4 novembre, al via le celebrazioni del centenario della traslazione del Milite Ignoto
Questa mattina, giovedì 4 novembre alle 11, si è svolta la celebrazione del centenario della traslazione del Milite Ignoto, nonché il giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. In piazza Chanoux, alla presenza del Comandante del Centro Addestramento Alpino Matteo Spreafico, del presidente della Regione Erik Lavevaz e del Sindaco di Aosta Gianni Nuti, è stata celebrata la memoria del monumento al Milite Ignoto, “una figura simbolica che rappresenta un Italiano esemplare, in cui si materializza il sacrificio di un popolo intero unito per difendere la Patria”, specifica Spreafico.
Erano presenti, inoltre, schierati di fronte al Comune di Aosta, i 74 sindaci dei comuni valdostani che, per il centenario della traslazione della Salma, hanno conferito la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto, simbolicamente consegnata sotto forma di pergamena a Spreafico. Come specifica il Presidente Lavevaz “la cittadinanza onoraria è un atto dal grande valore simbolico che i nostri comuni oggi compiono, ma il Milite Ignoto per noi valdostani è già un valdostano, ha le sembianze di uno dei nostri 1.500 giovani, giovanissimi valdostani partiti per il fronte”.
La cerimonia ha avuto inizio con l’alzabandiera, accompagnato dall’Inno di Mameli suonato dalla banda comunale, seguita dalla deposizione delle corone al monumento accompagnati dai discorsi del Presidente Lavevaz, del Sindaco Nuti e del Comandante Matteo Spreafico che hanno ricordato le motivazioni della cerimonia. Questi interventi hanno evidenziato l’eccezionalità dell’occasione che, a più di 100 anni dalla firma dell’armistizio della prima Guerra Mondiale, celebra le Forze armate italiane e il loro ruolo nel mantenimento della pace e come garanti della sicurezza nazionale. “Crediamo perciò che le Forze armate non meritino solo un tributo solenne di gratitudine per il sacrificio che hanno compiuto nel passato per la difesa di un’identità di popolo, ma anche per il loro ruolo attuale e futuro di portatori di speranza e di ricostruzione, per la loro capacità di trasformarsi, al bisogno, in soccorritori avveduti e competenti della nostra gente, ma soprattutto, di essere garanti e custodi della democrazia nella Repubblica italiana e nel continente europeo pacificato” dichiara il Sindaco Nuti.