Calendario 2026 della polizia di Stato: lo si può prenotare da oggi

Il calendario, nella sua ventiseiesima edizione, è firmato dal collettivo “Ricordi Stampati”, composto da Settimio Benedusi e Guido Stazzoni. Per prenotare, occorre un bonifico bancario o un versamento su conto corrente postale.
Calendario polizia
Società

E’ firmato dal collettivo “Ricordi Stampati”, composto da Settimio Benedusi e Guido Stazzoni, il calendario della polizia di Stato per il 2026. Il progetto, a base di sguardi intensi e ritratti che trasmettono emozioni e stati d’animo, racconta l’umanità dietro l’uniforme, in un viaggio in Italia da nord a sud.

Gli autori hanno scelto una narrazione visiva doppia. Da un canto, la fotografia di gruppo in uniforme. Dall’altro, un ritratto in bianco e nero di una sola persona appartenente a quell’insieme. Una tecnica semplice per ricordare che dietro a ogni divisa c’è una persona, con la propria storia, emozione e umanità.

A partire da oggi, venerdì 22 agosto, è possibile prenotare l’edizione 2026 (la ventiseiesima) del calendario. E’ possibile procedere attraverso un bonifico all’Iban IT33I0306909606100000402776, intestato al “Comitato italiano per l’Unicef”, oppure – in alternativa – un versamento sul conto corrente postale n. 745000, intestato sempre a “Comitato italiano per l’Unicef”.

La causale del bonifico, o versamento, deve essere “Calendario della Polizia di Stato 2026” e la ricevuta dell’operazione andrà consegnata, per ritirare il prodotto, all’Ufficio relazioni con il pubblico della Questura di riferimento territoriale.

Il costo è di 8 euro per il calendario da parete e di 6 euro per quello da tavolo. Anche nel 2026, il ricavato delle vendite sarà destinato a due progetti solidali. Una parte sosterrà il piano Marco Valerio, che aiuta le famiglie dei poliziotti con figli gravemente malati, mentre il resto finanzierà il progetto “Zambia” del Comitato italiano per l’Unicef, che tenta di garantire il diritto all’acqua agli abitanti del paese africano e, in particolare, ai bambini che vivono in condizioni di povertà e malnutrizione.

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