La prima prova dell’esame di maturità 2023 nelle parole degli studenti

21 Giugno 2023

Dopo la proverbiale “notte prima degli esami” 871 studenti valdostani hanno affrontato, questa mattina dalle 8.30 fino alle 14.30, la prima prova della Maturità 2023: il tema di italiano. Tra ansie, insicurezze, scelte e tante emozioni, alcuni ragazzi hanno raccontato le loro impressioni “a caldo” sull’inizio di questo ultimo passo nel loro percorso scolastico.

Chi teme solo gli orali, chi uscito ancora sconvolto non aveva parole per l’esperienza, chi, invece, ha affrontato questo primo scoglio con tranquillità. Sono alcuni dei racconti e testimonianze che abbiamo raccolto questa mattina, parlando con gli studenti del Liceo classico, artistico e musicale, dell’istituto tecnico Professionale Regionale e dell’Istituzione Scolastica di Istruzione Tecnica.

Interviste di Viola Feder e Nicole Jocollé

Nella prima prova della maturità 2023 c’è anche “L’idea di nazione” di Federico Chabod

C’è anche un pezzetto di Valle d’Aosta nella prima prova scritta – l’accertamento della padronanza della lingua italiana – dell’esame di maturità 2023, preparata a livello statale dal Ministero dell’istruzione e del merito.

Tra le sette tracce che oggi, 21 giugno, i circa 530mila studenti italiani – 871 dei quali valdostani – si sono trovati a leggere, la prima di tipologia B, l’analisi e produzione di un testo argomentativo, ha presentato infatti un estratto da L’idea di nazione di Federico Chabod, partigiano e storico e primo presidente (designato dal Partito d’Azione) del Consiglio regionale nel 1946.

Il testo

“È ben certo – si legge nell’estratto della prima prova – che il principio di nazionalità era una gran forza, una delle idee motrici della storia del secolo XIX. Senonché, occorre avvertire ben chiaramente che esso principio si accompagna allora, indissolubilmente, almeno negli italiani, con due altri principi, senza di cui rimarrebbe incomprensibile, e certo sarebbe incompleto. Uno di questi principi, il più collegato anzi con l’idea di nazionalità, era quello di libertà politica”.

La prova di comprensione e analisi chiede agli studenti di “rispondere punto per punto oppure costruire un unico discorso che comprenda le risposte a tutte le domande proposte”, ovvero di riassumere il contenuto del testo; quali siano, secondo Chabod, le esigenze e gli obiettivi di Camillo Benso, conte di Cavour, nei confronti dell’Italia; quale il fine supremo della nazione nella visione di Mazzini e cosa egli intende per “Umanità”; spiegare il significato della frase “La nazione non è fine a se stessa: anzi! È mezzo altissimo, nobilissimo, necessario, ma mezzo, per il compimento del fine supremo: l’Umanità”.

Per la produzione si chiede, invece che: “Sulla base dei tuoi studi esponi le tue considerazioni sull’argomento proposto da Federico Chabod (1901 — 1960) nel brano e rifletti sul valore attribuire all’idea di nazione, facendo riferimento a quanto hai appreso nel corso dei tuoi studi e alle tue letture personali. Elabora un testo in cui tesi e argomenti siano organizzati in un discorso coerente e coeso”.

Le altre tracce

Queste, nel complesso, le tracce ministeriale proposte agli studenti per la prima prova.

Tipologia A – Analisi del testo:

Tipologia B – Analisi e produzione di un testo argomentativo

Tipologia C – Tematiche di attualità

Tutto sull’esame di maturità 2023, la prima prova sarà il 21 giugno

Immagine di archivio

L’esame di maturità 2023 torna alla normalità pre-Covid, quindi alla normativa del 2017, con due prove scritte – entrambe preparate a livello nazionale dal Ministero – ed il colloquio orale. Le prove Invalsi tornano ad essere requisito di ammissione, sebbene non ci sarà connessione tra i risultati e l’esito dell’esame, mentre non sono più un elemento decisivo i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto).

A scriverlo, sul sito web istituzionale, il Ministero dell’Istruzione e del Merito, nella sezione “Tutto sulla maturità 2023”. Ma, soprattutto, sono state definite le date: si parte, con la prima prova scritta, mercoledì 21 giugno alle 8.30 in tutti gli istituti. In Valle d’Aosta saranno complessivamente 871 gli studenti di quinta superiore chiamati ad affrontare l’esame.

La prima prova

Come detto, l’esame sarà costituito da due prove scritte a carattere nazionale ed un colloquio. La prima prova scritta accerterà la padronanza della lingua italiana o della diversa lingua nella quale si svolge l’insegnamento, nonché le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche degli studenti.

La prima prova sarà comune a tutti gli indirizzi di studio e si svolgerà con modalità identiche in tutti gli istituti, con durata massima di sei ore. Il Ministero preparerà per tutti gli indirizzi di studio sette tracce che faranno riferimento a diversi ambiti: artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale.

Gli studenti – spiegano da Roma – possono scegliere, tra le tracce, quella che pensano sia più adatta alla loro preparazione e ai loro interessi. La prova può essere strutturata in più parti. Ciò – si legge ancora nella nota ministeriale – “consente di verificare competenze diverse, in particolare la comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico-argomentativi, oltre che la riflessione critica da parte del candidato”.

La seconda prova (che torna nazionale)

La seconda prova scritta avrà invece per oggetto una o più discipline caratterizzanti il corso di studio. Negli istituti professionali di nuovo ordinamento, invece, la prova verterà su “competenze e nuclei tematici fondamentali di indirizzo e non su discipline”.

Seconda prova che quest’anno torna ad essere nazionale, mentre lo scorso anno le tracce erano state elaborate dalle singole commissioni d’esame. Il Ministero, via decreto, ha definito le discipline oggetto di questa prova. Per conoscere le discipline oggetto della seconda prova e quelle che sono state affidate ai commissari esterni è disponibile, sempre sul sito del Dicastero, un apposito motore di ricerca.

Per gli istituti professionali di nuovo ordinamento, si diceva, la questione è diversa. La seconda prova, infatti, non sarà centrata sulle discipline: si tratterà di un’unica prova integrata nella quale il Ministero fornirà la “cornice nazionale generale di riferimento” e le commissioni costruiranno le tracce “declinando le indicazioni ministeriali secondo lo specifico percorso formativo attivato dalla scuola”.

La terza prova

È prevista infine una terza prova scritta in alcuni casi particolari: per le sezioni Esabac, Esabac techno ad opzione internazionale, per le scuole della Valle d’Aosta, della Provincia autonoma di Bolzano e per le scuole con lingua d’insegnamento slovena.

Le date

Come detto, la sessione dell’Esame di Stato 2022/2023 per il secondo ciclo di istruzione prenderà il via mercoledì 21 giugno 2023 alle 8.30, con la prima prova scritta. La seconda prova scritta è prevista per il giorno dopo, 22 giugno. La terza prova scritta, se prevista, quindi come nel caso valdostano per quella di francese, si terrà il 27 giugno, sempre alle 8.30. Stessa ora e stessa data per la terza prova scritta Esabac.

Nel calendario delle prove scritte comunicato dall’Assessorato si spiega che, siccome la terza prova è prevista per il 27 giugno, “nel liceo musicale la seconda parte della seconda prova scritta dovrà concludersi nella giornata di lunedì 26 giugno 2023”.

Sono state comunicate dal Ministero anche le date delle eventuali prove suppletive, ovvero quelle previste per gli studenti, da recuperare in caso di assenza durante la sessione ordinaria. La prima prova scritta suppletiva si terrà il 5 luglio alle 8.30, la seconda il 6 luglio – per proseguire nei giorni successivi per gli indirizzi nei quali la prova si svolge in più giorni –, mentre la terza prova, per gli istituti interessati, è in programma l’11 luglio alle 8.30.

Il colloquio orale

Il colloquio si svolgerà, come di consueto, dopo gli scritti e riguarderà anche “l’insegnamento trasversale dell’educazione civica”. Si tratterà di un colloquio in chiave multi e interdisciplinare. In poche parole, “la Commissione valuta sia la capacità del candidato di cogliere i collegamenti tra le conoscenze acquisite sia il profilo educativo, culturale e professionale dello studente”.

Prenderà il via da uno spunto iniziale – un’immagine, un breve testo, un breve video, dice il Ministero – scelto dalla Commissione. “È la fase dell’Esame in cui valorizzare il percorso formativo e di crescita, le competenze, i talenti, la capacità dello studente di elaborare, in una prospettiva pluridisciplinare, i temi più significativi di ciascuna disciplina”. Temi che “saranno indicati nel documento del Consiglio di classe di ciascuno studente”.

Nel colloquio il candidato dovrà esporre, con “una breve relazione e/o un elaborato multimediale”, l’esperienza dei Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento svolta durante gli studi.

Stando al Ministero dell’Istruzione e del Merito – e seguendo le Linee guida per l’orientamento emanate in attuazione della riforma prevista dal Pnrr – il colloquio dell’Esame di Stato “assume un valore orientativo: data la sua dimensione pluridisciplinare, mette il candidato in condizione di approfondire le discipline a lui più congeniali”.

Per questo, la Commissione d’esame “tiene conto delle informazioni inserite nel curriculum dello studente: da qui emergono, infatti, le esperienze formative del candidato nella scuola e nei vari contesti non formali e informali”.

Nella parte del colloquio dedicata ai Pcto, “tenuto conto delle criticità determinate dall’emergenza pandemica, lo studente può evidenziare il significato di tale esperienza in chiave orientativa e, quindi, può collegarla con le proprie scelte future (sia che comportino la prosecuzione degli studi sia che prevedano l’inserimento nel mondo del lavoro)”.

Stando a Orizzontescuola.net, il ministro Giuseppe Valditara ha voluto rassicurare i maturandi sul colloquio durante un intervento alla Scuola di formazione politica della Lega a Milano, sottolineando come la prova orale di maturità “non sarà più un’interrogazione basata sulle materie specifiche come italiano, matematica o preparazione disciplinare. Al contrario, sarà un colloquio incentrato sulle conoscenze acquisite durante l’anno e sulle scelte future degli studenti”.

Il voto d’esame

Nello scrutinio finale il Consiglio di classe attribuisce il punteggio per il credito maturato nel secondo biennio e nell’ultimo anno fino a un massimo di quaranta punti: dodici per il terzo anno, tredici per il quarto e quindici per il quinto.

La valutazione sul comportamento concorrerà a determinare il credito scolastico. Il voto finale dell’esame di Stato è espresso, come di consueto, in centesimi così suddivisi:

La commissione potrà assegnare fino a 5 punti di bonus per chi ne ha diritto. Dalla somma di tutti questi punti risulta il voto finale dell’Esame. Il punteggio massimo è 100 (c’è la possibilità della lode). Il punteggio minimo per superare l’esame è 60/100.

La composizione delle Commissioni

Le Commissioni dell’esame di Stato torneranno ad assumere l’assetto ordinario e saranno composte da un presidente esterno all’istituzione scolasticatre membri interni e tre membri esterni.

Tasto dolente in Valle d’Aosta – a dirlo è la testata giornalistica Orizzontescuola.net – dal momento che, si legge, “in una nota inviata agli Uffici scolastici provinciali la Regione Valle d’Aosta denuncia la carenza di commissari esterni per gli esami di Stato del secondo ciclo di istruzione per alcune classi di concorso. Com’è noto quest’anno le commissioni saranno miste e composte da presidente esterno, tre commissari interni e tre esterni”.

Commissari esterni che risultano carenti per:

Ad ogni modo, è stato pubblicato l’elenco dei presidenti di Commissione per gli esami di Stato. In ordine di nomina sono Patrizia Bongiovanni, Barbara Buscaglione, Antonella Dallou, Sonia D’Auria, Anna Paoletti e Annamaria Distasi in qualità di dirigenti scolastiche delle scuole superiori. Riguardo i dirigenti delle medie la graduatoria vede Giovanni Peduto. Tra i docenti delle superiori a tempo indeterminato, con almeno dieci anni di servizio e che abbiano svolto il ruolo di collaboratore del dirigente, l’elenco cita Alessandro Comoglio, Stefano Peirano e Davide Mancini.

Riguardo gli altri docenti, i nomi in lista son Liana Ferrari, Emanuela Lucianaz, Giulio Poli, Maria Sole Bionaz, Monica Pignataro, Susanna Occhipinti (dirigente del Convitto regionale) ed Elena Visentin.

Sul portale Webécole, il sito dedicato alla scuola valdostana, sono stati invece pubblicati gli elenchi di priorità per la nomina dei commissari esterni, suddivisi in dodici graduatorie.

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