30 artisti valdostani offrono le proprie opere per due progetti al femminile in Etiopia

Il 4 ottobre alle ore 17 a Palazzo regionale si terrà l'asta di beneficienza che mira a raccogliere fondi per due progetti che vogliono aiutare le donne della regione del Guraghe a migliorare la propria condizione sociale.
la scuola realizzata nel Guraghe dal Centro aiuti per l'Etiopia
Società

Dopo aver contribuito alla costruzione di una scuola e di un pozzo nella regione del Guraghe in Etiopia, i valdostani sono chiamati, a partecipare ad una nuova raccolta fondi.  

Scopo della nuova iniziativa "La Regina di Saba",  che vede in prima fila i coniugi Pio Porretta e Nadia Petterle con il sostegno del Comune di Aosta e del Celva, è di aiutare le donne della regione a migliorare la propria condizione sociale.

Due in particolare sono i progetti che verranno seguiti direttamente dal Segretariato Cattolico di Emdibir, il primo rivolto a 10 donne di una zona più emarginata della regione, prevede l’affidamento a ciascuna di una mucca che rimarrà di proprietà della Diocesi mentre i vitellini che nasceranno apparteranno alle donne.
Come ha spiegato Pio Porretta “con questo progetto ripercorriamo un modello già esistente nella società etiope dove le persone considerate più ricche che possiedono tre mucche, ne cedono in affidamento una ai vicini più poveri”.

Il secondo progetto coinvolge invece 20 donne nella realizzazione di un piccolo caseificio che verrà gestito con la formula della cooperativa. In particolare la metà del ricavato della vendita del latte servirà a finanziare l’apertura di nuove cooperative.

Una buona parte dei fondi che servono a fare partire i due progetti sono già a disposizione dei coniugi Porretta mentre la raccolta della parte restante sarà affidata ad un’asta di solidarietà.
In vendita, il prossimo 4 ottobre alle ore 17 a Palazzo regionale, ci saranno le opere offerte da 30 artisti valdostani, attualmente esposte presso la saletta del palazzo di Finaosta.
“Sono due progetti questi che permettono alle donne di emanciparsi” ha sottolineato il Vescovo della Diocesi di Emdibir, Monsignor Muisé che ha lanciato un appello per costruire un gemellaggio che riesca a sostenere la regione nel suo progetto di sviluppo.

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