Bianca Bragalenti, General Manager di Bardee, l’innovativa startup australiana che combatte lo spreco alimentare
Il percorso di Bianca in Australia nasce per caso: la decisione di prendersi un periodo sabbatico dopo aver conseguito la laurea triennale in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, presso l’Università degli Studi di Pavia, la porta a Melbourne, dove avrebbe dovuto trascorrere, inizialmente, solo qualche mese.
“Mi sono innamorata immediatamente di questo paese, tanto da decidere di trasferirmici” racconta Bianca. Ed è proprio l’amore il fil rouge che la lega a quella che è diventata la sua nuova casa: dopo essersi iscritta al percorso di laurea magistrale in Sviluppo Internazionale presso la RMIT University di Melbourne, al fine di incrementare le sue competenze, Bianca conosce infatti Liam, suo attuale compagno.
Inizialmente, avendo ottenuto il visto working holiday, Bianca ne approfitta per girare e visitare l’isola, lavorando nel frattempo in una fattoria specializzata nella coltivazione di lamponi e frutti di bosco. Cominciata la specialistica, invece, per mantenersi durante gli studi, inizia a lavorare in una pasticceria: “Questi lavori sono molto gettonati tra gli stranieri che trascorrono dei periodi in Australia – spiega – per rinnovare il visto, infatti, è necessario dimostrare di aver svolto delle attività lavorative. Fortunatamente in Australia il mondo del lavoro è molto dinamico, le persone cambiano spesso occupazione e l’essere licenziati non rappresenta una tragedia come invece ero abituata a pensare. I cambi di percorso, oltretutto, portano le persone a variare anche il settore e, per questo, è facile vedere come molti adulti si iscrivano nuovamente all’Università per specializzarsi o approfondire nuovi argomenti”.
Terminato il percorso universitario, Bianca intraprende una strada che, in realtà, ha poco a che vedere con la sua preparazione accademica. Inizia infatti a lavorare per la startup Bardee, che si occupa di trasformare i rifiuti alimentari in proteine e fertilizzanti utilizzando gli insetti. Un’azienda che, in pochissimo tempo, cresce tanto da avere una richiesta di molto maggiore rispetto all’iniziale capacità produttiva. Bianca scala rapidamente la gerarchia e, in soli nove mesi, diventa General Manager.
“Finora sono stata molto fortunata, non soltanto a livello lavorativo – racconta Bianca – i tanti emigrati europei presenti nel paese mi hanno permesso, sin da subito, di fare amicizia e, insieme a Liam ed ai suoi famigliari, sono diventati la mia famiglia qui in Australia”. Gli aspetti di questo territorio che hanno colpito Bianca, sin dal suo arrivo, sono stati la calorosa accoglienza ricevuta e la cordialità della popolazione: “Non mi aspettavo di trovare una simile accoglienza. Qui si salutano tutti, anche tra sconosciuti; quando vai a fare la spesa la cassiera ti chiede come stai, o se la tua giornata è stata positiva”.
Guardando al futuro, a Bianca non dispiacerebbe un giorno tornare nella sua Charvensod. La lontananza da casa, e specialmente dai suoi genitori, non è sempre facile da gestire, ma non è la sola cosa a mancarle: “Mi manca molto l’inverno, qui dove vivo c’è un autunno che dura per quattro mesi. Oltre a ciò, talvolta sento la mancanza del vivere in una piccola città, dov’è possibile fare due passi nel centro storico e bere un aperitivo con gli amici”.
Il rientro non è quindi imminente: “Non ci sono al momento delle prospettive favorevoli. La mia esperienza lavorativa e la mia preparazione universitaria non hanno molti aspetti in comune e questo, in Italia, non gioca a mio favore. Magari tra qualche anno avrò una maggiore specializzazione e un’esperienza professionale più importante, che mi permetteranno di poter accedere a posizioni più interessanti in vista di un eventuale rientro”.