All’espace populaire si parla di Giustizia con il giornalista del Messaggero Massimo Martinelli

L'appuntamento del ciclo, Giornalisti di cui essere fieri, è in programma venerdì 28 novembre alle 21. Ad accompagnare il giornalista, il gip salito agli onori della cronaca per il caso Cogne, Fabrizio Gandini mentre modererà l'incontro Roberto Mancini.
Società

Torna all’Espace populaire di Aosta la rassegna “Giornalisti di cui essere fieri”. Domani, venerdì 28 novembre alle ore 21, sarà ospite del circolo Arci il giornalista del Messaggero, esperto di giudiziaria, Massimo Martinelli.

Martinelli che da vent’anni si processi, inchieste sulla corruzione, sulla mafia e sul terrorismo, presenterà il suo libro "La palude. Gli sprechi, le assurdità, gli eccessi e gli interessi che paralizzano la giustizia italiana", sul funzionamento della giustizia.
Ad accompagnare il giornalista, il gip salito agli onori della cronaca per il caso Cogne, Fabrizio Gandini mentre modererà l’incontro Roberto Mancini.
 
“Dovrebbero essere il Tempio della Giustizia – si legge nella presentazione del libro –  invece i Tribunali assomigliano sempre di più a luoghi in cui è facile rimanere infangati e affondare nelle sabbie mobili della burocrazia e dell'immobilismo. Luoghi dove il sabato non si fa udienza e dove il ministro Guardasigilli non è libero di promuovere un segretario perché la legge prevede il concorso pubblico anche per sostituire un cancelliere. Dove le intercettazioni telefoniche costano quanto il bilancio di un piccolo Stato e ci vogliono circa 1400 giorni per recuperare un credito.
Eppure tra eccessi, paradossi ed esagerazioni ci sono tantissimi rimedi che potrebbero regalare una boccata di ossigeno alle aule dei tribunali, senza bisogno di leggi, dibattiti e contrapposizioni: le notifiche via e-mail, il personale flessibile, gli atti dei processi in CD-ROM, l'abolizione delle fotocopie, gli archivi consumabili via internet, gli ufficiali giudiziari "privati". “

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte