Temperature sotto i 18 gradi: nuovi termosifoni in arrivo nelle tre aule fredde dell’Itpr Corrado Gex

In attesa dei nuovi radiatori, dal costo di circa 8mila euro, la dirigente ha chiesto di mantenere l’impianto di riscaldamento acceso nei fine settimana o nel giorno che precede il rientro dopo il periodo di sospensione. 
Itpr, entrata sul retro con la rampa
Scuola

Nuovi radiatori di maggiori dimensioni verranno installati nelle tre aule dell’Itpr Corrado Gex, vicini agli atri di ingresso, oggetto di segnalazioni e lamentele da parte degli studenti. L’ultima, da parte della V B del sociale a inizio gennaio, aveva portato allo spostamento della classe in un’aula al piano superiore.

“Le segnalazioni sono state fatte dagli studenti alla dirigente reggente quest’anno, così come l’anno scorso, in occasione del blocco del riscaldamento o della ripresa dell’attività scolastica dopo momenti di sospensione” ha spiegato oggi in consiglio regionale l’Assessore Jean-Pierre Guichardaz, rispondendo ad una iniziativa della consigliera di Pcp Erika Guichardaz.

In attesa dei nuovi radiatori, dal costo di circa 8mila euro, la dirigente ha chiesto di mantenere l’impianto di riscaldamento acceso nei fine settimana o nel giorno che precede il rientro dopo il periodo di sospensione.

Per risolvere il problema delle basse temperature, la Regione ha deciso anche di procedere, previa valutazione con i Vigili del Fuoco, a realizzare delle bussole di compartimentazione degli atri di ingresso “per limitare le infiltrazione di area fredda, in particolare nelle due aule seminterrate”. Previsto anche uno studio generale sull’intero impianto di riscaldamento.

Temperature sotto i 18 gradi: gli studenti dell’Itpr Corrado Gex scioperano per il freddo

8 gennaio 2025

14 studenti della V B del sociale dell’Itpr Corrado Gex di Aosta non saranno domani, giovedì 9 e venerdì 10 gennaio, sui banchi di scuola. La decisione è stata presa da tutta la classe come forma di protesta contro le temperature troppo basse nelle aule. Da inizio inverno, infatti, i ragazzi sono costretti a seguire le lezioni con una temperatura spesso inferiore ai 18 gradi, in alcuni casi scesa fino a 15,9 gradi.

“Abbiamo segnalato più volte il problema alla dirigente e alla responsabile della sicurezza scolastica”, spiegano le rappresentanti di classe Valerie Lo Piccolo e Blerta Balliu, “ma ad oggi non sono state trovate soluzioni concrete”.

La classe si trova in un aula seminterrata che affaccia su corso Padre Lorenzo.
Gli studenti raccontano di aver misurato le temperature utilizzando sia i termometri della scuola che dispositivi portati da casa. Martedì, al rientro dalle vacanze natalizie, l’aula era particolarmente fredda e nei corridoi si registravano appena 13 gradi.

“Siamo tornate a lamentarci e oggi abbiamo deciso di provare a dare un segnale per essere ascoltate”.
In questi mesi i ragazzi hanno affrontato spesso le lezioni con giacche o poncho. “Avevamo proposto alla dirigente (Nda non siamo riusciti a contattarla per un commento) di mettere delle stufette, ma non è stato possibile per questioni di sicurezza. In classe abbiamo anche due ragazzi disabili per i quali la situazione è ancora più impattante.”

La classe dell’indirizzo sociale condivide il seminterrato con un’altra classe, che però non riscontra gli stessi problemi. “Anche i professori si lamentano del freddo, soprattutto quando arrivano dai piani superiori, dove al contrario si soffre il caldo, al punto che spesso le lezioni si svolgono con le finestre aperte.”

Difficile, da quanto riferiscono gli studenti, pensare ad uno spostamento della classe, vista la penuria di spazi della scuola.  L’attuale struttura, progettata quindici anni fa per circa 200 alunni, al momento accoglie 900 studenti attuali, divisi in 48 classi, molte delle quali accolgono alunni disabili.

Per rispondere al “costante e continuo aumento delle iscrizioni” la Regione nel luglio scorso ha deciso, prevedendo un ampliamento futuro, di acquisire la struttura di via corso Padre Lorenzo della società Au Coeur d’Aoste srl, che un tempo ospitava un istituto di credito.

Gli studenti della V B SSAS, nel frattempo, sperano che la loro protesta serva a richiamare l’attenzione delle istituzioni affinché venga trovata una soluzione concreta al problema delle temperature.

7 risposte

  1. Era ora. La dimostrazione che le cose non cadono dall’alto gratuitamente ma bisogna combattere sempre. Chi tace acconsente e favorisce il presente.

  2. Nulla di nuovo sotto al sole, stanno scioperando per lo stesso motivo gli studenti di moltissime scuole d’Italia

  3. Brutta storia, parlano sempre di calo demografico preoccupante e mettono 900 studenti in una struttura progettata per 200? Ha dell’incredibile, oltretutto neppure riescono a scaldare adeguatamente certe aule . Son basito, uno va a scuola mica per stare in condizioni disagiate al freddo o per prendersi malanni.

    1. Scioperare per i motivi più nobili sarebbe bello, anche se le Istituzioni se ne sbatterrebero allegramente di questi scioperi (gli studenti non sono mica lavoratori con uno stipendio e che hanno potere forte di voto). Qua lo sciopero è per chiedere di poter stare a scuola e fare lezionie senza dover passsare : se mi ricordo quello che mi hanno detto alcuni docenti valdostani sotto i 17/18 gradi non si può proprio fare lezione (e sembra che sta cosa sia stata confermata dall’assessorore all’istruzione l’anno in cui l’impianto i risclamento all’ISILTeP a Verrès si era inchiodato). C’è un legge nazionale sulla sicurezza sui luoghi di lvaoro (Lgs. 81/08) che prevede che la temperatura deve essere ottimale per garantire il benessere del lavoratore: vista che nella scuola lavorano dipendenti pubblici (docenti, segretarie, bidelli), quella legge è da applicare a priori, anche se la presenza degli studenti rende rognosa l’applicazione. In quella legge la definizione dei limiti di temperatura è complesso, ma per le scuole la temperatura media deve essere intorno ai 20 gradi. E il motivo è semplice: se per i troppi sblazi di temperatura il personale scolastico si ammala e va in mutua, si possono avere complicazioni nelle sostituzioni per la sorveglianza delle classi (il culpa in vigliando è ancora presente nelle scuole), oltre al bella grana di interrompere la didattica degli alunni (a volte facendo uscire in anticipo gli alunni da scuola per troppi docenti da sostituire per malattia) o problemi amministrativo/organizzativo della scuola se si ammalano Dirigente/staff, segretarie e bidelli. E nel caso del comparto pubblico c’è un altro problema: più personale si ammala, più l’ente pubblico deve paga mutue e straordinari per le sostituzioni.

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