UniVdA: circa l’80% degli studenti trova lavoro dopo la laurea

A un anno dal titolo, il 12,5% dei laureati triennali non si trova impegnato in alcuna attività retribuita, sia essa professionale o formativa; tra i laureati magistrali il tasso di disoccupazione scende però al 6,3%.
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Scuola

I giovani che hanno conseguito la laurea triennale presso l’Università della Valle d’Aosta trovano lavoro con più difficoltà dei loro coetanei laureati magistrali: mentre a distanza di un anno dall’ottenimento del titolo il tasso di occupazione per i primi resta fermo al 73,7%, per i secondi esso sale all’88,2%. È quanto svelato dal 25ª Rapporto su profilo e condizione occupazionale dei laureati compilato dal Consorzio interuniversitario AlmaLaurea, che per la regione ha visto coinvolti 193 laureati.

Le condizioni occupazionali

Gli studenti laureati triennali che hanno preso parte all’indagine di AlmaLaurea sono stati complessivamente 174, il dei quali 67,5% propensi a portare avanti il proprio percorso. A un anno dalla laurea, il 12,5% di essi non si trova impegnato in alcuna attività retribuita, sia essa professionale o formativa; nella metà degli occupati che già possedeva un impiego prima della qualifica, il 25% lo porta avanti e il restante 25% lo ha cambiato. La retribuzione media oscilla attorno ai 1.218 euro mensili netti, confermandosi inferiore alla media media nazionale di 1.332 euro mensili netti.

Differenti i numeri riferiti ai laureati magistrali di UniVdA, tra i quali il tasso di disoccupazione a un anno dal conseguimento del titolo scende al 6,3%. A approcciarsi più facilmente al mondo del lavoro sono i laureati in Scienze della formazione primaria, con un’impiegabilità che tocca il 100%, mentre tra i compagni di Economia e politiche del territorio e dell’impresa il 7,1% risulta senza mestiere.

Le dinamiche cambiano dopo un quinquennio dalla laurea, migliorando sia in termini di occupazione (91,3%) sia in termini di salario (sino a 1.666 euro mensili netti, contro i 1.483 euro mensili netti dei neolaureati). Se una metà dei ragazzi si trova inserito nel settore privato, l’altra metà predilige invece il settore pubblico, con una netta preferenza per l’ambito dei servizi (90,5%) e una scarsa attitudine per quello dell’industria (9,5%) o quello dell’agricoltura (0%).

Il profilo

Come sottolineato dal rapporto di AlmaLaurea, il 39,4% dei laureati di UniVdA proviene da fuori regione; tra le tipologie di diploma più diffuse figura quello liceale (67,9%), mentre meno gettonati paiono quello tecnico (21,8%) e quello professionale. Il titolo viene ottenuto a un’età media di circa 26,5 anni, cifra sulla quale spesse volte incide il ritardo nell’iscrizione al percorso universitario. Una volta conclusi gli studi, i ragazzi si ritengono nel complesso soddisfatti della propria esperienza a UniVdA: il 97,8% di essi plaude al rapporto con il corpo docente e l’80,9% di essi opterebbe nuovamente per il medesimo corso nel medesimo ateneo.

A oggi, complici anche le sue piccole dimensioni, l’ateneo vanta tra le proprie fila un 70,5% di laureati, il cui voto medio è di 102,1 su 110. Molti sono coloro che nel tempo hanno optato per un’esperienza di studio all’estero riconosciuta, tra le quali l’Erasmus la fa da padrone (27,9%), mentre circa il 79,2% si è impegnato in un’attività lavorativa durante gli studi universitari.

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