Dal prossimo anno il Centro per l’Istruzione degli Adulti sarà un’istituzione autonoma
Dall’anno scolastico 2024/2025 il Centro Regionale per l’Istruzione degli Adulti (CRIA) diventerà una un’istituzione scolastica autonoma. La riforma, annunciata ai sindacati, si è concretizzata nei giorni scorsi in una delibera di Giunta regionale.
La decisione è legata all’aumento delle iscrizioni, a partire dall’anno scolastico 2021/2022, ma anche alla complessità della gestione didattico-amministrativa del Centro, sottolineata dai diversi dirigenti scolastici in servizio presso l’Istituzione scolastica di istruzione tecnica e professionale “I Manzetti”, che si sono succeduti nell’ultimo triennio.
Nel Cria, che sarà dotato di un dirigente scolastico e verrà razionalizzata la dotazione organica del personale tecnico amministrativo delle scuole, verrà concentrata tutta l’istruzione degli adulti (percorsi di alfabetizzazione, percorsi di primo 3 livello e percorsi di secondo livello).
Dai sindacati soddisfazione per la trasformazione del “Cria” in un’istituzione autonoma
07 novembre 2023
Se in Valle d’Aosta nel prossimo triennio non dovrebbe essere previsto nessun dimensionamento delle scuole, i sindacati del comparto hanno un altro motivo per esser soddisfatti. In una delle riunioni con l’Assessore e la Sovrintendente è stata infatti annunciata la volontà di dare natura di Istituzione scolastica autonoma al Centro regionale per l’istruzione degli adulti, adesso incardinata sotto il Manzetti.
Da anni i sindacati chiedono alla Regione, prima al Tavolo interistituzionale sull’apprendimento permanente e poi dopo l’istituzione dei Cpia (Centri provinciali per l’istruzione degli adulti) di costituire un’istituzione scolastica autonoma, dotata non solamente di un proprio specifico organico, ma anche di un autonomo assetto didattico ed organizzativo.
Fino ad oggi però la Regione aveva negato tale possibilità per il numero complessivo di iscrizioni, mentre ora, nel recente incontro con i sindacati ha annunciato la possibilità di procedere in questa direzione.
Il CRIA – Centro Regionale di Istruzione degli Adulti organizza corsi professionali di secondo livello quinquennali, corsi di alfabetizzazione e apprendimento della della lingua Italiana e corso di primo livello per l’ottenimento della licenza media.
Dimensionamento scolastico: nessun accorpamento previsto in Valle d’Aosta
2 novembre 2023 di Giorgia Gambino
Nel prossimo triennio 2024/2027 nessuna scuola della Valle d’Aosta subirà accorpamenti ad altre realtà vicine del territorio. È quanto ipotizzato a seguito delle valutazioni condivise tra la Regione e i sindaci e i dirigenti nonché degli specifici studi effettuati dall’Osservatorio economico e sociale.
“La normativa nazionale prevede che la popolazione scolastica non possa scendere al di sotto dei 300 alunni in cinque anni – spiega la sovrintendente agli Studi, Marina Fey -. Dalle analisi svolte, la Valle d’Aosta ha una media di frequentanti di circa 500, un numero ben lontano dalla soglia che ci permetterà di mantenere attive nei prossimi tre anni anche le scuole più piccole”.
Lo scorso mercoledì 11 ottobre, l’assessorato regionale Beni e attività culturali, sistema educativo e politiche per le relazioni intergenerazionali ha inviato ai presidenti delle Unités des Communes valdôtaines e al sindaco del Comune di Aosta una richiesta di parere circa l’opportunità di rivedere l’attuale articolazione delle istituzioni scolastiche locali.
“Dopo la chiusura del termine di presentazione delle istanze, previsto martedì 31 ottobre, stando ai primi approfondimenti nessun presidente o primo cittadino intende proporre accorpamenti, difficoltosi soprattutto sul piano organizzativo – anticipa ancora Fey -. Non credo che i singoli Comuni andranno a cambiare il positivo assetto attuale del nostro sistema di istruzione, ma per averne la piena certezza dovremmo attendere l’approvazione della relativa delibera di Giunta attesa tra la fine novembre e la prima metà di dicembre”.
La questione del dimensionamento pare quest’anno farsi sentire in maniera più netta per via dei numerosi accorpamenti effettuati a livello nazionale e funzionali a ottimizzare le risorse scolastiche sulla base di una denatalità sempre più pressante.
“Il coefficiente applicato dallo Stato per il computo delle autonomie scolastiche è non inferiore a 900 e non superiore a 1.000, ciò che per una piccola realtà come la nostra sarebbe oneroso dal punto di vista organizzativo – commenta Fey -. È importante che tale criterio non sia stato adottato nella nostra regione e che siano stati tenuti in conto fattori come la nostra offerta didattica e la specificità di particolari situazioni legate al contesto come può essere la cultura Walser”.