Larva nel riso nella mensa di una scuola dell’infanzia di Aosta

03 Novembre 2023

Non c’è pace per la mensa scolastica del Comune di Aosta. Dopo le proteste e lo sciopero, è di ieri la notizia del ritrovamento il 31 ottobre scorso da parte di un insegnante di una larva in un piatto di riso nella scuola dell’infanzia Allende di via Lys ad Aosta. L’animale è stato fotografato e  i piatti di riso sono stati immediatamente ritirati e buttati. Del fatto è stata immediatamente avvisata Vivenda e la dirigente scolastica, mentre il comune di Aosta ne ha avuto notizia soltanto ieri, giovedì 2 novembre da una email inviata dalla scuola con tanto di materiale fotografico allegato.

“Siamo molto arrabbiati” dice oggi l’Assessore comunale Samuele Tedesco “anche noi siamo parte lesa in questa situazione. Nessuno ci ha avvisato, altrimenti saremmo potuti arrivare a scuola con i Nas e i tecnici Usl. Già ieri sono  partite le riflessioni con il direttore esecutivo contratto e la parte amministrativa per fare partire l’iter rispetto ad una sanzione. Questo pomeriggio inoltre abbiamo ritagliato del tempo per dimostrare che il comune di Aosta comprende perfettamente lo stato d’animo delle famiglie. Ancora una volta il comune c’è e ci sta mettendo la faccia”. 

La riunione con le famiglie è in programma alle ore 18 via Zoom. “Spiegheremo quanto stiamo facendo con Vivenda. Se fino a qualche settimana fa tutto il problema era del Comune di Aosta, mi pare di capire oggi che questo assunto sia venuto meno”.

Forza Italia: “La misura è veramente colma”

Che la situazione all’interno delle mense scolastiche di Aosta fosse grave, nell’ultimo anno come Forza Italia lo abbiamo già rappresentato in più occasioni sia all’interno del consiglio comunale sia in Consiglio Valle, ma a seguito del ritrovamento nei giorni scorsi da parte di un’insegnante di una larva all’interno di un piatto, possiamo affermare senza timore di essere smentiti che la misura è veramente colma. Dopo quest’ultimo fattaccio, che peraltro segue altri episodi a dir poco incresciosi come i topi e l’odore di fognatura con i quali sono stati costretti a convivere i bambini della scuola del quartiere Dora, i menù al limite del presentabile che hanno comportato e comportano tuttora chili e chili di cibo buttati nella spazzatura ogni giorno, l’incomunicabilità di fondo tra la ditta che gestisce il servizio di mensa nelle scuole aostane e l’Amministrazione comunale e i rapporti tutt’altro che idilliaci tra quest’ultima e i servizi preposti dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta, ecco che chiediamo alla giunta comunale di assumersi le sue responsabilità a riguardo“.

Responsabilità, aggiungono gli azzurri, “che sono enormi, a maggior ragione se si considera che le problematiche scoppiate proprio in queste settimane, in realtà, noi era già da un anno che le rappresentavamo regolarmente sia al sindaco Gianni Nuti sia all’assessore comunale Samuele Tedesco, senza ricevere alcuna risposta a riguardo, se non quella che la situazione da noi descritta era falsa. Motivo per cui fa specie sentire ora l’assessore Tedesco affermare che il Comune di Aosta è parte lesa in questa vicenda. Come Forza Italia, invece, riteniamo che l’unica parte lesa in questa vicenda siano i bambini aostani e le loro famiglie. L’Amministrazione faccia l’Amministrazione e, anziché fare finta di nulla, inizi a prendere seriamente atto della superficialità e dell’inerzia con le quali ha affrontato fino a oggi il dossier”.

Forza Italia Valle d’Aosta che annuncia anche “la presentazione in via d’urgenza di un accesso agli atti per conoscere tutte le comunicazioni intercorse nell’ultimo anno tra la ditta appaltatrice del servizio di mensa scolastica nelle scuole di Aosta, l’Amministrazione comunale, l’Azienda Usl della Valle d’Aosta e il direttore di esecuzione del contratto e i rilievi inoltrati da quest’ultimo alla giunta comunale”.

Mensa alla prova: un pranzo alla refezione dell’Einaudi

di Viola Feder 23 ottobre 2023

Pasta al sugo di pomodoro, hamburger di ceci con tre contorni di verdure diverse, pane e mela. Questo è il menù che è stato servito ai bambini dell’Istituzione scolastica Luigi Einaudi di Aosta oggi, lunedì 23 ottobre. Oltre a loro questo pranzo è stato offerto anche ad alcuni giornalisti, invitati dall’amministrazione comunale per raccontare l’esperienza della mensa dopo le polemiche riguardo la qualità del cibo servito ai bambini.

Menù inadeguato, porzioni minime e assistenza carente” queste sono le principali preoccupazioni dei genitori che, la settimana scorsa, hanno organizzato uno “sciopero della mensa” disiscrivendo i propri figli dal servizio nella giornata di venerdì 20 ottobre. I problemi, oltre al menù in sé, sono diversi tra cui la temperatura a cui viene servito il pasto, oppure la scelta di contorni, la prevalenza di verdure e cibi non adatti al palato dei più giovani come ad esempio piatti a base di cereali o scelte vegetariane.

Accompagnati dall’Assessore all’Istruzione del comune di Aosta Samuele Tedesco, i giornalisti sono stati portati all’interno dell’edificio scolastico dove hanno pranzato in una saletta adiacente l’aula mensa, riservata ai bambini e assistenti. Una volta terminato il servizio agli studenti, gli ospiti hanno potuto ricevere il pasto. “Non abbiamo preparato porzioni in più, mangiamo esattamente quello che c’è in menù come in un qualsiasi altro giorno. Una volta che i bambini sono stati serviti andiamo anche noi a prendere il nostro vassoio e mangiamo quello che rimane” spiega Tedesco. Oltre all’Assessore, anche la direttrice di Vivenda spa Giusy Delfino e la vicedirettrice Silvy Ferracin.

Dopo circa un quarto d’ora di attesa, gli ospiti vengono invitati ad entrare nel locale della mensa. Il pranzo viene consegnato in modalità self-service mentre le assistenti presenti – quattro – sistemano il bancone dopo aver servito i bambini. Sul vassoio un piatto di pasta al sugo rosso e parmigiano (a richiesta), mentre il secondo viene servito su un piatto già composto contenente: un hamburger di ceci, un contorno di biete cotte, dell’insalata iceberg e carote crude alla “julienne” condite. Ad accompagnare il pasto una monoporzione di pane “confezionato singolarmente per rispettare la grammatura prevista dall’USL”, come spiega l’assessore.

Insieme al pranzo viene distribuito anche un modulo di gradimento, “lo stesso che viene dato da compilare ai genitori che vogliano prenotarsi per provare il servizio mensa, una possibilità che invitiamo a considerare. Per farlo non è necessario avvisare giorni prima o dedicare ore al pranzo, basta prenotare la mattina stessa facendo una telefonata all’ufficio della pubblica istruzione del comune di Aosta al numero 0165300568”.

Il pranzo

Il pasto, quello servito oggi agli ospiti, complessivamente è stato semplice, con grande varietà di verdure e leggero. La pasta al sugo era decisamente scotta, ma tutto sommato gustosa anche se leggermente indietro di sale, un altro aspetto su cui gli ospiti vengono rassicurati: “tendenzialmente i pasti della mensa non sono molto salati perché rispettiamo le disposizioni dell’Usl” precisa Giusy Delfino. Anche nel secondo piatto si ritrovano gusti molto semplici e condimenti minimi: l’hamburger di ceci è risultato secco e per nulla speziato, l’insalata e le carote ben conditi e croccanti, le biete cotte gustose.

il secondo hamburger di ceci e verdure

Il pasto è stato servito tiepido e la temperatura ha penalizzato in particolare il primo, diventato freddo dopo pochi minuti. Il secondo, servito in un piatto già porzionato e coperto per mantenere la temperatura, era tiepido e, una volta scoperto, si è raffreddato altrettanto velocemente. A concludere il pasto un frutto, in questo caso una mela servita intera. Anche su questo le responsabili della mensa spiegano che ai bambini viene lasciata la possibilità di chiedere una porzione di frutto, tagliata e servita dalle assistenti. “Ai bambini viene lasciata sempre la possibilità di chiedere porzioni diverse e scegliere il contorno che più preferiscono. Anche per questo abbiamo scelto di comprendere tre contorni diversi, per garantire a tutti i bambini, a prescindere dal gusto personale, una porzione di verdure” aggiunge Delfino.

I problemi riscontrati riguardano quindi: le porzioni, in particolare per il secondo trovato già composto e con quantità molto diverse di contorni da un piatto all’altro e la temperatura del cibo, arrivato tiepido. La qualità delle materie prime, al contrario, risulta essere relativamente alta, in particolare per le verdure e il secondo che, nella loro semplicità, risultavano gustosi e dal sapore “naturale”. A prescindere dal gusto personale, il pranzo servito in mensa risulta semplice, poco salato e decisamente salutare, una condizione che può renderlo effettivamente poco appetibile ai più piccoli, in particolare nel caso in cui venga servito freddo.

 

Servizio mensa scuole, la replica di Vivenda: “Informazioni inesatte, fuorvianti e non veritiere”

di Silvia Savoye – 20 ottobre 2023

L’Istituzione scolastica Einaudi di Aosta

“Informazioni inesatte, fuorvianti e non veritiere“. Vivenda rispedisce al mittente le accuse dei genitori sul servizio di mensa scolastica, oggetto ieri e oggi, venerdì 20 ottobre di una protesta, con diversi bambini che sono stati tolti dal servizio.

“L’attacco delle famiglie contro le porzioni esigue è ingiustificato e infondato: i nostri cuochi, nel preparare il pranzo ai bimbi di infanzia e primaria, seguono scrupolosamente le grammature previste dal capitolato di gara e le linee guida sulla sana e corretta alimentazione previste dai LARN, quei valori di riferimento per l’alimentazione elaborati da un comitato tecnico-scientifico internazionale che fa capo all’EFSA”. scrive Vivenda “Forniscono quindi la base scientifica su cui si fondano le raccomandazioni nutrizionali e sono utilizzati dai professionisti della nutrizione e della salute nella valutazione dietetica e nella pianificazione di diete, a livello sia di popolazione sia individuale. Su questo tema sono poi state pubblicate delle fotografie che nulla hanno a che vedere con l’appalto in questione: diverse addette mensa della Vivenda le hanno riconosciute perché ultra-datate e utilizzati a meri fini strumentali. A riprova il fatto che nessuna non conformità è stata riscontrata dalla Vivenda o contestata alla ditta stessa nell’espletamento del servizio”.

L’azienda ricorda, quindi, come la riunione recente della Consulta Mense convocata dall’amministrazione comunale “abbia confermato l’ottima qualità delle preparazioni”. Peraltro l’azienda si chiede “come fanno le famiglie a conoscere la presentabilità di un piatto se non sono mai venute nei refettori a consumare il pasto con i bimbi?”

Per quanto riguarda, invece, il menù, l’azienda spiega di non poter “intervenire direttamente poiché scelto e definito dall’amministrazione comunale. Da sempre la dirigenza della Vivenda si è mostrata disponibile a un confronto per cambiare alcune pietanze previste dal menù, ricercando quel grado di appetibilità tanto caro ai bimbi e alle famiglie. Per questo, anche nelle scorse settimane, erano state avanzate proposte non ancora accolte dall’amministrazione dopo un primo tentativo fatto già a maggio.”

Sulle accuse piovute alle assistenti, Vivenda difende la loro professionalità. “L’appetibilità di un piatto o menù, inevitabilmente, condiziona l’ottima riuscita del loro lavoro che, in ogni caso, portano avanti ogni giorno con grande impegno e dedizione”.

Infine l’azienda si dice “sempre aperta per un confronto e a dare tutte le spiegazioni necessarie tese a ricreare quello spirito di fiducia e collaborazione intorno a un servizio essenziale per la comunità”.

“Menù inadeguato, porzioni minime e assistenza carente”: parte la protesta sul servizio mensa

di Silvia Savoye – 18 ottobre 2023

Bambini spesso affamati, non adeguatamente seguiti e intrattenuti durante la pausa pranzo. Dopo le ripetute lamentele e segnalazioni, le riunioni per cercare di porre rimedio alla situazione, alla scuola primaria Luigi Einaudi di Aosta scatta la protesta. L’invito che sta circolando in queste ore ai genitori dei bambini che usufruiscono della mensa è di cancellare per domani e venerdì l’iscrizione al servizio.

Le ragioni dell’iniziativa sono: “un menù, non solo inadeguato per dei bambini, ma spesso servito in porzioni minime (soprattutto il pane)”. Molte verdure “bollite e scondite” se non “fredde”, che non tutti i bambini mangiano, ma anche cereali, sconosciuti ai bambini, che soprattutto a quell’età fanno fatica ad approcciarsi a nuovi cibi. Si va ad esempio dal pinzimonio di finocchi e sedano, al riso integrale al pesto di barbabietole, a biete all’olio, più volte presenti nel menù settimanale, fino alla crema di ceci con farro.
Il risultato è che alcuni non mangiano nulla a pranzo e anche chi consuma il pasto torna in classe affamato, a volte agitato, come le stesse insegnanti hanno avuto modo di segnalare ai genitori. A questo si aggiunga il fatto che, per problemi logistici dell’istituzione scolastica, durante la pausa pranzo soltanto una parte dei bambini può uscire fuori a giocare e gli altri trascorrono il tempo “seduti e in silenzio” in classe e senza la proposta di attività di animazione. I genitori puntano il dito anche contro l’assistenza del servizio mensa definita “scadente e a tratti inesistente“. Persone non adeguatamente formate e con rapporto numerico assistenti/bambini non sempre rispettato.  “Abbiamo già avuto episodi di bambini nella nostra scuola che si sono fatti male o sono rimasti soli nei bagni” lamentano i genitori.

La situazione si protrae da un anno e mezzo. “Tanto è vero che quest’anno abbiamo molti più genitori e nonni rispetto a prima che ritirano i bambini per la pausa pranzo, facendo anche dei salti mortali, ma non tutti possono permetterselo per via del lavoro o per la mancanza di reti familiari” raccontano i genitori. “Qualcuno per far mangiare i bambini usa la scusa della necessità di una dieta in bianco, almeno per avere un piatto di riso, patate e pesce”. Quest’ultime richieste sono cresciute, ma rimangono meno del 10% del totale (Nda dato fornito dal Comune).

I genitori non sono contrari a priori alla “svolta vegan” del servizio mensa, anzi per tanti è positiva l’introduzione di verdure, ma fatta così è difficile che possa incontrare il favore dei bambini. A testimonianza del poco apprezzamento del servizio da parte dei piccoli utenti, il controllo sullo spreco svolto in alcune scuole campione su un piatto – il miglio in crema di piselli –  dove è emerso uno spreco dell’82,10%, ovvero su 18 kg di prodotto 14 kg sono stati buttati. “Ci chiediamo se questo faccia parte dell’educazione alimentare che si prefiggono di insegnare ai nostri figli”.

“Non siamo più sereni di lasciare i nostri bambini a scuola” proseguono i genitori. “La protesta vuole sottolineare l’urgenza di prendere delle misure. Sarà solo un ennesimo tentativo di farci sentire e di dimostrare che vogliamo risposte nel breve periodo, non continue riunioni che ad oggi non ci hanno portati da nessuna parte.”

L’Assessore: “La politica ha le mani legate. I genitori devono pazientare, un cambiamento arriverà”

Se in tanti si dicono insoddisfatti del servizio offerto, non tutti hanno deciso di aderire alla protesta perché confidano nel cambiamento promesso dal comune.

“Il 2 ottobre abbiamo avuto una riunione dove è stata spiegata la tempistica sul cambiamento del menù” spiega l’Assessore comunale all’istruzione Samuele Tedesco. L’Usl, che già una volta ha bocciato le proposte di cambiamento di menù, “ci ha chiesto un’analisi sui piatti effettivamente consumati dai bambini, partita sotto forma di controlli sugli sprechi, e solo al termine potremo modificare alcuni piatti. Ad esempio il miglio in crema di piselli potrà diventare una torta di miglio o comunque un piatto più appetibile per i bambini”. Anche sull’assistenza l’Assessore conferma il tentativo in corso di migliorare il servizio. “E’ un processo lento. Abbiamo richiesto la presenza di due psicologi, due coordinatori del servizio che possano andare a controllare come il pasto viene erogato e la dinamica assistente bambini. Ci sono moltissime scuole dove non ci sono problemi e altre dove, con i nuovi inserimenti, abbiamo avuto delle difficoltà”.

L’Assessore chiede, quindi, ai genitori di pazientare, ma evidenzia anche le difficoltà della politica. “Dobbiamo distinguere la parte politica da quella amministrativa di gestione dell’appalto. Come politica abbiamo pensato le linee guida, come l’appalto doveva essere, poi tutto è passato alla parte amministrativa. Certo alla politica spetta il compito di governare il processo, ma non possiamo intervenire rispetto a contestazioni o sanzioni che competono al settore amministrativo. Sono molte quelle formali che si stanno facendo a Vivenda (Nda la cooperativa che ha in affido l’appalto) e sul diverso grado di gravità delle contestazioni si faranno dei ragionamenti opportuni, una volta terminata la parte di verifica degli adempimenti amministrativi. Come parte politica possiamo dire che effettivamente il servizio non l’abbiamo proprio disegnato così come viene ora erogato”. 

Il confronto con i genitori rimane aperto, ma evidenzia ancora Tedesco in pochissimi hanno accolto gli inviti del Comune.”Ragionare insieme sarebbe più semplice se i genitori partecipassero in massa agli incontri o alle giornate “A pranzo con i miei”, dove abbiamo permesso ai genitori di mangiare in mensa assieme ai loro bambini”. Su 1426 iscritti al servizio l’anno scorso in sette genitori si sono presentati in mensa e quest’anno soltanto tre. “Capisco le polemiche e le proteste, ma mi chiedo quale sia il valore educativo che ci sta dietro. Per una critica costruttiva bisogna conoscere prima il servizio direttamente.”

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