Un nuovo centro servizi, “il primo in Valle d’Aosta a regia pubblica”, per l’assistenza alle persone in stato di bisogno. Sorgerà nell’attuale dormitorio pubblico di via Stevenin il Centro servizi per la povertà, di cui nei giorni scorsi la Giunta regionale ha approvato la convenzione con il comune di Aosta.
La struttura di tre piani verrà ristrutturata con risorse Pnrr per oltre 900mila euro. Rimarrà l’accoglienza notturna per brevi periodi, “ad esempio per far fronte all’emergenza freddo”e a questo si aggiungerà un’attività di presidio sociale e sanitario, di ristorazione – “non sarà provvisto di un servizio mensa, ma di spazi che consentano la consumazione di pasti leggeri e/o preparati all’esterno” – distribuzione della posta per i residenti presso l’indirizzo fittizio comunale, la mediazione culturale, il counselling, l’orientamento al lavoro, la consulenza legale, la distribuzione di beni in riuso. La struttura fungerà, inoltre, anche da stazione di posta per garantire l’accompagnamento all’accesso alla residenza anagrafica.
Il progetto prevede la presa in carico di almeno 84 persone a rischio o in condizione di povertà entro il 31 marzo 2026. L’obiettivo è di “contrastare l’insorgere di condizioni di grave marginalità e/o lenirne gli effetti, fornendo a persone e famiglie un punto di accoglienza unitario a cui rivolgersi sia per usufruire direttamente di specifici servizi, sia per essere orientati verso altre strutture”. Il Centro servirà inoltre come stazione di posta per garantire l’accompagnamento all’accesso alla residenza anagrafica.
Con la Pandemia, ricordano i promotori nella scheda del progetto, la situazione delle persone in situazione di grave deprivazione è peggiorata.
Nel 2021 la mensa pubblica della Caritas ha distribuito 21.152 pasti, mentre nei dormitori sono state accolte 125 persone. Il Centro di ascolto ha accolto 588 persone, non tutte senza dimora. Il servizio di Unità di strada della Croce Rossa Italiana, avviato nel 2028, e che prevede un pattugliamento notturno di luoghi frequentati da persone senza dimora ha avvicinato nel 2020 circa 40 persone, con distribuzione beni di prima necessità.