ultra
Sanità

Offrire cure di più alto livello in una regione che in certi periodi dell’anno moltiplica la sua popolazione, accogliendo oltre 3,5 milioni di turisti. Ma anche attrarre nuovi professionisti a lavorare nella sanità valdostana che, come nel resto d’Italia, deve fare i conti con la carenza di personale. Per questo è nato il progetto “Ultra” – acronimo di “università in liaison con il polo traumatologico alpino” – che coinvolge l’Usl, la Regione e il dipartimento di Scienze chirurgiche dell’Università di Torino, firmatari di una convenzione.

L’iniziativa punta su “una collaborazione strutturata e stabile nel tempo con l’Università di Torino”, spiega il direttore generale dell’Usl, Massimo Uberti, che punterà sull’ortopedia, sulla radiologia e sulla riabilitazione. “Vogliamo essere attrattivi nel settore dei traumi – prosegue il direttore generale -. I turisti che vengono in Valle d’Aosta sono più di 3,5 milioni all’anno. Molti di loro fanno sport a rischio traumatico (sci alpinismo, trekking, mountain bike) e arrivano ai nostri servizi con un fabbisogno legato al trauma. I nostri centri traumatologici, nell’ultima stagione invernale, hanno visto oltre 4 mila pazienti. Il pronto soccorso ortopedico ne riceve tra i 7 e gli 8 mila ogni anno a cui si aggiungono i politraumi e i traumi maggiori che non passano neanche da queste strutture ma vanno direttamente in sala operatoria, in reparto oppure in rianimazione. Sono numeri importanti. Sulla radiologia e sulla riabilitazione abbiamo, quindi, bisogno di avere un livello molto elevato di professionalità e dei collegamenti in università per avere dei giovani professionisti”.

Partendo da queste due esigenze, il progetto “Ultra” si concentrerà sulla formazione congiunta, che permetterà di ospitare degli specializzandi nei reparti e nei centri traumatologici della Valle, sulla ricerca e sull’innovazione per “poter offrire anche in Valle d’Aosta le cure più innovative”, dice Uberti. Non solo. Il progetto “apre la possibilità per il futuro, firmando un altro atto oltre alla convenzione, di fare degli accordi con le aziende ospedaliere che permetteranno ai professionisti universitari di venire ad erogare dei servizi iper specialistici in Valle d’Aosta o, qualora questo non fosse possibile, di avere un canale precostituito per i nostri pazienti per poter accedere al servizio dell’Università di Torino”.

“La missione più importante per una struttura universitaria è avere ricadute sul territorio che per noi non è solo quello quello piemontese ma è anche quello della Valle d’Aosta – afferma Paolo Fonio, direttore del dipartimento di Scienze chirurgiche dell’Università di Torino e professore di Radiologia, entusiasta dell’iniziativa -. L’idea di poter collaborare con le eccellenze che ci sono in questo ospedale e portare quello che per forza di cose l’università ha in più, come la formazione e la ricerca, è per noi fondamentale”. Per Fonio, “la ricaduta è positiva anche per il nostro dipartimento: questa è una regione con una peculiarità nella patologia traumatica che una volta era più invernale ma oggi è anche estiva e questa è un’opportunità per i nostri medici in formazione di confrontarsi con queste patologie sul campo. Mi sono permesso di accennare la cosa a qualche ragazzo e l’interesse è forte”.

Come sottolineato dall’assessore regionale alla Sanità, Carlo Marzi, il progetto “darà la possibilità a tantissimi studenti universitari di accrescere le loro competenze in questo luogo, a condividerle con i medici di questo posto e magari a scegliere di vivere in questa realtà. È la maniera migliore con cui noi mettiamo a disposizione i nostri mezzi e cerchiamo di chiedere quello che ci manca, ovvero le risorse umane competenti”.

Una risposta

  1. Complimenti per il Progetto Ultra! Sembra quasi che lUniversità di Torino voglia fare una specie di collezione di specializzandi a rischio traumi, visto lentusiasmo per i pazienti valdostani! E poi lidea che i medici universitari possano erogare servizi iper-specialistici in Valle… ma è una sorta di spedizione medica a pagamento? Bravissimi comunque, almeno i giovani medici potranno fare pratica su chi corre troppo e in alto! La ricaduta è sì, ma forse prima di tutto sui bilanci delle aziende ospedaliere… 😄baseball bros unblocked

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