C’era una volta il sistema dei servizi alla prima infanzia del Comune di Aosta: quattro asili nido e due garderie. Purtroppo non è una favola, anche se i bambini sono i protagonisti, e pertanto non ci sarà il lieto fine.
Dopo il Gatto Blu di via Roma, a gennaio chiuderà anche l’altra, l’ultima garderie pubblica di Aosta, l’Ape Luna.
La chiusura della struttura era già fra le righe del comunicato stampa, con cui nei giorni scorsi il Comune di Aosta annunciava la decisione di garantire la continuità del servizio dei tre nidi di Viale Europa, via Roma e del Berra.
Per questo le famiglie dei piccoli utenti, convocate nel pomeriggio di oggi dall’Assessore alle politiche sociali Luca Girasole e dal Sindaco di Aosta Fulvio Centoz, non sono rimaste più di tanto stupite della comunicazione. Non per questo la rabbia è venuta meno. Anzi. Le mamme di alcuni dei 20 bambini, ora inseriti nel servizio, sono arrivate all’appuntamento per far sentire la propria delusione per una scelta definita “ragionieristica”
Un incontro durato oltre due ore, con toni molto accesi. “L’esperienza d’eccellenza della Garderie muore per sempre” racconta al termine del lungo faccia a faccia Daniela, una delle mamme dei piccoli utenti “Sparisce nonostante sia al completo e con una lunga lista di attesa. Viene cancellata dalla mancanza di lungimiranza e di progettazione dell’attuale governo cittadino, che ancora una volta sceglie di fronte all’emergenza di tagliare sul sociale e sulle fasce più deboli”.
Molte delle famiglie dei piccoli 20 utenti hanno già fatto sapere che, chiusa la Garderie, si rivolgeranno al privato. “Saremo costretti perché i nidi non rispondono alle nostre esigenze di flessibilità. Non rispondono ai bisogni di quelle mamme che, dopo la maternità ,vogliono rientrare nel mondo del lavoro ma non possono permettersi di sostenere i costi dell’asilo nido”.
Una scelta, che come tale ne ha escluse altre. “Siamo molto preoccupati per i nostri bambini che sono trattati come dei pacchetti da spostare da una struttura all’altra, ma siamo anche arrabbiati perché ci rendiamo conto che manca una visione politica”.
Dopo aver ventilato ai genitori in un incontro passato la strada della co-progettazione, poi scartata, l’Amministrazione comunale ha scelto di indire un nuovo appalto, prorogando per sei mesi i tre nidi comunali.
“Già nel Dup ( Nda documento unico di programmazione) era prevista la chiusura – ricorda l’Assessore Luca Girasole – Abbiamo cercato di prorogare la Garderie fino a quando partirà l’accreditamento, però non è possibile perché non ci sono soldi a bilancio e perché non si può prorogare allo stesso soggetto.” L’Assessore alle politiche sociali snocciola, quindi, i dati che hanno portato alla decisione: i tre nidi hanno un costo mensile per le casse comunali, complessivo per i 120 posti, di 9.800 euro mentre per la Garderie con i suoi 20 posti (12+6 spazio gioco) è di 6.800 euro. Inoltre nei nidi la frequenza minima è di 15 ore settimanali mentre il 55% dei bambini della garderie frequenta meno di 4 ore settimanali.
“Non si tiene però conto di quanto mette la Regione. – ribatte Daniela – A conti fatti alla comunità costano più i nidi”.
Presenti all’incontro anche il Presidente della III Commissione, Vincenzo Caminiti e la consigliera di minoranza Carola Carpinello che all’uscita scuote la testa: “Non si può programmare un settore così delicato all’ultimo secondo”.
Salvo passi indietro – Sindaco e Assessore hanno promesso ai genitori di fare ulteriori verifiche su soluzioni proposte loro – la chiusura di Ape Luna è prevista a fine dicembre. Un addio che potrebbe non restare isolato. E il pensiero va a Farfavola, il nido un tempo pubblico e ora privato.