Al via un progetto per certificare la biodiversità della Valle d’Aosta

In due anni di lavoro si punta a un marchio di qualità per  esaltare il legame tra pratiche agricole, territorio e biodiversità in Valle d'Aosta.
Società

Un progetto innovativo, che coinvolge aziende e territorio, per certificare la biodiversità degli agrosistemi in Valle d’Aosta. E’ partito ufficialmente ieri, mercoledì 25 giugno, con la presentazione ufficiale che si è svolta nell’anfiteatro naturale dell’Osservatorio Astronomico della Regione autonoma Valle d’Aosta a Saint Barthélemy.

In due anni di lavoro i soggetti coinvolti – Institut Agricole Régional, Cave Mont Blanc de Morgex et la Salle, Coldiretti Valle d’Aosta, Comune di Nus, CSQA e il Parco Naturale Mont Avic – si propongono di far ottenere alle produzioni agroalimentari valdostane un marchio di qualità riconosciuto “per  esaltare il legame tra pratiche agricole, territorio e biodiversità e per valorizzare i prodotti agricoli locali” come ha sottolineato Mauro Bassignana dell’Institut Agricole régional.

Non solo, quindi, una certificazione della qualità delle produzioni delle aziende agricole valdostane, ma una valorizzazione della ricchezza e dell’identità territoriale del territorio, la Valle d’Aosta appunto, in cui queste produzioni nascono.

“L’agricoltura in Valle d’Aosta è inserita in modo armonioso nel territorio e si basa essenzialmente sulla valorizzazione della biodiversità la grande prevalenza di prati e pascoli permanenti è una caratteristica distintiva della nostra regione ed è associata alla presenza di una flora e una fauna ricche di specie. Gli studi condotti dallo IAR, inoltre, hanno messo in evidenza alti livelli di biodiversità vegetale e animale non solo nei prati e pascoli, ma anche nei frutteti e nei vigneti valdostani” ha sottolineato ancora Bassignana. 

Risultato atteso? Dare alle aziende un plus spendibile sia a livello locale, che nazionale ed internazionale. “Sarà uno strumento per distinguersi in un settore, quello agricolo, in cui la differenza e la specificità sono importanti e su cui il consumatore è attento” ha commentato Elio Gasco, direttore di Coldiretti Valle d’Aosta.

Al progetto ha aderito anche la Cave Mont Blanc de Morgex et la Salle con l’obiettivo, ha detto il Presidente Nicolas Bovard, per capire “se possiamo migliorarci in futuro a livello di sostenibilità, valorizzando così i nostri vigneti e quindi la coltivazione maggiormente rappresentativa il Prié Blanc”.

Presente anche il sindaco di Nus Camillo Rosset che ha messo l’accento sulla biodiversità come una delle risorse per affrontare i gravi cambiamenti climatici.  “Mi auguro che questo studio sarà un’occasione per creare una collaborazione virtuosa tra attività lavorative, fruitori del territorio e scienza.”

Partner per il supporto tecnico è l’ente certificatore CSQA attivo nei settori dell’ Agroalimentare. “E’ un progetto importante che nasce dalla forte convinzione che l’innovazione, quando è saldamente radicata nella specificità dei territori, rappresenta uno degli strumenti più efficaci per valorizzare e tutelare il patrimonio di biodiversità degli agroecosistemi della Valle D’Aosta” ha spiegato il Presidente Pietro Bonato. 

“L’obiettivo è permettere a tutti gli allevatori che operano nel Parco – ha sottolineato Daniele Stellin Direttore del Parco Naturale Mont Avic – di ottenere una certificazione, a dimostrazione che il loro lavoro e i loro prodotti sono ottenuti nel rigoroso rispetto dei principi di conservazione dell’ambiente naturale che il Parco persegue da oltre 35 anni”

Il progetto “Certificazione della biodiversità degli ecosistemi in Valle d’Aosta: una proposta innovativa per la sostenibilità ambientale” è finanziato totalmente dal Complemento Regionale per lo Sviluppo Rurale 2023/27 Regione Autonoma Valle d’Aosta.

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