Batailles, il titolo a Bandit di Davide Bieller: vince pure Malice de Lo Tsantì, conferma per Falchetta di Renzo Rosset

Alle 19.20 è terminata l’edizione numero 66 della finale dei combats davanti a un folto pubblico che sin dalle prime ore del mattino ha riempito gli spalti dell’arena Croix-Noire di Aosta.
Davide Bieller, vincitore della Finale regionale delle Batailles de reines 2023
Società

È terminata dopo ben otto ore di combattimenti, emozioni e applausi la finale 2023 delle Batailles de Reines, una delle manifestazioni più sentite della Valle d’Aosta e che quest’oggi alla Croix-Noire ha messo di fronte le 196 regine qualificatesi a questo attesissimo ultimo atto stagionale nel corso delle 18 eliminatorie che si sono susseguite da marzo fino a ottobre.

Prima categoria, Pré-Saint-Didier in tripudio per Davide Bieller

La prima categoria è considerata da sempre la classe regina e a fregiarsi del titolo di “reine des reines” è stata Bandit di Davide Bieller, che con i suoi 715 chili subentra nell’albo d’oro a Bataille di Angelo Martignon, la reina regionale 2022 assente quest’oggi perché non gravida.

Pur senza la numero 1, il concorso dei pesi massimi ha riservato spettacolo a non finire: la finale tra Bandit e Merlo dei fratelli Diémoz, che si è classificata al secondo posto, è stata velocissima: a Bandit, protagonista di un concorso di altissimo livello, è bastato uno sguardo e un accenno di contatto per avere la meglio sull’avversaria.

Poco prima, nelle semifinali, si erano arrestate Bambina e Suisse, rispettivamente di Marco Démoz e Ymac Frassy e Marco Chamonin. Quest’ultima, tra le più attese di giornata, ha iniziato addirittura il suo concorso affrontando – e battendo – l’altra favorita Caprice di Livio Pervier: erano i trentaduesimi di finale.

Out ai quarti Tatanka di Ludovina Foudon, Victoire di Gildo Bonin, Baticha di Angelo Letey e Alouette di Piero Busso: premiate anche Briganda dell’azienda Verney e Allegra di Alino Marquis, che la giuria ha considerato le più combattive di giornata. Sono state 62 le regine a superare la quota di peso di 620 chili che ammetteva nella classe regina.

Seconda categoria, dieci anni dopo la rivincita di Michel Charbonnier

Anche la seconda categoria era orfana della regina uscente – nel caso, Rubis di Massimiliano Garin – ma la sua assenza è stata compensata da un livello medio delle partecipanti di assoluto valore. Come sempre, i pesi medi non tradiscono le attese e tutte le fasi del tabellone hanno riservato dei colpi di scena.

A imporsi – a sorpresa, ma neanche troppo – è stata Malice della Società Lo Tsantì, che ha vinto la finale contro una magnifica Magneun della famiglia Jordaney e Bétemps. Il remake della finale di secondo peso dello scorso mese di agosto a Bionaz, peraltro terminata alla stessa maniera: per lo Tsantì di Michel Charbonnier un successo che vale doppio, considerata che questa era la terza finale regionale della sua carriera.

Le prime due, nel 2013, avevano visto le sue bovine soccombere a Malice e Mélodie di Piero Busso. In semifinale si era arrestato il sogno di un’altra Malice, quella di Edy Gontier, e di Par Hasard dei fratelli Chatillard, mentre ai quarti erano state eliminate Virginie di Alino Marquis, Tormenta di Fulvio Chabloz, Berlin di Stefano Mosquet e Tormenta di Mauro Chatrian.

Anche in questa categoria sono stati consegnati dei premi speciali alle combattive, ovvero Ribot di Vilmo Bizel e Fleurette di Michel Fragno: in totale le partecipanti al concorso di secondo peso – riservato a bovine dai 571 ai 620 chili – sono state 63.

Terza categoria, il bis di Renzo Rosset

La terza categoria ha visto al via 71 protagoniste sotto i 570 chili, regolate da Falchetta di Renzo Rosset, l’unica regina uscente presente oggi alla Croix-Noire. Il percorso della reina di Nus è stato a dir poco superlativo: ai trentaduesimi di finale, poco dopo le 11, ha addirittura debuttato contro Mourina di Gildo Vallet e Guido Marguerettaz, la favoritissima della vigilia.

La regina ha meritato ampiamente il titolo: in finale bel successo contro Magaly di Alex Cerise – che in questo stesso peso aveva vinto nel 2018 con Canaille – mentre in semifinale erano state eliminate Scottish de La Borettaz e Natty della famiglia Parléaz. Classificate come quinte Mesquine dei fratelli Clos, Zivà di Simon e Julien Charbonnier, Pinson di Emanuela Machet e Fauvette di Gildo Bonin, mentre il titolo della reina più combattiva è andato a Brunette di Davide Bieller e Vipère di Massimiliano Garin.

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