L’ultimo giro di valzer, almeno per quanto riguarda la primavera. Le reines vanno in vacanza – in montagna, ça va sans dire – e lo fanno dopo aver combattuto per più di quattro ore nel pomeriggio di oggi, domenica 4 maggio, a Valpelline. Combat importante, perché per l’appunto ultima chance di qualificazione alla Regionale fino a fine luglio: ecco spiegate le quasi 150 concorrenti pesate al mattino, nonostante una pioggia mai eccessiva ma incessante – almeno fino alle semifinali, disputate all’asciutto – in questa prima domenica di maggio.
Combat importante anche perché si è tornati a Valpelline otto mesi dopo l’Espace del settembre 2024: e di Espace, e di bovine con un passato internazionale di livello, si è parlato parecchio oggi.
E’ stata anche la giornata del ricordo: il 4 maggio del 1974, cinquantuno anni fa, scompariva Felicino Chabloz, allora presidente delle Batailles. Inoltre in questo 2025 si celebrano i cent’anni dalla nascita di un altro presidente storico delle Batailles, Agostino Mochettaz. Il mondo dei combats, oggi, gli ha tributato i giusti onori.
Il bis di Batischa

Una volta tanto, partiamo dalla prima categoria. Perché c’è da onorare il bis di Batischa, regina difficile da decifrare (così come il suo nome è difficile da scrivere) ma che in casa, a Valpelline, difficilmente si fa prendere per il naso. Come nel 2023, Batischa di Angelo Letey prende il bosquet facendosi beffe delle avversarie: nella finale contro Panthére di Claudio Berthod fa valere il fattore campo, l’allevatore di Doues – già secondo qui l’autunno scorso all’Espace Mont Blanc, guarda caso contro un’altra regina di Valpelline – si consola con la prima qualificazione della carriera per la sua giovane bovina. Terze Reinon di Andrea e Davide Follin, che già si era piazzata in questa posizione nel 2023 a Verrayes, e Marmotta di Ronny Vial, che al pari di Panthère andrà per la prima volta in carriera alla Croix-Noire.
Niente finale in seconda categoria per l’apoteosi di Aurelio Crétier

Parli di Espace Mont Blanc e spunta Aurelio Crétier: l’assicuratore di Saint-Christophe, che con le sue tre vittorie nella “Champions” delle reines è in testa alla classifica degli allevatori più vincenti di questa competizione internazionale, sembra esaltarsi nell’arena che nel settembre scorso aveva ospitato la decima edizione della manifestazione transfrontaliera. Due bovine in finale, francamente era difficile fare meglio di così. Se ne determina che la finale non c’è stata, perché Crétier ha deciso di non far affrontare Jardin e Bataillon.
Jardin è una delle tre reines dell’Espace di Crétier, l’ultima in ordine di tempo: era il 2019, la manifestazione si disputava a Les Haudères in Vallese e per la prima e unica volta il titolo venne assegnato a pari merito a tre diverse bovine. Fu anche la fine del combat “à la mode du Valais”, proprio per evitare questioni come quella verificatasi in Val d’Héréns. Ma non divaghiamo: Jardin conquista il suo primo bosquet nei combats, l’anno scorso a Ollomont si era fermata al terzo posto. La sua seconda qualificazione però vale la metà delle 4 accumulate in carriera da Bataillon, una delle certezze di casa Crétier: per lei mai nessun successo di concorso, ma un terzo posto alla Regionale del 2022 che conferma la bontà di questa regina. Terze a pari merito Golda dei fratelli Brumin, che conferma il piazzamento di Gignod 2024, e la new entry Lumière di Giovanni Lale Lacroix.
Zara, bosquet di gran livello

Ancora Espace in terza categoria. Per certi versi, come Jardin anche Zara di Ivan Hérésaz deve la sua notorietà all’evento internazionale disputato per la prima volta nel 2012 ad Aproz, storica arena della finale nazionale elvetica (che, peraltro, si disputerà il prossimo fine settimana). Zara non si è laureata regina dell’Espace, ma ne è uscita con un premio assai importante, ovvero quello della combattività a Chamonix 2022. Dopo il 2023 di pausa, l’anno scorso ha fatto il suo debutto tra le grandi piazzandosi al secondo posto a Challand-Saint-Victor e concludendo la sua Regionale in terza piazza, sconfitta in semifinale da Negrò di Stefano Charrier.
Insomma, una gran regina, che oggi per la prima volta ha dimostrato di saper vincere un concorso (di 69 partecipanti: più che un combat, una maratona): i suivers dei combats la aspettano al varco della Croix-Noire, dove ha i numeri per essere ancora protagonista. La finale l’ha vista opposta a Lady di Iole Cerise, alla sua prima qualificazione al pari della semifinalista Marseille di Michael Cuaz: l’altra terza, Lion di Giulio Péaquin, si era invece già qualificata a By l’estate scorsa.
LE QUALIFICATE
Prima categoria (33)
- Batischa di Angelo Letey di Valpelline (653 chili)
- Panthére di Claudio Berthod di Doues (640 chili)
- Marmotta di Ronny Vial di Nus (650 chili)
- Reinon di Andrea e Davide Follin di Chatillon (790 chili)
Seconda categoria (47)
- Jardin di Aurelio Crétier di Saint-Christophe (555 chili)
- Bataillon di Aurelio Crétier di Saint-Christophe (563 chili)
- Lumière della società La Croix di Saint-Pierre (557 chili)
- Golda dei fratelli Brumin di La Salle (560 chili)
Terza categoria (69)
- Zara di Ivan Hérésaz di Verrès (510 chili)
- Lady di Iole Cerise di Etroubles (495 chili)
- Lion di Giulio Péaquin di Doues (518 chili)
- Marseille di Michael Cuaz di Doues (515 chili)