Materna di Champdepraz, la Cisl: “La scuola pubblica non può essere appaltata al privato”

Per la Cisl scuola la risposta alla denatalità non può essere lasciata alla sola iniziativa dei Comuni: “Le soluzioni locali non sono sufficienti a problemi complessi.
Comune di Champdepraz
Scuola

“La scuola pubblica regionale non può essere appaltata al settore privato”. Con queste parole la Cisl scuola Valle d’Aosta interviene sulla decisione del Comune di Champdepraz di affidare a una cooperativa, per l’anno scolastico 2025/2026, un servizio educativo sperimentale rivolto ai bambini della scuola dell’infanzia.

“Come sindacato scuola della Valle d’Aosta – scrive in una nota la segretaria Alessia Démé – da anni interloquiamo con la politica per affrontare gli effetti della denatalità, che incide profondamente sul sistema di istruzione valdostano, partendo dal segmento 3-6 anni e allargandosi gradualmente fino alle scuole secondarie. Assistiamo anche a richieste da parte di enti locali di tenere aperta la scuola dell’infanzia nel periodo estivo. L’impressione è che si stia tornando agli anni Sessanta e Settanta, prima che la scuola dell’infanzia diventasse scuola regionale con una propria identità pedagogico-didattica e uno status riconosciuto”.

Il sindacato ricorda il percorso che ha portato la Valle d’Aosta a dare uno status regionale alla scuola dell’infanzia, con organici dedicati e il riconoscimento dell’indennità di lingua francese agli insegnanti. Ma il calo demografico ha cambiato lo scenario: “Negli ultimi dieci anni – prosegue la nota – la denatalità ha costretto alla chiusura sezioni e plessi della scuola pubblica regionale. La stessa tendenza colpisce ora la scuola primaria, con l’aumento delle pluriclassi, e progressivamente anche la secondaria di primo grado”.

Per la Cisl scuola la risposta non può essere lasciata alla sola iniziativa dei Comuni: “Le soluzioni locali non sono sufficienti a problemi complessi. Il protagonismo degli enti locali è già emerso con i poli 0-6 anni e comprendiamo i tentativi di dare risposte alle famiglie. Ma come Cisl scuola siamo preoccupati per la tenuta complessiva del sistema scuola pubblica regionale”.

Il sindacato chiude con un appello agli amministratori che saranno eletti a settembre: “Serve affrontare in modo organico il tema del modello di scuola pubblica regionale. Come vogliamo rispondere alla denatalità? Come aiutare le famiglie nella conciliazione tra lavoro e cura dei figli? E, soprattutto, come difendere la scuola pubblica valdostana, mantenendola quel modello di cui siamo sempre stati orgogliosi?”.

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