Chiusura delle scuole di Chesallet, alcuni genitori ricorrono al Tar contro il Comune di Sarre

Con il ricorso viene avanzata una “richiesta di sospensiva della delibera” e una richiesta a fornire la possibilità di una “iscrizione con riserva” al prossimo anno scolastico, cosa che ad oggi, dal sito internet del Comune, non è possibile fare.
Scuole elementare di Chesallet - Sarre
Società

Dopo la petizione, che nel frattempo ha raggiunto le 1000 firme, ecco il ricorso contro l’ipotesi, prospettata dal Comune di Sarre, di disattivare la classe prima di scuola primaria di Chesallet e trasferire gradualmente le classi successive nella scuola del capoluogo. 

Il ricorso, mandato alla notifica venerdì scorso, è sostenuto da alcuni genitori di Sarre e fa riferimento alla delibera di giunta comunale del 17 dicembre 2015, in merito al dimensionamento dell’istituzione scolastica nell’ambito del territorio comunale con la modificazione dei criteri per le iscrizioni ai plessi scolastici”.

In particolare, ciò che verrebbe contestato al Comune, è il fatto di non aver consultato la dirigenza della scuola stessa e l’amministrazione regionale, prima di decidere di chiudere la scuola. “I punti sui quali si muove il ricorso sono sostanzialmente due e vertono sul’autonomia scolastica, regolata della legge n°19 del 26 luglio 2000”, spiega Orlando Navarra, avvocato scelto dai ricorrenti.

“All’articolo 7 – spiega Navarra – la legge dice che ‘ogni competenza in materia di soppressione, istituzione, trasferimento di sedi, plessi, unità delle istituzioni scolastiche autonome, di scuola materna, elementare e media funzionanti sul proprio territorio è attribuita Comuni che la esercitano in forma associata attraverso le Comunità montane ai sensi della legge regionale 54 del 1998 (che a sua volta regola, all’articolo 5, i rapporti tra comunità locali e Regione) e che ‘le competenze sono esercitate su proposta delle istituzioni scolastiche interessate e, comunque, previa intesa con le stesse’.

In sintesi, il Comune avrebbe dovuto confrontarsi con l’istituzione scolastica e l’Unité des Communes: un confronto che, secondo i ricorrenti, non sarebbe stato fatto. “In questo caso – spiega Navarra – viene contestato un vizio procedurale e un eccesso di potere dell’amministrazione comunale. D’altronde,dal punto di vista formale, il non ammettere iscrizioni non è una modifica dei criteri, è un’imposizione". 

Inoltre, continua l’avvocato, la stessa legge all’articolo 5, dice che ‘la Giunta regionale approva ed aggiorna, con cadenza triennale, il piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche e procede alle conseguenti istituzioni, trasformazioni, aggregazioni o soppressioni, avuto riguardo ai criteri di cui al comma 3 e sentiti i pareri del Consiglio scolastico regionale, delle comunità montane e del comune di Aosta’. Piano di dimensionamento e relativo bilancio che, secondo i ricorrenti, verrebbero stravolti, motivo per il quale la notifica di ricorso è stata inviata anche alla Regione e alla Sovrintendenza.

Un ricorso con il quale, dunque, viene quindi avanzata una “richiesta di sospensiva della delibera” e una richiesta a fornire la possibilità di una “iscrizione con riserva” al prossimo anno scolastico, cosa che ad oggi, dal sito internet del Comune, non è possibile fare.  

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