Numerosi abitanti di Verrès, mercoledì scorso, hanno affollato la sala Bonomi per assistere alla presentazione degli studi di fattibilità di due progetti volti a incrementare lo sviluppo turistico della zona. Queste iniziative mirano ad inserire il castello di Verrès in un sistema turistico e culturale che comprenda il Forte di Bard, sede del Museo della Montagna, e il castello di Issogne, per attingere a un medesimo bacino di visitatori, e per creare un vasto indotto grazie all’intraprendenza degli imprenditori locali.
Il sindaco Piero Prola, gli ingegneri delle società che hanno realizzato i progetti, Tito Berti Nulli (Sintagma) e Corrado Trasino (Sitec), e il presidente della Regione Luciano Caveri hanno illustrato alla popolazione le novità che presto saranno messe in cantiere. L’idea di fondo è quella di collegare il castello all’abitato di Verrès, a valle, e di potenziare la fruibilità di tutta l’area. Ogni anno 35 mila persone circa raggiungono la fortezza, percorrendo a piedi la scalinata che parte da piazza Emile Chanoux, oppure utilizzando la strada asfaltata che parte dal campo sportivo e poi si trasforma in una mulattiera. L’obiettivo è quello di raggiungere i centomila visitatori.
Il paese si sviluppa in orizzontale, e per sviluppare adeguatamente anche l’asse verticale, che porta al castello, le due zone di Verrès saranno collegate da un percorso scavato nella roccia. Una galleria orizzontale, con ingresso vicino alla centrale idroelettrica, condurrà i visitatori in una sala espositiva, dedicata alla storia del castello, illustrata con immagini e allestimenti vari. Dopo 80 metri di galleria i pedoni raggiungeranno i due ascensori verticali collegati al cortile esterno della fortezza, vicino al ponte levatoio e all'arrivo della mulattiera. Le cabine, dalla capienza di 15 posti ciascuna, percorreranno 100 metri di dislivello in 100 secondi.
Il costo dell’impianto, sommato alle varie spese tecniche, le consulenze, i rilievi, i collaudi e l’Iva, sfiora i cinque milioni di euro. Secondo le proiezioni, i costi di esercizio, nella fase a regime, ammonterebbero a 177 mila euro all’anno.
Il prezzo del biglietto del castello, che attualmente costa 3 euro, salirà a 5 euro. Questa tariffa consentirà di coprire i costi di gestione dell’impianto in alcuni anni, cinque o sei, nelle ipotesi più ottimistiche, dodici se il flusso dei visitatori dovesse essere inferiore alle aspettative.
Il costo dell’impianto, sommato alle varie spese tecniche, le consulenze, i rilievi, i collaudi e l’Iva, sfiora i cinque milioni di euro. Secondo le proiezioni, i costi di esercizio, nella fase a regime, ammonterebbero a 177 mila euro all’anno.
Il prezzo del biglietto del castello, che attualmente costa 3 euro, salirà a 5 euro. Questa tariffa consentirà di coprire i costi di gestione dell’impianto in alcuni anni, cinque o sei, nelle ipotesi più ottimistiche, dodici se il flusso dei visitatori dovesse essere inferiore alle aspettative.
Parallelamente sarà avviato un secondo progetto per potenziare la viabilità del paese. Per migliorare l’accesso al castello, in sinergia con i nuovi ascensori, saranno riqualificati i percorsi pedonali all’interno del Comune, in particolare quelli in piazza Challant e in via Artifizi, organizzati in una rete di percorsi storici. Inoltre, per fare fronte alla cronica carenza di posti auto, sarà ampliato il parcheggio Brambilla e ne sarà realizzato uno nuovo, interrato, negli ex orti Berretti. L’importo totale di questi interventi supera i sei milioni e 600 mila euro.
I finanziamenti, è stato specificato, dovranno provenire da numerose fonti, come la Regione, il comune di Verrès, i fondi Interreg, Obiettivo 2 e statali. In futuro si prevede di avviare uno studio per rendere più attrattivo il castello, organizzando una mostra al suo interno, così come è stato fatto a Bard.