Centro estivo multiculturale, “buona la prima” per la cooperativa La Melagrana

La cooperativa La Melagrana, recentemente costituita, ha concluso i centri estivi che promuovevano l'integrazione e le diversità di culture provenienti da varie parti del mondo. Ad animare bambine e bambini erano presenti mediatori culturali, mentre, nel pomeriggio i alcuni volontari hanno aiuto i piccoli con lo svolgimento dei compiti estivi.
Centro estivo coop La Melagrana
Società

Nell’uggiosa giornata di venerdì 10 settembre, all’auditorium di Aymavilles si respira un’aria di festa. Si conclude, infatti, la prima edizione del centro estivo organizzato dalla nuova cooperativa sociale La Melagrana, che unisce varie professionalità che hanno in comune la mediazione culturale e l’accoglienza delle persone migranti. 

I bambini e le bambine, durante le due settimane di attività, hanno potuto incontrare mediatori culturali provenienti dalle parti più distanti del mondo, come, ad esempio, la Somalia, il Brasile, la Tunisia, il Senegal e l’Albania. Durante la mattinata, i mediatori hanno mostrato ai piccoli le loro culture, proponendo loro immagini, musiche, danze e lavori manuali, tipici della loro terra d’origine. Nel pomeriggio, visto anche l’imminente ripresa della scuola, i volontari dell’Associazione Unendo Raices hanno aiutato i bambini a completare gli ultimi compiti assegnati dagli insegnanti per l’estate.

Il progetto, realizzato in collaborazione anche con la cooperativa La Libellula e l’associazione di volontariato Tornalla, e sostenuto dal Csv e della Fondazione comunitaria nell’ambito di un accordo di co-progettazione con la Regione Valle d’Aosta, ha riscosso un grande interesse da parte della comunità di Aymavilles e non solo. Difatti, la trentina di posti disponibili è stata occupata nel giro di poche settimane, obbligando la  a dover chiudere le iscrizioni prima del previsto. La ragione di questo primo successo non è dovuta solo alla proposta innovativa ma anche al fatto che “siamo voluti venire in contro alle famiglie proponendo un centro estivo in un periodo in cui le attività per i bambini scarseggiano ma dove comunque i genitori lavorano – spiega la Presidente di La Melagrana, Ranzie Mensah -. La cooperativa ha voluto non far pagare quelle famiglie che, colpite duramente a livello economico dalla pandemia, non hanno la possibilità di pagare il centro estivo.” 

La cooperativa

La cooperativa sociale La Melagrana nasce il 6 luglio di quest’anno e unisce i mediatori culturali che sono presenti sul territorio. L’obiettivo è quello di permettere ai mediatori di formarsi, fare rete e creare nuove opportunità di lavoro. “Si tratta – dice Mensah – di figure professionale di cui c’è molto bisogno nel nostro contesto sociale ma che spesso viene poco valorizzata a tal punto che diventa difficile vivere solo di quest’attività”.

Nonostante la recente formazione, l’associazione ha già collaborato con le istituzioni e specialmente fornendo un’assistenza al dialogo tra la scuola e le famiglie di origine straniera, oppure supportando le famiglie che non riuscivano a dare la possibilità ai figli di collegarsi per la didattica a distanza. 

Per il futuro esistono già dei programmi in cantiere, uno di questi prevede l’insegnamento della lingua inglese nelle scuole dell’Unité des communes Grand-Paradis. 

La cooperativa La Melagrana rappresenta una novità nel panorama del Terzo settore: fondata da due persone di origine straniera, Ranzie Mensah e Firat Ak, è un’impresa sociale che vuole occuparsi di multiculturalità, “perché – dice la presidente – l’integrazione deve partire dalla mediazione di entrambe le parti, infatti, ci deve essere una comunità autoctona che accoglie e una comunità straniera che si adatta.”

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