Salta il centro estivo organizzato dal Centro Giovani Calciatori Aosta, che avrebbe dovuto prendere il via nei prossimi giorni presso lo stadio Mario Puchoz.
La società calcistica che fa capo a Giulio De Ceglie ha deciso di rinunciare all’organizzazione dell’iniziativa dopo la comunicazione, da parte del Comune di Aosta, a pochi giorni dall’avvio del centro estivo, dell’inagibilità della tribuna dello stadio Puchoz.
“Circostanza questa mai comunicata prima alla società, titolare della concessione per la fruizione dell’impianto sportivo per la stagione 2019/2020” sottolinea in una nota il Centro Giovani Calciatori Aosta “Tale struttura è ritenuta fondamentale affinché i ragazzi possano trovare sollievo e rifugio dal caldo pomeridiano ovvero dall’eventuale pioggia battente; non solo, è un luogo utile e sicuro per la sosta pranzo dei giovani atleti, in quanto idonea, per la sua estensione, a garantire il distanziamento sociale tra i ragazzi, tanto che l’impraticabilità dell’area determina il venir meno delle condizioni minime necessarie per l’attivazione del servizio”.
I locali interni dello stadio, tra cui spogliati, bagni e stanze varie, sono stati considerati chiusi per l’ormai nota questione della “protezione” igenico-sanitaria causata dell’epidemia.
“La macchina organizzativa del Cgc. Aosta era pronta ad affrontare la sfida con 13 volontari, – spiega ancora la società – i quali avrebbero ricevuto l’adeguata formazione per affrontare le molteplici attenzioni sanitarie a protezione dei ragazzi iscritti al centro estivo”.
Sulla decisione della Cgc Aosta interviene l’Amministrazione comunale che si dice “rammaricata per la repentina rinuncia”.
“In una situazione così complessa, nuova e in continua evoluzione che ci obbliga a trovare soluzioni mai messe in atto fino a ora – commenta l’Assessora allo Sport Cristina Galassi – prendo atto della decisione del Centro Giovani Calciatori Aosta con molto dispiacere, ben comprendendo che l’organizzazione di centri estivi e attività in epoca Covid-19 richiede sforzi straordinari ai soggetti organizzatori e gestori. Trovo quindi comprensibile il fatto che ci si veda costretti a rinunciare allo svolgimento di alcune attività, soprattutto se il soggetto organizzatore si avvale di attività prevalentemente volontaristiche. Gli uffici sono comunque a disposizione per aiutare gli operatori a trovare soluzioni idonee per consentire lo svolgimento di questo tipo di iniziative che sono quanto mai importanti per bambini e ragazzi al fine di contrastare il disagio psicologico e restituire loro il tempo delle relazioni e socialità che gli è stato tolto”.