Bando anziani, i sindacati chiedono che si stringano i tempi per l’aggiudicazione

In una nota le parti sociali, poi, stigmatizzano "l'uso strumentale che si sta facendo" dei presunti esuberi dei quali si continua a parlare ad appalto non ancora aggiudicato.
Società

Mentre il bando sui Servizi agli anziani del Comune di Aosta aspetta ancora di essere assegnato – l'ultimo passaggio è il controllo che sta facendo il Responsabile Unico del Procedimento, la dirigente Annamaria Careri – sono i sindacati, in un comunicato congiunto, a chiedere alla politica e alle cooperative sociali di assumere un atteggiamento più responsabile.

Il tema è quello, delicatissimo, degli esuberi: “Continuano sugli organi di stampa, così come nei 'corridoi' – scrivono Cgil, Cisl Fp, Savt e Uil Fpl – dichiarazioni superficiali da parte di esponenti della cooperazione sociale valdostana, in direzione di presunti esuberi, sull'appalto suddetto. Continuare a battere il tasto sugli esuberi, prima ancora che sia avviata la corretta procedura col prossimo aggiudicatario, appare quantomeno capzioso, o perlomeno insipiente. Si ponga una fine al balletto delle cifre: l'uso strumentale che si sta facendo delle stesse, per il mero interesse di parte, è uno stillicidio negli animi e nella quotidianità delle lavoratrici, degli utenti e delle relative famiglie”.

I sindacati chiedono poi di chiudere definitivamente la 'pratica' bando anziani per cominciare il confronto: “Chiediamo alle parti politiche – prosegue la nota – ed imprenditoriali coinvolte, di assumere un atteggiamento costruttivo e responsabile: sia ricondotto il confronto e la discussione su un livello quantomeno di buon senso e di interesse comune. Si giunga immediatamente all'aggiudicazione del servizio, con la compiutezza degli atti inerenti: è dalla fine di dicembre che aspettiamo la chiusura dell'istruttoria sul ben noto ribasso. Solo aprendo immediatamente la trattativa con il vincitore, come Organizzazioni Sindacali, potremo concretamente ricondurre le componenti di personale ed i servizi eventualmente rimasti esclusi e rilanciare il confronto vigente col Comune, per salvaguardare i posti di lavoro e la qualità complessiva dei servizi”.

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