“Una vera inclusione non può che avvenire attraverso un sistema di reclutamento equo, trasparente e strutturale e non con provvedimenti estemporanei ed eccezionali”. Cisl scuola Valle d’Aosta commenta così il decreto del Ministro Valditara del febbraio scorso, con le disposizioni finalizzate a garantire la continuità dei docenti precari già in servizio su posto di sostegno per l’anno scolastico 2025/2026 su richiesta della famiglia, fermo restante la disponibilità del docente, la valutazione del Dirigente scolastico e l’assegnazione dell’Ufficio Scolastico regionale.
Cosa prevede il decreto
Il decreto dispone la possibilità per le famiglie di chiedere al dirigente scolastico la conferma dell’insegnante di sostegno assegnato al proprio figlio entro il 31 maggio, mentre le nomine definitive dovranno essere completate entro il 31 agosto.
La richiesta di conferma della famiglia può essere fatta esclusivamente per i docenti precari in servizio nell’anno scolastico 2024/2025 fino al 31 agosto o fino al 30 giugno del 2025: con titolo di specializzazione per l’insegnamento agli alunni con disabilità; privi del titolo di specializzazione che nell’anno scolastico 2024/2025 abbiano svolto
servizio su posto di sostegno e privi del titolo di specializzazione per l’insegnamento agli alunni con disabilità che nell’anno scolastico 2024/2025 abbiano svolto servizio su posto di sostegno.
Una volta ricevuta la richiesta, il dirigente valuterà la sussistenza delle condizioni per procedere alla conferma del docente nell’interesse dell’alunno. Il docente riceverà l’esito entro il 15 giugno 2025. A questo punto potrà esprimere la volontà di conferma con precedenza assoluta nell’ambito della domanda per le supplenze 2025/26. L’Ufficio Scolastico regionale, a sua volta, riceverà le comunicazioni del Dirigente scolastico e verificherà la disponibilità dopo le operazioni relative al personale a tempo indeterminato.
Le perplessità di Cisl Vda
Sui contenuti del decreto arrivano però le perplessità e la contrarietà di Cisl Valle d’Aosta. In particolare il sindacato definisce l’impianto stesso del decreto “quantomeno fuorviante anche per le famiglie degli anni con disabilità, che potrebbero avere false aspettative, perché la continuità da loro richiesta potrà essere soddisfatta in pochi casi, tenuto conto che sarà prima doveroso assegnare i posti agli aventi diritto”. Secondo il sindacato “la continuità per gli alunni è un valore da garantire, ma per ottenere ciò sarebbe
opportuno stabilizzare i docenti precari trasformando i loro posti a tempo indeterminato, in modo da ridurre il turn over attraverso l’adozione di criteri equi e trasparenti”.
Il docente di sostegno è poi “contitolare della classe e gli insegnanti curricolari sono a loro volta responsabili della presa in carico degli alunni con disabilità”. Inoltre “i dirigenti scolastici devono emanare la comunicazione alle famiglie sul fatto che esse possono richiedere la continuità del docente precario, ben sapendo che difficilmente le famiglie potranno essere accontentate nelle loro richieste”.