Nuovi master e un nuovo percorso di studi nel futuro dell’UniVdA
L’Università della Valle d’Aosta guarda a un nuovo anno accademico 2023/2024 ricco di novità, una su tutte l’auspicata inaugurazione della moderna sede del centro città. Ospite d’onore del Teatro Splendor di Aosta è stato, nel corso del pomeriggio odierno, l’autore e sceneggiatore Antonio Manzini, che nella sua lectio magistralis ha voluto ricordare agli iscritti l’importanza di vivere appieno il periodo universitario come il più bello delle loro vite.
Le borse di studio
Alla presenza di autorità politiche e di ateneo e accompagnati dalle note degli strumentisti del Liceo musicale di Aosta, 8 studenti si sono visti destinare altrettante importanti borse di studio per il proprio impegno scolastico.
7 riconoscimenti del valore di 1000 euro ciascuno sono stati elargiti dalle sezioni di Aosta e di Courmayeur-Valdigne del Rotary club, oggi rappresentate dai rispettivi presidenti Gian Piero Badino e Carlo Molinari, a ottenere tali rilevanti sostegni agli studi sono stati Elisabetta Brusasca, Francesca Malaspina, Michael Massimiglia, Alice Mina, Sabrina Olibano, Elisa Riane e Sylvie Truc.
Inoltre, la giovane e meritevole Valentina Cignetti è stata selezionata tra i coetanei e designata del cosiddetto “Prix d’excellence”, un contributo del valore complessivo di 15 mila euro ripartiti in 5 mila euro annuali spalmati lungo 3 anni derivanti dal lascito testamentario dell’artigiano originario di Fénis Luigi Merivot.
“Da città degli Alpini d’antan a città degli studenti”
L’ateneo valdostano può essere accomunato ad altri atenei nazionali quali Trento e Bolzano in virtù del suo carattere alpino e transfrontaliero.
“Nel 1951 la Valle d’Aosta contava uno 0,6% di laureati, cresciuto al 10% nel 2011 e al 14,5% nel 2021 – ha resocontato l’Assessore a istruzione, università, politiche giovanili, affari europei e partecipate, Luciano Caveri -. Questa fetta di popolazione formata può sicuramente aiutarci a crescere rispetto al gelo demografico che ci connota, premiando lo sforzo dell’ateneo per divenire attrattiva e trasformarsi da città degli Alpini d’antan a città degli studenti universitari”.
Punti forti e punti deboli
Grazie a una cospicua parte degli oltre 5 milioni stanziati dal PNRR, UniVdA punta a rafforzare il proprio profondo e intenso rapporto con la scuola valdostana, aiutando gli studenti delle secondarie nel delicato momento dell’orientamento, della formazione alle competenze di base e della scelta del proprio per percorso universitario.
“Siamo oggi e sino al mese di settembre del 2025 parte assieme ad altri atenei piemontesi e lombardi del progetto Nodes per la promozione e il consolidamento dei rapporti tra università e industrie – ha spiegato la rettrice, Mariagrazia Monaci -. Inoltre, grazie a fondi pari a 110 milioni di euro, prevediamo di inserirci in rete con enti del territorio per attività di trasferimento tecnologico, terza missione, e formazione continua”.
Quanto al settore della ricerca, i risultati degli anni più recenti denotano una netta crescita dimostrata dal fatto che circa il 30% del budget di UniVdA deriva da fondi di bandi competitivi cui ha preso parte quasi metà dei docenti: accanto a progetti attivi quali “AlpSatellites” e “Media”, 4 iniziative sono connotate quali di rilevante interesse nazionale e altre 11 risultano in prossima valutazione per i bandi 2022.
“Non soltanto abbiamo notato che una percentuale elevata dei nostri studenti proviene da famiglie prive di genitori laureati bensì, in linea con il dato nazionale, abbiamo constatato nel tempo un interessante abbassamento dell’età media del conseguimento della laurea – continua Monaci -. Nell’ultimo anno i nostri iscritti, per la metà provenienti da fuori regione, sono cresciuti del +3%, attirati anche dalle opportunità professionali offerte che vedono i nostri allievi trovare lavoro più in fretta rispetto ai coetanei”.
Rispetto ad altri atenei italiani, la mobilità di UniVdA raggiunge percentuali pari al 35%, con un 8% di ragazzi che annualmente optano per soggiorni di studio Erasmus.
Le novità di UniVdA
Al fine di incrementare il flusso di alunni in ingresso, UniVdA auspica una crescita che passi anzitutto attraverso l’apertura fisica e sociale della nuova sede, vivibile tanto dagli studenti quanto dai cittadini in una ottica quanto più possibile inclusiva e attrattiva.
“Dovremmo iniziare a ipotizzare la costruzione di alloggi, mense e sale studio, oltre che a implementare quantità e funzionamento delle nostre risorse digitali – ha proseguito Monaci -. Per aiutare gli studenti stranieri, dovremmo anche creare percorsi in lingua francese e in lingua inglese, come abbiamo intenzione di fare variando il nostro corso in Lingue per l’impresa e il turismo aggiungendo l’opzione di un secondo anno totalmente in inglese a vocazione internazionale”.
Come anticipato dal direttore generale di UniVdA, Lucia Ravagli Ceroni, l’ateneo ha in programma un’ulteriore serie di novità formative tra cui percorsi di dottorato, proposte di master in informatica, management ed economia nonché un indirizzo di laurea magistrale di ambito geologico in collaborazione con una università convenzionata. Sarà inoltre prevista, a compensazione della imminente chiusura della tratta ferroviaria tra Aosta e Torino, l’introduzione di alcuni mezzi sostitutivi che agevolino gli spostamenti dei giovani da e verso la regione.
Come domandato in conclusione dalla rappresentante degli studenti, Sabrina Olibano, potrebbe essere per quest’anno accademico reintrodotto il sistema di counseling psicologico che in passato tanto aveva sostenuto e aiutato i ragazzi dell’ateneo nei momenti di difficoltà.