Calano ancora gli stranieri residenti in Valle d’Aosta

Nel 2023 in Valle d'Aosta risiedono 8.004 stranieri (-1,1% rispetto al 2021); 36 i minori stranieri non accompagnati transitati nelle regione, di cui 21 attualmente in carico a famiglie e comunità e altri allontanati o dimessi per la raggiunta maggiore età.
William Bonapace, Arnela Pepelar e Clotilde Forcellati
Società

Il generale trend demografico negativo che affligge la Valle d’Aosta – dal 2012 al 2022 gli abitanti sono passati da 127.951 a 122.955 – non pare risparmiare nemmeno la componente straniera, che al 31 dicembre del 2022 si attesta a 8.004 unità (-1,1% rispetto al 2021). Come rilevato dal “Dossier statistico immigrazione 2023” – il documento curato da Centro di studi e ricerca Idos, Confronti, Istituto di studi politici San Pio V e Fondo otto per mille della Chiesa Valdese – l’incidenza sulla popolazione complessiva è del 6,5% (7,2% nel 2012) e risulta inferiore sia all’Italia nord-occidentale (11,0%) sia alla media nazionale (8,6%).

L’immigrazione in Valle d’Aosta

Nonostante le criticità, la presenza in Valle d’Aosta di cittadini di origine estera contribuisce a modificare e ad arricchire la struttura demografica del territorio. Ciò avviene anzitutto grazie alla celebrazione di numerosi matrimoni misti, che nella regione rappresentano il 20,1% del totale delle nuove coppie createsi nel 2021, una quota superiore alla media italiana del 13,5%. Inoltre, gli stranieri risultano più giovani rispetto ai concittadini italiani, con percentuali di residenti del 34,7% nella fascia tra 0 e 29 anni e del 33,0% nella fascia over 45 anni; significativa anche la presenza femminile, pari al 54,9% degli abitanti.

Quanto alla provenienza, i migranti valdostani risultano in preponderanza di origine europea (53,8%) e, più nello specifico, albanese (8,6%); seguono poi quelli di origini africana (25,3%), asiatica (8,6%) e centro americana (7,6%). Tra di essi i cittadini non comunitari titolari di un permesso di soggiorno valido alla fine del 2022 sono 5.600, di cui il 50,3% formato da donne, mentre soltanto il 14,6% è in possesso di un permesso di lungo periodo; le motivazioni del rilascio sono prettamente famigliari (46,8%), di protezione internazionale (26,1%) e lavorative (24,2%).

Sul versante scolastico, gli alunni stranieri iscritti alle scuole valdostane nel corso dell’anno scolastico 2022/2023 sono 1.338, dato che recupera appieno il deficit registrato l’anno passato, quando erano 1.138; 1.056 ragazzi, tra i quali le nazionalità più rappresentate sono quella marocchina (328) e quella romena (299), frequentano la scuola dell’obbligo.

Per ciò che concerne il mondo del lavoro, gli stranieri occupati in Valle d’Aosta sono circa 4 mila, circa il 7,3% dei 55 mila occupati totali della regione; tra di essi, le donne raggiungono il 49,7%, una percentuale nettamente più alta rispetto a quella nazionale, pari invece al 41,7%; gli stranieri disoccupati rappresentano il 20,4% dei disoccupati totali valdostani, con una componente femminile che raggiunge il 61,3%. Analizzando la ripartizione per tipologia di impiego, emerge con evidenza il fenomeno della cosiddetta “etnicizzazione lavorativa”, che porta il 23% dei professionisti a essere inserito in contesti dequalificati: mentre il 25,1% di essi è assunto per mestieri manuali specializzati, soltanto il 10,7% è assunto per mansioni intellettuali o tecniche; se il 5,5% risulta sottoccupato, un 35,9% risulta sovraistruito. Quanto alle imprese, alla fine del 2022 quelle gestite da cittadini nati all’estero sono 831, il 6,8% del totale regionale, di cui il 27,9% a conduzione femminile; esse sono per larga parte attive nel settore dei servizi (53,4%) e nel settore delle costruzioni (33,5%).

L’immigrazione in Italia

Oltre ai dati delle singole regioni italiane, il “Dossier statistico immigrazione 2023” – presentato durante la conferenza svoltasi nella serata di ieri, giovedì 26 ottobre – riporta rilevanti informazioni circa flussi migratori e situazioni abitative a livello italiano.

“Sul totale dei 295 milioni di migranti mondiali, 108,4 milioni sono migranti forzati, di cui il 40% è rappresentato da minori e il 62,5% da sfollati interni – ha illustrato William Bonapace, referente regionale Idos -. I dati sono cresciuti del +21,4% rispetto al 2021 a causa della guerra in Ucraina, che ha portato a fuggire 11,6 milioni di cittadini”.

Come sottolineato anche da Nicola Montagna, docente di sociologia presso l’Università di Salerno reduce da un lungo periodo di soggiorno a Lampedusa, a motivare gli spostamenti sono prettamente guerre e conflitti interni nonché conseguenze del riscaldamento globale.

“Nel 2022 gli attraversamenti irregolari nell’Unione europea sono stati 331.433, il +65,8% in più rispetto al 2021, specialmente concentrati sulle rotte del Mediterraneo centrale (+55,9%) e orientale (+113,4%) e dei Balcani occidentali (+133,9%) – ha proseguito Bonapace -. Quanto ai Paesi di origine, per scappare dai quali nel 2023 sono decedute 2.411 persone, spiccano la Tunisia (53.214) e la Libia (29.415)”.

I soggetti effettivamente sbarcati in Italia sono 105.129 mila, circa lo 0,1% del totale dei richiedenti asilo; al momento i residenti stranieri della nazione sono circa 5 milioni, di cui 2,4 milioni di origine europea. L’occupazione straniera ammonta al 60,6% mentre la disoccupazione ammonta al 12,0% e risulta in aumento rispetto agli anni passati: a scanso di pregiudizi, il fenomeno migratorio è in Italia economicamente vantaggioso e ha generato nel 2022 un saldo positivo pari a circa +6,5 milioni di euro.

L’accoglienza sul territorio

La Valle d’Aosta è la regione italiana che conta meno persone nelle strutture di accoglienza, con una percentuale inferiore allo 0,1% sul totale delle presenze a livello nazionale. Nel corso del 2022, il numero dei richiedenti e titolari di protezione presenti nelle strutture è comunque cresciuto a 131, un trend di crescita confermato anche alla fine del mese di giugno del 2023, quando i rifugiati accolti sono saliti a 143.

Nel mese di gennaio 2022 è stato affidato, con bando prefettizio, il Servizio di gestione dei centri di accoglienza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale che, in seguito anche ad un incremento dei posti previsti inizialmente, oggi ha 67 posti disponibili di cui 10 riservati a cittadini ucraini; nel mese di agosto è stato inoltre attivato uno specifico centro di accoglienza riservato solamente ai profughi provenienti dall’Ucraina con ulteriori 46 posti disponibili. Altro fulcro di accoglienza è il progetto Sistema, accoglienza e integrazione, che dal 2017 al 2022 ha accolto 120 persone, di cui 10 nuclei famigliari: dopo anni di attività nei soli comuni di Saint-Vincent, Champorcher e Saint-Rhémy-en-Bosses, nel 2021 esso è stato ampliato anche ad Aosta ritagliando ulteriori 37 spazi.

“Abbiamo bisogno di ospitare uomini e donne che vogliano investire nel nostro Paese e giovani che vogliano mettere radici su di un territorio che si dimostri rispettoso nei confronti della loro persona – ha commentato Clotilde Forcellati, assessora comunale Politiche sociali, abitative e pari opportunità, incalzata dalla moderazione di Arnela Pepelar del progetto Sai -. È stata paradossalmente la guerra in Ucraina a far comprendere alla regione la sua capacità di accoglienza poiché in poco tempo comunità e singoli cittadini si sono mobilitati per dare aiuto a donne e minori”.

Fondamentale in termini di ospitalità migrante è, oltre la capacità di accoglienza, la promozione dell’integrazione scolastica, lavorativa e sociale.

“Secondo un report del Sole 24 ore, Aosta è l’unica città nella quale le percentuali di case in affitto sono scese, ciò che deve spingerci a voler accompagnare i loro proprietari insegnando loro che esistono diverse culture e modalità per affrontare la cura dell’abitazione – ha continuato Forcellati -. Presenterò a breve un progetto per donne sole e con figli denominato “Sentirsi a casa”, il cui costo totale ammonta a 500 milioni di euro”.

I minori stranieri non accompagnati

In Italia sono circa 2 mila i minori stranieri non accompagnati, transitati in Valle d’Aosta nel 2023 in 36 unità di cui 21 attualmente in carico a famiglie e comunità e altri allontanati o dimessi per la raggiunta maggiore età.

“Undici ragazzi risiedono presso i due alloggi ad alta autonomia della regione, sette risiedono invece all’interno di comunità per adolescenti, due sono parte del progetto “Sentirsi a casa” e uno è ospite di una comunità del Piemonte – ha raccontato Amelia Torreano, responsabile del dipartimento regionale Politiche sociali -. Hanno tutti tra i sedici e i diciotto anni, tranne due bambini più piccoli e una neonata arrivati quest’anno”.

I migranti provengono dal sud ovest asiatico (12), dal Pakistan (8), dall’Afghanistan (3), dal Bangladesh (1), dall’Africa Sub Sahariana (5), dal Nord Africa (2) e dall’Albania (2). Sono prevalentemente maschi anche se la regione ha accolto in questi mesi 3 ragazze lasciatesi alle spalle situazioni delicate di tratte e vendita da parte dei loro famigliari.

“Nell’ambito del progetto di autonomia “Primo volo” ospitiamo due giovani tra i diciotto e i ventuno anni all’interno di appartamenti dedicati che permettono di rispecchiare maggiormente la loro idea di casa e le loro esigenze di indipendenza – ha spiegato ancora Torreano -. Molti di loro si allontanano dal territorio poiché esso non è la loro destinazione ma soltanto una tappa per raggiungere la frontiera francese”.

Alcuni dei minori stranieri non accompagnati presenti in Valle d’Aosta sono assistiti dagli 8 tutori formati della regione, di cui 6 attualmente attivi e 2 che non hanno rinnovato la propria disponibilità.

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