Carcere, lite tra il sindacato Osapp e il direttore

Botta e risposta la sigla sindacale e la direzione. L'Osapp ha inviato una lettera al Ministro della Giustizia e al capo dipartimento, lamentando "comportamenti ostili". Pronta la replica di Minervini: "Sempre pronti al dialogo se richiesto".
Il carcere di Brissogne
Società

Non si placa il burrascoso scontro tra l’Organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria (Osapp) e il direttore della casa circondariale di Brissogne, Domenico Minervini.

Ieri Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp, ha inviato una lettera a Franco Ionta, capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e al Ministro della Giustizia, Paola Severino. La lunga e circostanziata missiva faceva riferimento a “’comportamenti impropri e chiarissimi atteggiamenti e fatti ostili’ che sarebbero avvenuti nell’istituto. L’Osapp, si legge nel comunicato, avrebbe più volte chiesto una presa di posizione da parte del Provveditore Regionale dell’Amministrazione penitenziaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta Aldo Fabozzi, il quale, però, avrebbe appoggiato “scelte e comportamenti del tutto errati” e manifestato “palesi imparzialità di giudizio qualora le vertenze nel richiamato istituto siano sostenute da Sigle sindacali diverse da quella scrivente’.
L’Osapp ha quindi provveduto ad elencare, tramite lettera, cinque problemi o motivi di dissenso con la direzione del carcere: Sarebbe stata autorizzata da parte del una telefonata premio ad un detenuto appena prima protagonista di aggressione ad un sovrintendente, un appartenente alla Polizia Penitenziaria in Aosta sarebbe stato costretto a chiedere il congedo davanti all’ultimatum “o ti fai il congedo o te lo diamo d’ufficio”, il direttore, a mezzo stampa, avrebbe definito le contestazioni sindacali “guerra tra bande”, la direzione di Aosta non avrebbe provveduto per mesi e mesi a convocare specifici incontri con le parti sindacali, e infine, nell’ambito del tg3 regionale, il direttore dell’istituto avrebbe dichiarato la piena disponibilità ai detenuti del campo sportivo in realtà chiuso, provocando “un vero e proprio sollevamento” tra i detenuti.

Oggi Domenico Minervini, direttore della casa circondariale, ha risposto pubblicamente alle accuse, cominciando col chiarire che ‘le questioni devono essere affrontate prima in ambito locale e poi, in caso di necessità, ci si può rivolgere alle strutture gerarchicamente superiori”. Secondo Minervini l’Osapp, in due anni, non avrebbe mai richiesto un incontro chiarificatore, “al contrario di quanto avviene con gli altri sindacati, con i quali ho un quotidiano e costruttivo confronto’. Il 13 dicembre scorso c’è stato un incontro davanti al Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta, e in quella sede, prosegue il direttore, “l’Osapp ha esternato le proprie problematiche, peraltro non condivise dagli altri sindacati, ma rispetto alle quali ho dato la mia disponibilità ad un incontro chiarificatore subito dopo le festività. Non temo l’incontro e resto in attesa di una loro richiesta’.
 

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