A Montjovet i primi “piccoli professionisti” dell’accoglienza

Gli alunni delle quarte e quinte elementari di Montjovet sono diventati professionisti dell’accoglienza turistica attraverso un corso di formazione multidisciplinare. “Vademecum dell’ospite” e il gioco “Montjouet” i prodotti finali.
Immagine di archivio
Società
Come sviluppare una cultura dell’ospitalità e dell’accoglienza in una regione a dichiarata vocazione turistica come la Valle d’Aosta dove tale sensibilità dovrebbe far parte del dna degli operatori e imprenditori del settore? Partendo dalla base, dai più piccoli. E’ quanto si è proposto di fare il progetto “Montjouet” realizzato nel Comune di Montjovet dal gruppo di Turismo Ok, realtà che opera su diversi fronti nel settore turistico, in collaborazione con Mauro Caldera, esperto in didattica creativa e direttore del “Parco della Fantasia Gianni Rodari” di Omegna, e Franca Culaz esperta di risorse locali e didattica in lingua francese.
Protagonisti dell’iniziativa sono stati gli alunni delle classi quarte e quinte della scuola elementare del comune di Montjovet, che durante i mesi di novembre e dicembre 2008 sono stati coinvolti, in orario scolastico, in un percorso di formazione finalizzato all’insegnamento della cultura dell’accoglienza attraverso momenti ludici e didattici. Le lezioni in classe hanno toccato materie come la storia, la geografia, il francese oltre alla topografia, alla statistica e alla matematica. Il tutto in forma di gioco, attraverso laboratori creativi e l’utilizzo delle nuove tecnologie.
 
L’iniziativa, riassumibile nello slogan “Gioca il territorio”, avviata in forma sperimentale, ha raccolto gli entusiasmi di bambini, genitori, insegnanti e di associazioni del territorio, tutti coinvolti in questo percorso che, attraverso un approccio multidisciplinare, ha dunque permesso di riscoprire il territorio di appartenenza, le realtà presenti e soprattutto di comprendere la differenza tra risorsa e attrattiva turistica-culturale. “Inizialmente quando abbiamo chiesto ai bambini quali fossero a loro giudizio i punti turistici del territorio ci hanno parlato di supermercati e negozi – spiegano Alberto Papagni e Jeal Paul Tournoud, di Turismo Ok – Oggi sono in grado di fornire ad eventuali turisti informazioni sui punti di interesse del loro territorio”.
Tra le azioni del progetto anche la creazione di un gioco-cartellina, il “Montjouet” per l’appunto, una sorta di gioco dell’oca le cui caselle riportano le evidenze turistiche del territorio: il forno del pane nero di Pan d’Esteile, il Mulino e Ru d’Arlaz, il dolmen al Croux, il torchio, i balmet e i vigneti, la strada romana, il sarcofago romano, il castello di Chenal e l’allevamento di alpaca. Siti che i bambini hanno avuto modo di visitare durante il progetto. La cartellina gioco, oltre che ai bambini, è stata consegnata anche all'AIAT che potrà così darla ai turisti più giovani.
 
A valorizzare il percorso effettuato è il “Vademecum dell’ospite” che contiene in 16 punti i principali atteggiamenti e premure da avere nei confronti delle persone che visitano il territorio. I bambini hanno, infine, ottenuto il “Diploma dell’ospitalità”, un attestato che da una parte premia questi “piccoli professionisti” dell’accoglienza e dall’altra li impegna ad avere un’attenzione particolare nei confronti dei turisti. Nelle intenzioni degli ideatori ora la volontà di portare questo “format di apprendimento dell’accoglienza turistica” negli altri Comuni della Valle d’Aosta.

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