Caritas, per la raccolta degli abiti usati nasce il “Progetto San Martino”

L’iniziativa segue i cambiamenti normativi, che da oggi vedono l’introduzione della raccolta differenziata del rifiuto tessile, e persegue la volontà di promuovere la cultura del dono. Il ritiro avverrà in punti “fissi” e “mobili”.
Vestiti usati Caritas
Società

I cambiamenti normativi che da oggi, martedì 1° marzo, vedono l’introduzione della raccolta differenziata del rifiuto tessile, nonché le logiche diverse da un tempo che ormai caratterizzano la produzione, vendita e recupero degli abiti, hanno spinto la Caritas diocesana di Aosta a modificare il sistema seguito sinora per la raccolta degli indumenti usati. Nasce così il progetto “San Martino – La bottega del riuso”, che si prefigge di promuovere la cultura del dono, nell’accezione bella e dignitosa del termine, non di “scarto” di qualcosa di cui ci si vuole disfare.

Così, se da oggi i Comuni provvederanno alla raccolta dei tessili tramite cassonetti posizionati nei centri di raccolta (le isole ecologiche), la Caritas continuerà a ricevere gli abiti in perfetto stato e ancora riutilizzabili (senza riparazioni), ma non lo farà più attraverso i contenitori stradali. Sono stati messi a punto due sistemi, tra loro complementari. Da un canto, l’allestimento di punti di conferimento “fissi”, in quindici tra parrocchie od oratori della Valle. Dall’altro, l’organizzazione di giornate di raccolta, con calendario predefinito e tipologia specifica, in collaborazione con parrocchie, scuole e amministrazioni locali.

I punti “fissi” sono situati a: Pont-Saint-Martin (alla Caritas interparrocchiale), Verrès (all’oratorio), Châtillon (casa parrocchiale), Nus-Fénis-Saint-Marcel (casa parrocchiale), Aosta (in località Tzamberlet 12 e in via Hôtel des Etats 13), Charvensod, Pollein, Roisan (casa parrocchiale), Variney (piazzale delle scuole medie), Gignod (piazzale del comune), Sarre (Caritas parrocchiale) e Morgex. E’ in via di allestimento anche un sito dedicato al progetto, in cui saranno riportati anche gli orari di questi punti, giacché si può conferire solo in presenza degli operatori.

Lo stesso avverrà per le giornate di raccolta, iniziativa cui – come ha spiegato Cristina Danna, coordinatrice del progetto “San Martino” ai microfoni di Radio Proposta inBlu –  “si è pensato per far rete, e conoscere le diversità del territorio, ma anche al tempo stesso per far conoscere chi siamo e le attività della Caritas”. Indumenti e mobili consegnati alla “Bottega del riuso” vengono donati alle persone in stato di bisogno, ma anche venduti a prezzi modici per finanziare le attività dell’organizzazione.

Nel 2021, ha aggiunto Danna, “abbiamo distribuito gratuitamente 131 buoni d’indumenti, soprattutto nell’autunno e nell’inverno, periodo in cui la gente ha più bisogno di coprirsi”. Inoltre, nelle cinque aperture settimanali della bottega, “abbiamo un flusso di 150 persone a settimana”, che “aiutiamo nell’acquistare beni di prima necessità”. La “scomparsa” dei 60 cassonetti stradali Caritas in funzione fino ad oggi, sostituendoli con le nuove modalità, rischia di causare un decremento del quantitativo disponibile? “E’ un bel rischio”, ha ammesso la Coordinatrice, ma “anche una sfida in cui crediamo”.

“Sappiamo che, comunque sia, – è stato il ragionamento di Cristina Danna – tutti, alcuni più, alcuni meno, abbiamo cose da donare. Crediamo veramente, nella speranza, nella condivisione, nella generosità delle persone per continuare a fare i nostri servizi”. Da tenere presente, per chi intendesse donare, c’è che i capi debbono essere in buono stato, perché in stato di bisogno significa comunque volersi sentire adeguati al contesto, anche nell’abbigliamento. Il consiglio della coordinatrice Danna è quindi di scegliere cose che “noi stessi compreremmo, o che ci piacerebbero se ce le regalassero”.

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