Al via l’8 settembre la stagione della caccia

Si potrà sparare nuovamente alla lepre variabile, ma non alla pernice bianca, "in considerazione della forte vulnerabilità a seguito dei mutamenti ambientali causati dal riscaldamento globale".
Lepre
Società

Saranno 1313 le doppiette che da domenica 8 settembre torneranno in azione in Valle d’Aosta. Le specie cacciabili sono: beccaccia, cesena, colombaccio, cornacchia grigia, cornacchia nera, gazza, ghiandaia, lepre europea, merlo, tordo bottaccio, tordo sassello, camoscio, capriolo, cervo, cinghiale, coturnice, gallo forcello, lepre variabile, quaglia e volpe.

Resta fuori la Pernice bianca. “In considerazione della forte vulnerabilità a seguito dei mutamenti ambientali causati dal riscaldamento globale,  – si legge sulla delibera di Giunta regionale – si evidenzia che non sussistono le condizioni minime per consentire la caccia nei confronti di questa specie.”

“Il ruolo del cacciatore nella gestione della fauna è ormai consolidato, così come ritengo che la tutela del nostro territorio e il recupero dei valori della cultura rurale rientrino a pieno titolo fra le azioni concrete che i cacciatori portano avanti” – commenta l’Assessore regionale all’agricoltura Marco Carrel. “Il cacciatore conosce e comprende l’ambiente e il territorio che lo circonda e nel quale si muove e, in questo contesto, contribuisce in maniera tangibile a mantenere l’equilibrio di una biodiversità, sempre più fragile. È necessario, quindi, che la caccia sia realmente sostenibile e permetta il ripristino degli habitat laddove necessario ma anche una migliore gestione faunistica”.

Per Carrel “Oltre a un ruolo di gestione, infatti, il cacciatore ha un ruolo sempre più importante anche di tutela della salute della fauna stessa. Come nel caso della PSA, epidemia che ancora non ha ancora coinvolto direttamente la nostra regione, ma che è alle porte. A tal proposito voglio rimarcare e ringraziare personalmente la grande collaborazione di tutti i cacciatori e del Corpo forestale, che hanno rivestito e stanno rivestendo un ruolo fondamentale nei piani di abbattimento del cinghiale”.

Nondimeno importante, per l’Assessore è “lo sviluppo della filiera della carne di selvaggina, che comincia da un accurato prelievo degli animali proprio da parte dei cacciatori: un settore sul quale l’Assessorato continua a investire”. Secondo Carrel “i cacciatori sono l’inizio di questa catena, che deve essere più corta possibile, per continuare a valorizzare la selvaggina della nostra regione”.

2 risposte

  1. 1313 doppiette … cannoni ne abbiamo?? Quindi, ricapitolando se un cane corre dietro a una lepre, la Forestale gli spara, ma se a sparare è un bipede, tutto ok???
    Domanda: e dove sparano questi Signori, a che ora? Dal lunedì al venerdì? Nei weekend?? Gentilmente, grazie!

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