Riaprono da lunedì 6 ottobre le porte al pubblico, almeno fino a giugno 2015, il Centro educativo del quartiere Dora “L’Isola che non c’è” e la ludoteca “La Bottega di Mastro Ciliegia”, chiuse nei mesi scorsi dal Comune di Aosta per problemi legati al rispetto del patto di stabilità.
A deciderlo è stata questa mattina la Giunta comunale che ha approvato dei nuovi indirizzi per i due servizi. La prima novità riguarda la ludoteca Mastro Ciliegia che dal mese di dicembre sarà trasferita dall’attuale sede di corso Battaglione all’edificio di proprietà comunale in place Soldats de la Neige.
La riapertura delle due strutture è stata inquadrata come sperimentazione "finalizzata a ottimizzare costi e modalità operative, e a fornire validi elementi tecnico-amministrativi capaci di supportare l’affidamento, mediante future procedure ad evidenza pubblica, di
nuove tipologie di servizio nell’ambito dell’offerta ludico-educativa cittadina".
“La Bottega di Mastro Ciliegia” è rivolta a minori di età compresa tra i 6 e i 16 anni, che vogliono trascorrere qualche ora giocando con gli amici, utilizzando il materiale ludico e le attrezzature a disposizione e partecipando ai laboratori e alle feste in programma. L’ingresso è gratuito, nei seguenti orari: lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle ore 16.30 alle ore 18.30; mercoledì e sabato dalle ore 14.30 alle ore 18.30.
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Il Centro educativo del quartiere Dora “L’isola che non c’è”, a ingresso gratuito, è invece aperto il lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 16.30 alle 18.00 per i minori iscritti alla scuola primaria; il mercoledì e sabato, dalle 14.30 alle 18.30, per i minori iscritti alla scuola primaria ed i ragazzi tra gli 11 ed i 14 anni residenti nella zona..
"La decisione – spiega l’assessore alle Politiche giovanili, Andrea Edoardo Paron – è stata presa nella consapevolezza dell’importanza dei due servizi e della loro validità, espressa dal gradimento di bambini e ragazzi e dall’apprezzamento delle loro famiglie, e con la volontà di continuare a garantirne l’attività, stante il valido supporto che essi offrono alle famiglie stesse nella gestione dei minori durante le fasce orarie extra-scolastiche, per di più nell’attuale contesto socio-economico di difficoltà".