Primo giorno di primavera, prima bataille. Domenica di sole a Donnas, giornata di felicità degli appassionati: il numero dei paganti è al di sopra delle attese (650), il referto della giuria segnala la partecipazione di 99 bovine, un lusso vista la situazione del momento. Ma è corretto parlare di numeri, quando arriva la bella stagione? Le cifre sono qualcosa di freddo, poco empatico. Non sanno di primavera. Quando arriva la fine di marzo viene voglia di scoprirsi un po’, anche se l’aria è ancora pungente: in breve, c’è la necessità di prendere tutto più alla leggera. La situazione generale – tra guerra, Covid e rincari – suggerisce di andarci piano, di non abbassare la guardia. Ma nella prima giornata di primavera c’è il sole e ci sono le reines: per gli appassionati tanto basta per sorridere un po’.
Profeti in patria
E’ quasi impossibile non avere una vena di romanticismo in un gioco di passione arcaico e allo stesso tempo moderno come le batailles. A chi pensa che questo non sia possibile facciamo notare come, al primo rendez-vous della storia dei combats sul territorio di Donnas, vinca un allevatore di casa. Profeta in patria, Piero Busso. Non è certamente una sorpresa, il suo nome, ma c’è da giurare che il campano e il bosquet conquistati in prima categoria da Alouette avranno un posto speciale nella taverna di casa Busso, che per chi non lo sapesse è una sorta di santuario delle batailles. Non è una sorpresa nemmeno Alouette, che nel 2019 – quando il Covid era solo un pensiero lontano – fu terza alla Regionale nel secondo peso. Tre anni fa vinse in terza a Pont-Martin, adesso replica nella sua Donnas tra i pesi massimi. C’è da giurarci, a ottobre ne sentiremo ancora parlare. In finale domenica Alouette ha liquidato dopo un combat giocato “di sponda” (poco utilizzo delle corna, il logoramento è arrivato usando un contrasto fisico laterale) una veterana del circus delle reines, Shakira di Jean-Antoine Maquignaz. Per lei quarta qualificazione e la ritrovata volontà di tornare ai livelli del 2017, quando alla Regionale – insieme ai suoi ex proprietari Imak Frassy e Marco Chamonin – arrivò fino alla semifinale del secondo peso. A Donnas, in semifinale, si sono fermate invece Malibù di Didier Millesi, terza nel concorso dedicato alle regine al secondo vitello che nell’ottobre scorso anticipò la finalissima della Croix-Noire, e Severa di Fulvio Follioley, altro allevatore di Donnas che tornerà così all’arena di Aosta in autunno dopo il secondo posto dell’Interregionale del 2019.
Jean-Antoine Maquignaz si rifà
Spesso e volentieri Jean-Antoine Maquignaz sceglieva la prima eliminatoria della stagione – Pont-Saint-Martin o Montjovet a seconda degli anni – per testare Jardin, una delle reines più impressionanti viste negli ultimi anni. Il sindaco di Valtournenche ha pensionato la sua regina prediletta, ma non ha perso l’abitudine di debuttare quando le cime sono ancora imbiancate. Detto della “vecchia” Shakira, Donnas racconta pure del bosquet in seconda categoria di Coccinelle, approdata da poco nella stalla di Crepin di Valtournenche dopo essere stata cresciuta nei pascoli della Valdigne da Wilmo Bizel. Coccinelle ha vinto con distacco un concorso di buon livello, sbarazzandosi in finale di Italia di Chiara Munari, allevatrice alla prima qualificazione della carriera. Terze Fingal di Stefano Meccheri, prima qualificazione, e Londre di Edy Vacher, che l’autunno scorso fu regina a Issime.
In terza categoria concorrenza a non finire – ben 43 le bovine sotto ai 521 chili – e tante novità. Ha vinto Marengo della società Laris di Verrès, alla prima qualificazione così come la seconda classificata, Briga di Luigi Mus. Moncler di Andrea Clerin, out in semifinale ma comunque qualificata per la finale regionale, non riesce a bissare il bosquet conquistato sempre tra le leggere a Issime nel 2021. Poudre di Valentina Ducler, invece, è l’ultimo nome (nuovo) del primo elenco delle qualificate di questa stagione.
Il prossimo sarà stilato domenica prossima, 27 marzo, a Saint-Marcel, un’arena dove spesso e volentieri sono state battezzate regine che poi hanno fatto strada alla Croix-Noire. Altro giro, altro spettacolo.
I RISULTATI
Prima categoria (25 iscritte)
1. Alouette di Piero Busso di Donnas (642 chili)
2. Shakira di Jean-Antoine Maquignaz di Valtournenche (672 chili)
3. Malibù di Didier Millesi di Perloz (715 chili)
3. Severa di Fulvio Follioley di Donnas (742 chili)
Seconda categoria (31 iscritte)
1. Coccinelle di Jean-Antoine Maquignaz di Valtournenche (549 chili)
2. Italia di Chiara Munari di Arvier (568 chili)
3. Filgal di Stefano Meccheri di Champdepraz (556 chili)
3. Londre di Edy Vacher di Fontainemore (564 chili)
Terza categoria (43 iscritte)
1. Marengo della Società Laris di Verrès (506 chili)
2. Briga di Luigi Mus di Chatillon (503 chili)
3. Moncler di Andrea Clerin di Pont-Saint-Martin (512 chili)
3. Poudre di Valentina Ducler di Champorcher (498 chili)