Mancano insegnanti di sostegno nella scuola valdostana, e mancheranno ancora per un po’. Per il secondo anno, infatti, i percorsi di specializzazione attivati non sono in grado di far fronte a questa cronica carenza. Dei 35 posti riservati quest’anno ai valdostani, nei percorsi attivati all’Università degli studi di Torino, soltanto sei sono stati coperti.
Per i 10 posti messi a bando per la primaria in tre hanno superato le prove selettive e in due si sono immatricolati, per i 15 posti delle secondarie di primo grado i candidati preiscritti erano due, ma soltanto uno si è presentato alle prove, superandole. Peggio ancora per i 10 posti messi a bando per la secondaria di secondo grado; i preiscritti erano 21 di cui 14 si sono presentati alle prove: 10 sono stati bocciati allo scritto e uno all’orale. In totale, quindi, saranno sei i valdostani che avranno l’opportunità di conseguire la specializzazione.
Lo scorso anno non era andata tanto meglio: 90 posti messi a bando dall’Università della Valle d’Aosta, 148 preiscritti, 61 aspiranti insegnanti ammessi al percorso di sostegno.
“Quest’anno la nostra scelta è stata quella di appoggiarci all’Università di Torino, non essendoci la possibilità in loco di organizzare il percorso” ricorda la Sovrintendente agli studi Marina Fey. Il corso si svolge a Torino e il tirocinio in Valle d’Aosta. “Non so se la prova fosse troppo selettiva o se le persone preiscritte avessero già esperienza sul campo o fossero alle prime armi. Sicuramente bisognerà fare dei ragionamenti, perché altrimenti non riusciamo a sopperire alle carenze. Abbiamo professionalità che rischiano di non esserci, certo troveremo dei supplenti, ma sarebbe importante investire e avere delle persone preparate”.
Una risposta
Vergogna! Prima si dà la possibilità di essere ammessi e formati e poi, semmai, si boccia dopo la frequenza! Le prove preselettive non devono essere di sbarramento, si rischia di perdere delle ottime risorse che aspettano solo di essere formate adeguatamente per poter esprimere al meglio le proprie potenzialità, ma forse bisognerebbe formare in primis i formatori…