"Si tratta di affrontare da subito e seriamente il problema con abbattimenti e catture efficaci e risolutivi. Gli allevatori non chiedono altro che di poter lavorare serenamente." E’ questa la richiesta arrivata l’8 maggio scorso dall’Arev e della Coldiretti all’Assessorato regionale all’Agricoltura in relazione ai danni, sempre più ingenti, provocati in media e bassa Valle dai cinghiali.
Ieri la Giunta regionale ha quindi approvato una delibera con la quale introduce alcune novità nell’attività di controllo della specie. In particolare si dà il via libera all’effettuazione di "piccole braccate, svolte da un numero limitato di cacciatori (da 5 a 19) e da un numero assai limitato di segugi (due o tre cani) in situazioni ambientali di provata eccezionalità (aree caratterizzate da copertura forestale particolarmente fitta e senza soluzioni di continuità per ampie superfici; colture di pregio dalla logistica complicata..). Inolte si autorizzano catture e abbattimenti con l’impiego della "girata" ovvero un unico cane e un piccolo numero di cacciatori.
"Dopo un periodo di controllo abbastanza efficace – spiegano in una nota Arev e Coldiretti – si assiste ad una recrudescenza del fenomeno. I pascoli di numerosi alpeggi sono devastati e gli allevatori si trovano a far fronte ad una esigenza immediata, alla vigilia della “inarpa” di avere le produzioni di erba compromesse".