Approvato il nuovo progetto di fattibilità per la pedonalizzazione dell’Arco di Augusto
Pronti al primo step, con la realizzazione delle due rotonde in cime e in fondo a via Monte Émilius, rispettivamente all’intersezione con corso Ivrea e via Clavalité, il Consiglio Comunale di Aosta ha approvato il nuovo progetto di fattibilità tecnico-economica per la pedonalizzazione completa dell’Arco di Augusto.
Forti critiche sono piovute dalla minoranza, in particolare dal consigliere leghista Sergio Togni che ha tuonato con veemenza che “potevamo progettare un pezzo di città, e invece progettiamo solo viabilità. Manca la visione. Spendiamo 2 milioni di euro per uno svincolo viabilistico che sembra quello di Los Angeles in una zona che avrebbe bisogno di tutt’altro”. Sottolineando come manchino zone di verde, panchine e piste ciclabili, Togni denuncia “la prevaricazione della viabilità sulla città e sulla storia”. Critiche sostenute anche da Giovanni Girardini, che definisce il progetto “uno scempio“.
“La visione è togliere il traffico dal monumento simbolo di Aosta, e quella è data dal Pgtu”, gli risponde l’assessore ai lavori pubblici Corrado Cometto. “Siamo ancora in un progetto di fattibilità, nel definitivo si potranno prevedere migliorie dal punto di vista della qualità“, supportato dai colleghi di maggioranza Laurent Dunoyer e Loris Sartore, nonché dal sindaco Gianni Nuti, che plaude al dibattito ed allo scambio di opinioni su un tema così importante per la città.
I lavori sul nuovo ponte ed il vecchio ponte pedonale
Il progetto era stato approvato in II Commissione una settimana fa. Un primo intervento – il progetto complessivo ammonta a 2,2 milioni di euro, finanziati dalla legge “Aosta Capitale” – si concentrerà sui due ponti nell’area, come ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Corrado Cometto: “L’obiettivo è quello spostare il traffico nord-sud sul nuovo asse viale Chabod – via Monte Émilius passando per il nuovo ponte, che però non è adeguato a sopportare un transito di questo tipo. Sono quindi previste opere di allargamento dei raggi di curvatura per dare modo ai mezzi pesanti di poter svoltare a destra. È un intervento strutturale piuttosto complesso”.
Diverso il destino dell’altro ponte: “Il ponte vecchio verrà totalmente pavimentato in pietra per renderlo pedonale, in ottica della sistemazione futura della piazza – prosegue Cometto –. Dal punto di vista gestionale diventerà una Ztl in cui potranno circolare solo mezzi che ne hanno fatto domanda ed il Trasporto pubblico locale. L’intera aiuola dell’Arco è di prorietà regionale, quindi si dovrà condividere una sistemazione del sito che sia all’altezza delle sue potenzialità archeologiche”. Zona all’ombra del monumento che, invece, non sarà pavimentata.
Sempre riguardo il vecchio ponte sul Buthier, “il cammino centrale potrà essere idealmente prolungato per ricostruire il Decumano collegando l’Arco al Borgo del Ponte romano, rendendolo così vicino e unitario e avvantaggiando anche gli operatori commerciali della zona”.
La nuova via Monte Émilius
Via Monte Émilius, zona che vedrà il maggior numero di lavori, si farà carico del traffico che ad oggi pesa su viale Garibaldi. Il progetto presentato prevede – oltre alle due rotonde – la realizzazione di marciapiedi (ora inesistenti), una nuova area di sosta a sud della caserma della Polizia locale, alcune sistemazioni a verde, un controviale di appoggio per le attività commerciali (quindi per un carico/scarico che non occupi la corsia stradale). E, dice Cometto, nei pressi della “nuova rotonda su via Clavalité è previsto un piccolo parcheggio con alcuni stalli anche per le moto”.
Meno verde?
In tutto questo, le zone nell’area verdi verranno ridotte. E su questo punta il dito l’opposizione: “I progettisti hanno colorato di verde qualche stradina e qualche ritaglio – ribatte Sergio Togni (Lega). In generale non è una strada che diventerà bella. Sarà messa a posto, perché ora è un campo di battaglia. Ma qui non si vede un albero. Manca la componente di progetto architettonico che assieme a quello stradale renda il tutto più verde”.
A fare eco al collega è la consigliera di Rinascimento Roberta Balbis: “Su alcuni passaggi, per non fare cose di compromesso, si dovrebbe essere più coraggiosi. Visto che siamo ancora in fase progettuale serve pensare un allestimento compatibile con la manutenzione ma che abbia un’estetica il più accettabile possibile. E se segniamo in verde delle parti della mappa che lo siano davvero”.
La questione dei posti auto e la Ztl dietro Cittadella
Parlando dei posti auto, Cometto spiega: “In via Monte Émilius, effettivamente, si perde anche qualche posto auto. Se ne perdono 17 degli attuali 34. È chiaro che una rotonda occupa più spazio di un’intersezione semaforizzata. Però, a fine progetto, gli attuali 133 posti auto saranno 150. È soddisfacente l’aumento del saldo, con posti meno baricentrici, a valle di via Clavalité, che amplia la domanda di sosta”.
Qualcosa si muove anche sulla riva ovest del Buthier: “Il parcheggio dietro la Cittadella diventa una Ztl. Stiamo valutando la possibilità di fare un cambio di regolamento per garantirne l’utilizzo agli operatori che lavorano nella zona, così che possano circolare, pagare l’abbonamento e renderlo il primo caso di parcheggio blu ma in Ztl. Qui è molto probabile possa esserci una buona domanda di sosta”.