Batailles de Reines, domenica si riparte dal Col de Joux

30 Luglio 2022

Una volata lunga 86 giorni. Tanto separa la prima eliminatoria estiva del concorso delle Batailles de Reines di domenica 31 luglio dalla finale regionale del 24 ottobre. Dal col de Joux – a cavallo tra Saint-Vincent e la Val d’Ayas – alla Croix-Noire di Aosta, passando per nove altre eliminatorie, una trasferta all’estero e un doppio concorso amichevole (ma fino a un certo punto) alla vigilia dell’atto finale.

L’estate e le sue incognite

Un passo alla volta, però. I combats des reines vanno avanti una stagione alla volta e quella che inizia domenica al col de Joux è l’estate. Che vuol dire combattimenti di montagna, in località dove agli appassionati si sommano i turisti che frequentano le località alpine della regione. Col de Joux per iniziare: come sempre, domenica 31 pesatura dalle 9 alle 11 e inizio dei combattimenti alle 12.30. Tre i concorsi, con i limiti di peso che sono aumentati dalla primavera: fino ai 530 chili si resta in terza categoria, le aspiranti regine tra i 531 e i 580 combatteranno in seconda mentre le “over” finiranno nel tabellone di prima categoria. In aggiunta, per i più tecnici: possono essere iscritte ai combats bovine gravide di almeno tre mesi (novanta giorni).

Nulla di nuovo, considerato che la primavera dei combats ha portato in dote già parecchie novità. Una su tutte: il biglietto a pagamento anche per le eliminatorie. Molti avevano storto il naso, a marzo, quando il Comité aveva presentato questa iniziativa, giustificata “necessaria” per abbattere i costi crescenti della manifestazione. I numeri della primavera erano però stati positivi e da quei numeri (di spettatori, ma anche di bovine partecipanti) si ripartirà domenica.

Abbiamo affrontato una primavera regolare dopo che nel 2020 e nel 2021, in questa stagione, non si era combattuto. – commenta il presidente degli Amis des Batailles de Reines Roberto Bonin – Ripartiamo con il giusto entusiasmo, ma se me lo concedete restiamo “abbottonati”. Non vogliamo fare proclami, i conti sulla stagione dei combats li faremo alla fine dell’anno, dopo la Regionale”.

Roberto Bonin non ha particolari timori reverenziali, ma è consapevole che la media delle partecipanti alle eliminatorie è destinata a calare di qui a un mese. Soprattutto perché negli otto appuntamenti tra marzo e maggio oltre mille bovine hanno provato a qualificarsi alla finale della Croix-Noire. Mantenere questo trend, soprattutto con appuntamenti di “nicchia” come quelli di montagna, non sarà semplice.

Guardare oltre ai numeri

Col de Joux domenica 31 agosto, poi quattro rendez-vous ad agosto, partendo dalla “classicissimadi Vertosan di Avise (domenica 7) e finendo al lago di Gover di Gressoney-Saint-Jean (domenica 28), dove l’unico precedente della storia è quello del 2019. In mezzo anche Ollomont (domenica 21 agosto) e la notturna di Ferragosto alla Croix-Noire (lunedì 15, dalle 18), che dal punto di vista economico sarà più appetibile del solito: il biglietto di ingresso di questo appuntamento – di solito fissato al prezzo di dieci euro – scenderà a cinque euro, “Per uniformarlo a quelle delle altre eliminatorie”, commenta ancora Roberto Bonin.

Solo cifre? No, non è così. Tra pesi e numeri da assegnare per la Regionale le batailles sono soprattutto un circus (sì, come la Formula Uno) frequentato da una grande famiglia. Che si ritrova a distanza di oltre due mesi dall’ultima volta.

Si farà festa e si osserveranno le regine più forti, quelle che potranno far strada anche il 24 ottobre ad Aosta. E poi si parlerà di futuro. Se quello dei combats è tracciato – il secondo mandato del presidente Roberto Bonin è iniziato l’inverno scorso – c’è da scrivere quello dell’Espace Mont-Blanc. Domenica 18 settembre a Chamonix tornerà la cosiddetta “Champions Leaguedelle reines, un appuntamento che gli amanti dei combats aspettano dal 2019. Finalmente si riparte, ma con un interrogativo: dopo l’appuntamento del Bois du Bouchet ci sarà ancora un futuro per questo particolare concorso? La nona edizione, di fatto, sarà anche l’occasione per le delegazioni di Valle d’Aosta, Valais e Haute Savoie di confrontarsi sul “dopo”. Sul piatto non solo l’opportunità di riproporre o meno il rendez-vous itinerante (che dal punto di vista “sportivo” ha permesso agli allevatori valdostani di togliersi non poche soddisfazioni), ma anche la necessità di capire se l’entusiasmo di dieci anni fa c’è ancora. O quantomeno se è sufficiente a superare i tanti ostacoli burocratici che un’organizzazione internazionale di questo tipo deve affrontare.

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