Critiche alle refezioni di Aosta, Tedesco: “Rispettati i criteri di qualità e stagionalità”

A dirlo, in Consiglio comunale, l'assessore Tedesco in risposta ai Renato Favre (FI). Sulle critiche per la distanza del centro di cottura, ad Arnad, replica indirettamente a Baccega: "L’ex assessore alla Sanità, che oggi si diverte ad attaccare, sa bene che sono 13 che c’è lo stesso centro di cottura”
Società

L’assessore all’Istruzione Samuele Tedesco difende il nuovo appalto delle refezioni scolastiche del Comune di Aosta, partito con la ripresa delle lezioni a gennaio e che non poche polemiche ha creato, non senza togliersi qualche proverbiale “sassolino dalla scarpa”.

Oggi, in Consiglio comunale, dai banchi dell’opposizione, il vicepresidente dell’aula Renato Favre (Forza Italia) chiedeva: “Sentite le criticità delle famiglie e degli operatori sulla scarsa qualità del cibo e sulla consegna in ritardo dei pasti da parte della ditta appaltatrice, chiediamo all’assessore su quali elementi oggettivi possa dire che il cibo preparato mantenga o migliori gli standard precedenti? Dato che il centro in cui vengono cucinati i pasti è lontano, è infatti ad Arnad, nutriamo seri dubbi sulla qualità del cibo”.

Tedesco replica: “L’Azienda comunica che la qualità del cibo viene controllata in collaborazione stretta con il direttore dell’esecuzione del contratto, come previsto dalle linee guida nazionali. Vivenda prevede controlli con sopralluoghi attivati ogni volta che risultino delle problematiche, per controllare la qualità del menù e le grammature. Un menù che cambia ogni settimana, articolato su stagioni, e che privilegia i prodotti del territorio. I cibi rispettano i criteri di qualità e stagionalità, sono surgelati solo nel caso in cui non si trovassero sul mercato, e sono trasportati su carrelli neutri e refrigerati, che da un lato raffreddano e dall’altro scaldano. In questa nuova gara sono applicati tutti i criteri ambientali minimi e tutte linee guida che regolano la ristorazione collettiva”.

Ma, si diceva, c’è tempo anche per una replica indiretta. In particolare, nei confronti del consigliere regionale di Forza Italia Mauro Baccega – peraltro presente alla conferenza stampa sulle refezioni –. E lo fa proprio partendo dalla distanza del centro di cottura da Aosta: “L’ex assessore alla Sanità, che oggi si diverte ad attaccare – ha chiuso Tedesco –, sa bene che sono tredici anni che c’è lo stesso centro di cottura”.

Il Comune di Aosta apre alla collaborazione con le famiglie

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la presentazione del nuovo appalto per le refezioni scolastiche di Aosta. L’assessore Samuele Tedesco tra Alessandro Sgura (a sx) e Marco Muzj (a dx) di Vivenda

“Dal primo giorno del nuovo appalto sono presente in ogni plesso, uno al giorno, per verificare costantemente la situazione e l’adempimento degli obblighi contrattuali. Ho trovato una situazione che non è quella fotografata dai social. Certo, qualche bambino non mangia le verdure, o non le mangia con molto piacere, ma posso dire che la qualità del cibo è buona”.

A dirlo è l’assessore all’Istruzione del Comune di Aosta Samuele Tedesco. Risposta diretta alle polemiche sollevate – dopo un post Facebook sull’account dell’Ente – dopo la prima settimana del nuovo servizio di refezione scolastica. Una difesa che, però, parte da un presupposto: il coinvolgimento delle famiglie.

Tedesco spiega: “Consapevolezza vuol dire anche non nascondersi mai dietro un dito. Per questo abbiamo istituito la Consulta sulle mense scolastiche, precedentemente abolita. Perché se non si coinvolgono le famiglie in un servizio rivolto a loro saremmo perdenti già in partenza. Vorrei riportare un elemento oggettivo e di razionalità su questo appalto sulla qualità e l’appetibilità del cibo che hanno visto molte critiche e lamentele sulla troppa presenza di verdure. Se paragoniamo il menù precedente con quello attuale, in questo troviamo molte più proteine animali. Ma quello precedente non ha creato nessuna polemica”.

Sul servizio aggiunge: “Sul giudizio incide anche l’abitudine delle famiglie. Ci preoccupa quando ci viene detto che il cibo è freddo o è ‘colla’. Ma ogni singolo passaggio nei refettori è seguito da inservienti e assistenti, c’è sempre il controllo dei pasti e della temperatura quando vengono serviti. L’esperienza del momento del pasto da parte dei bambini per noi è importante. A volte i pasti diventano freddi dove c’è il self-service. Ma con delle campane contenitive cercheremo di mantenere la temperatura sempre costante”.

La volontà di interagire sempre più con i genitori è confermata anche da Marco Muzj, direttore della filiale nord-ovest del Gruppo La Cascina/Vivenda: “Il nuovo contratto ha tantissime novità, il menù è stato deciso con il supporto di professionisti, il servizio dietetico e l’Usl. Cercheremo di fare sempre meglio. A noi interessa il coinvolgimento, non vogliamo essere semplici fornitori. Abbiamo cercato di sviluppare un progetto innovativo. Cercheremo di essere costantemente vicini alle famiglie. Qualcosa sarà sempre migliorabile, per questo chiediamo l’aiuto dei genitori dei bambini per creare una sorta di partenariato, con la voglia di fare sempre meglio”.

Le prime criticità

Qualche problema, la scorsa settimana, c’è stato. L’assessore Tedesco lo conferma: “Già il primo giorno ho mandato una mail lunghissima alla ditta sulle criticità riscontrate. Ma era comprensibile: era il primo giorno di appalto e con un servizio completamente nuovo. Ci sono stati dei problemi oggettivi come il ritardo del pasto lunedì e martedì, che è arrivato alle 13. Abbiamo fatto la segnalazione a Vicenda che già da mercoledì ha iniziato a consegnare i pasti puntualmente. Da lì la consegna è sempre stata alle 12.30 o 12.35”.

Le novità dell’appalto

“Nel nuovo appalto ci sono delle grandi novità dal punto di vista dell’alimentazione come l’inserimento di un antipasto e di un contorno, entrambi di verdure – dice ancora Tedesco -. Sono state aggiunte quindi due pietanze che l’alunno può scegliere in maniera autonoma. Le quantità, invece, non le prevede il Comune o la parte politica. Le grammature sono definite dall’Usl. Nonostante le aggiunte il costo del pasto è rimasto lo stesso: da un massimo di 4 ad un minimo di 1 euro, con un delta che paga il Comune. Ci sono quattro menù diversi, uno per stagione, diviso su nove settimane per evitare che bambini mangino sempre gli stessi pasti. È un menù molto variegato”.

Non solo: “L’innovazione – aggiunge – è anche uno sguardo all’internazionalità come il menù indiano durante l’inverno, o quello cinese, ma anche l’attenzione al rispetto del territorio con il menù ‘Io mangio valdostano’, la Giornata dell’orto e quella dei Cinque comuni”.

“A pranzo con i miei”

Non sempre – almeno per ora – il coinvolgimento delle famiglie ha funzionato. Tedesco lo ammette, anche se rilancia: “A dicembre abbiamo reintrodotto la possibilità per i genitori di andare a visitare i refettori e magari consumare un pasto. Questo perché senza l’esperienza soggettiva delle famiglie tutte le narrazioni perdono un po’ di senso. Però, su 1.500 bambini iscritti abbiamo ricevuto solo due domande di partecipazione. Una delle osservazioni fatte dai genitori è che giustamente lavorano. Dopo una settimana dall’appalto abbiamo allora deciso di aprire un momento che si chiamerà ‘A pranzo con i miei’ in cui bambini, sabato 4 febbraio, possano mangiare con i loro genitori per poi visitare il centro di cottura di Vivenda ad Arnad. Speriamo sia interessante e partecipato”.

Ilprecedente: il “salto” nella classifica Foodinsider

Alla base delle scelte del nuovo appalto c’è il “salto” nella classifica sui menù scolastici stilata da Foodinsider – e presentata in Parlamento – che in un anno ha visto le mense aostane passare dalla quarantaquattresima posizione del 2021 alla quattordicesima dell’anno seguente.

“Allora era il precedente appalto – dice ancora Tedesco -, e da subito mi sono interfacciato con Foodinsider e ho chiesto quali fossero gli aspetti critici del nostro servizio. Da lì è partito un confronto serrato con l’Usl, per cambiare i criteri oggettivi. La refezione è un momento scuola ma dve anche garantire la salute dei bambini. E nel 2022 Aosta è stata menzionata da Foodinsider perché è ‘volata in alto’ passando al quattordicesimo posto. Un risultato incredibile fatto con un percorso graduale”.

Il Comune di Aosta presenta il menù invernale nelle refezioni, ma sui social infuria la polemica

refezione

“Con il ritorno a scuola (da quella dell’infanzia a crescere…) bambini e bambine che usufruiscono del servizio di refezione scolastica hanno trovato una grande novità: il nuovo menù invernale, ancora più gustoso, sano, pensato per equilibrare al meglio l’apporto dei nutrienti e attento ai prodotti della filiera locale a km 0 della Valle d’Aosta. E ancora, menù tematici e/o legati a ricorrenze: tante innovazioni che vi racconteremo nei prossimi giorni”.

Così scriveva, nei giorni scorsi, il Comune di Aosta sulle sue pagine social, lanciando, appunto, il menù invernale – disponibile anche sul sito delle refezioni scolastiche del capoluogo – e promettendo novità. Domani, giovedì 18 gennaio, nel Salone ducale dell’Hotel de Ville, l’Amministrazione ha indetto una conferenza stampa proprio per “presentare le novità introdotte nel servizio della refezione scolastica”.

Le critiche social

Su Facebook, intanto, è infuriata la polemica. La foto postata illustrava il menù di lunedì 9 gennaio: pinzimonio di finocchi e sedano, orzotto all’ortolana di stagione, filetto di merluzzo al forno, carote al tegame, spinaci gratinati, pane comune e frutta fresca. Molte le critiche sollevate: “A mio avviso sempre peggio… sarà pur sano ma qualità pessima e come si può pensare che i bimbi mangino del pinzimonio per di più senza condimento?”, chiede una utente.

Non solo: “Menù inadatto a bambini che escono da scuola affamati! Qualità pessima… grazie!”, le fa eco invece un’altra persona sul noto social network. “Inoltre aggiungo che sono 2 giorni che i bambini mangiano alle 13.15… non mi sembra un’ottima gestione”, si legge ancora.

Altri commenti spiegano: “La grande novità purtroppo non è stata così positiva! Premetto che mia figlia delle elementari mangia praticamente tutto, ma ieri è tornata affamata perché il cibo non era buono”. Ma anche che “aspettavamo la nuova gestione con il nuovo appalto, avendo inteso, magari sbagliando, che le cose sarebbero cambiate – scrive una mamma –. Speravamo in meglio, invece ad oggi la situazione, almeno all’Einaudi, è addirittura peggiorata. Magari ci vorrà un momento di assestamento per la nuova vincitrice del bando, ma se il buongiorno si vede dal mattino, non è un buon inizio”.

“Magari prima di decantare il servizio, potreste provare a mangiarci per un mese? Ma tutti eh? Giunta… consiglio… tecnici che alla fine hanno affidato l’appalto”, dice ancora un’altra utente.

Diverse, però, anche le voci che si sono levate a favore del servizio: “Il menù è studiato da un dietista ed è evidente che sia sano ed equilibrato. Poi si può discutere del modo in cui viene cucinato e delle quantità, ma credo che solo provandolo si possa parlare”, si legge in un altro commento. E ancora: “Magari ringrazierete tra qualche anno quando i vostri figli saranno adulti e sapranno mangiare sano e non solo pasta, pizza e compagnia bella”, scrive un’utente.

In prima fila a rispondere alle critiche, anche telematiche, è stato lo stesso assessore comunale all’Istruzione Samuele Tedesco, che a più commenti ha replicato: “il menù è stato redatto da una nutrizionista e non per ultimo approvato dall’Ausl. È perfettamente adatto ai bambini e alle bambine in fase di crescita ed è equilibrato, con delle grammature adatte, per l’apporto di nutrienti. Da circa un mese, inoltre, abbiamo reinserito la possibilità per i genitori di visitare i locali della mensa e, se lo desiderano, consumare il pasto”. Invitando le famiglie a segnalare all’Amministrazione i disagi per effettuare prontamente i controlli.

Forza Italia VdA punta il dito: “Disastro”

Sempre via social, Forza Italia Valle d’Aosta pubblica una foto e, riprendendo le critiche sollevate dalle famiglie, spiega: “Questo è quello che viene servito ai bimbi delle scuole comunali di Aosta, pinzimonio, una fettina di carne di colore blu e broccoli che sembrano ripassati in padella più volte. La situazione della scarsa qualità del cibo nelle mense scolastiche del comune di Aosta è sempre la stessa”.

“Oggi le mamme, giustamente, si sono lamentate stanche del fatto che i figli restano a digiuno vista la qualità del cibo ma il sindaco fa sapere loro che non hanno intenzione di cambiare menù – attacca ancora il partito –. Chiediamo che vengano fatti i controlli sulla qualità e sulla somministrazione del cibo che diamo ai nostri figli”.

9 risposte

  1. Vivenda da sempre cucina e serve schifezze, e le polemiche infuriano da tanti tanti anni. E’ una pena pensare a tutti quei bimbi costretti a mangiare cibo scadente nell’età della crescita, o a rinunciare e a tenersi la fame.
    L’assessore di turno che si riempie la bocca di parole anziché badare ai bimbi è una cosa estremamente triste.

    1. Sicuramente una dieta bilanciata, cucinata da vivenda e recapitata nel giro di un ora da arnad. Per questo straparla.

  2. Caro Assessore Tedesco, la sua scorrettezza è senza limiti.
    Come ben saprà sono i capitolati di gara che determinano dove si devono cuocere e confezionare i pasti.
    Come ben saprà l’Azienda USL ha previsto nel bando per assegnare il servizio mensa dell’USL che i pasti dovessero essere preparati da un’azienda che aveva una distanza dall’Ospedale inferiore ad un chilometraggio accettabile e questo affinchè i pasti potessero arrivare sui tavoli caldi e ben confezionati nei piatti. Ed ecco che i pasti dell’Azienda Usl si confezionano a Charvensod e la qualità è decisamente migliorata e gli utenti lo testimoniano.
    Ora era sufficiente che Lei si occupasse di inserire nel bando che la struttura di cottura e confezionamento dei pasti si dovesse trovarsi a meno di 5 km. per migliorare anche la qualità. Poi le immagini che abbiamo visto sono eloquenti e dicono tutto. Questo cambio di rotta doveva essere comunicato ai genitori in tempo preventivo e ragionevole e non dopo le polemiche e le immagini postate sui social. Mi fa specie che il CPEL non si sia occupato di questo tema. E’ mai possibile
    che a Sarre e Saint Christophe i bambini abbiano una certa dieta e ad Aosta vi siete inventati tutto ciò? Il suo lavoro prettamente impostato sull’esaltazione dell’IO, quindi anche un po’ Macchiavellico, non piace. A presto

  3. 35 anni fa, scuole di st Martin, mangiavo alla mensa. È desolante vedere come i piatti non siano migliorati per niente. Quante cose non mangiavo perché alla mensa non erano buone, per scoprire poi che in realtà, cucinati a dovere molti piatti non erano così male. Carne e prosciutto pieni di grasso e nervi duri come il cemento, piatti freddi, pasta scotta.
    E a distanza di 35 anni, rivedo le stesse cose. Ok il menù della nutrizionista, ma se chi cucina non lo sa fare, se i prodotti non sono di qualità, è se i piatti devono viaggiare per mezz’ora prima di arrivare alla scuola, non ci sarà mai una mensa di qualità. E i bambini non impareranno mai ad apprezzare i menù sani.
    Speriamo che un giorno le cose migliorino davvero.

  4. Ma una bella pasta al pomodoro, no?!
    Io vorrei che la nutrizionista, il sindaco e compagnia cantante si nutrissero loro di quelle schifezze fotografate dal vivo.

    1. Tanto a persone come voi non andrà mai bene niente.Prima facevano la pasta al pomodoro tre giorni a settimana ,e non andava bene .Ora ,un menù studiato da una nutrizionista,non va bene.Cosa bisogna fare?

      1. Menù studiato dal nutrizionista, confezionato con prodotti scadenti a 50 km di distanza da dove verrà consumato, servito tiepido, se va bene, anziché caldo, con verdure crude buttate lì (il famoso “pinzimonio”, che in realtà dovrebbe essere una cosa diversa).

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