Sono quasi 2 milioni gli euro spesi dal Comune di Saint-Vincent per la gestione degli impianti di risalita del Col de Joux nel periodo 2011-2019. Circa 217mila euro all’anno per nove anni solari. A dirlo è il rapporto di ricerca realizzato dall’Università della Valle d’Aosta che lo scorso ottobre ha preso accordi con l’amministrazione della località termale guidata dall’ex Sindaco Borgio.
Obiettivo dello studio è valutare la sostenibilità economica della stazione sciistica. I risultati espressi in una sintesi sono organizzati in quattro capitoli: previsioni climatiche, valutazione economico-finanziaria, analisi d’impatto e spunti per la valorizzazione del Colle (1.640 m.).
L’aumento delle temperature, accompagnato in inverno dalla diminuzione dei giorni di gelo e di ghiaccio, condizionano il mantenimento in esercizio del comprensorio sciistico. Cala inoltre il potenziale di innevamento artificiale, individuato come soluzione per fronteggiare la scarsità di neve naturale al suolo. Solo l’avanzamento tecnologico potrà parzialmente controbilanciare il problema.
Il progetto di ricerca elabora una previsione dell’ammontare di risorse finanziarie necessarie al mantenimento della stazione sciistica in attività. Le stime della spesa futura, che prendono in considerazione differenti alternative (dal pieno esercizio degli impianti per l’intera stagione al solo funzionamento degli stessi nei week- end), forniscono un range intermedio. In una prospettiva ventennale il costo, a carico del Comune, si colloca tra i 204mila e i 273mila euro all’anno. Spesa che potrebbe aumentare nell’ordine di 25mila euro all’anno in caso di previsioni climatiche sfavorevoli.
Resta irrisolta la domanda di fondo sulla convenienza economica del mantenimento in attività del sito. Le analisi sull’impatto economico mostrano che, durante l’ultima stagione invernale 2019/20, l’andamento dei flussi turistici non sembra influenzato dalla chiusura della stazione sciistica. Ad eccezione di un caso, nelle interviste rilasciate, gli albergatori hanno dichiarato che la propria attività non ha risentito della chiusura del Colle. Per mancanza di dati, l’esito non tiene conto delle presenze turistiche nelle seconde case.
Diverso il caso in cui l’amministrazione regionale contribuisse al costo di gestione degli impianti di risalita mettendo a disposizione dai 60mila agli 80mila euro all’anno. Allora sì che per il Comune di Saint-Vincent l’esercizio della stazione sciistica risulterebbe più “conveniente”.
Oltre ai dati esposti, la ricerca offre idee per valorizzare il Colle. Iniziative diversificate per una destinazione che punta a essere “esclusiva” tutto l’anno: dall’allestimento di un orto botanico al campo per il tiro con l’arco, senza archiviare lo sci e altri sport invernali come lo snowbiking. Prezioso il consiglio di avvalersi delle opportunità offerte dai programmi europei per realizzare uno chalet a costo zero, visitabile e fruibile.
Francesco Favre, neoeletto sindaco, commenta “il progetto di ricerca sul Colle, luogo di affezione per il paese e per l’amministrazione che verrà, offre spunti interessanti agli amministratori che ben presto avranno modo di approfondire le tematiche affrontate nel documento”.