Conclusi i lavori alla biblioteca comunale di Pont-Saint-Martin

Una sala di lettura e consultazione è sospesa ora al di sopra della sala della Pro Loco, in uno spazio trasparente e permeabile che accoglie nuove funzioni, costruendo una sorta di continuità visiva con il giardino e la piazza.
Società

Sono terminati i lavori di ampliamento della Biblioteca comunale di Pont-Saint-Martin, ospitata presso Villa Michetti. L’amministrazione ha scelto di commissionare, oltre che un ampliamento, anche un progetto di architettura che fosse di tipo contemporaneo e che, con le sue valenze compositive e architettoniche, andasse a creare una sala d’impatto e di prestigio.

La dialettica tra edificio storico e nuovo ampliamento è la chiave di lettura di tutto l’intervento ed è il tema che ha orientato le scelte progettuali degli architetti incaricati, Eddy Cretaz e Enrica Quattrocchio di Aosta. Il rapporto tra le due presenze è stato giocato contrapponendo matericità e leggerezza, solidità e leggerezza, materiali opachi e materiali riflettenti. Il nuovo volume è stato immaginato in elevazione sull’esistente, fondando la sua struttura su pochi elementi per lasciare intatto il corpo dell’edificio originario. Una sala di lettura e consultazione, oltre che di esposizione dei volumi, si sospende ora al di sopra della sala della Pro Loco, realizzando uno spazio trasparente e permeabile che accoglie le nuove funzioni, costruendo una sorta di continuità visiva con il giardino e la piazza esistente.

La progettazione, oltre a rispondere alle esigenze funzionali, ha avuto anche degli intenti simbolici: l’ampia vetrata è stata vista come apertura della cultura verso i cittadini e come richiamo verso di essa; gli aggetti e la parete inclinata vogliono testimoniare come la cultura non sia un concetto pesante e statico ma un atteggiamento libero, dinamico e proiettato verso il domani.

"L’intero corpo nuovo – spiegano i progettisti – sarà provvisto di un involucro materico che, come una pelle sul corpo, si adegua alla struttura reagendo attraverso la sua forma e il suo trattamento alle diverse esposizioni dei diversi affacci. All’involucro esterno è affidato anche il compito di restituire un’unitarietà di “figura“ all’intero complesso, segnandone il nuovo affaccio sulla piazza/giardino e la connessione tra l’esistente ed il nuovo. L’enfatizzazione delle differenze valorizza le peculiarità di entrambi i volumi, in un reciproco rapporto di figura e sfondo".

Il nuovo corpo, realizzato con un’ampia vetrata trasparente lascia intravedere l’interno. Uno spazio che sia invitante, proprio in ragione della sua trasparenza, e che favorisca l’accesso ai nuovi spazi della Biblioteca, creando una sorta d’interfaccia urbana tra l’anonimità della strada e l’identità del nuovo edificio.

"Grazie all’ampia vetrata – spiega Cretaz – si potrà godere di un nuovo spazio molto luminoso, che darà respiro ai frequentati ambienti della biblioteca e, considerata la sua esposizione cardinale, lo zenit stagionale e la vegetazione antistante, non subirà un eccessivo soleggiamento. In ogni caso la struttura, così come progettata, può accogliere un sistema oscurante. Grazie agli aggetti realizzati, la nuova sala ha aumentato la sua superficie, passando dai 30 mq del terrazzo esistente, agli attuali 40 del nuovo locale. Nonostante l’allestimento e l’arredamento della sala fossero fuori incarico, i progettisti hanno fornito uno studio della disposizione delle scaffalature che si integra con la soluzione progettuale e con le aperture realizzate, aumentando lo spazio espositivo di circa 140/160 ml. e lo spazio per tavoli di consultazione o postazioni informatiche dai 20 ai 35 mq".

Il repertorio dei materiali proposti nell’intervento intende assecondare l’essenzialità costruttiva della scelta architettonica rafforzando l’omogeneità dei vari elementi compositivi. Una scatola di legno (pannelli X-Lam prefabbricati) che rinvia, anche nei materiali, al tipico contenitore per i libri. Pochi materiali, quindi, per evitare una confusione percettiva. Il “cappotto termico” che cela la scatola in legno dell’ampliamento e la preesistenza del locale proloco, dando omogeneità e uniformità a tutto l’intervento e caratterizzato dal colore di finitura che riprende la decorazione Liberty della Villa novecentesca, poi il vetro per la nuova sala e la lamiera in zinco-titanio per la copertura e rivestimento delle parti più esposte.

Il prospetto fronte piazza, rivolto a ovest, è caratterizzato dalla partizione della vetrata a tutta altezza, che disegna e ritma la facciata. Il prospetto sud, essendo molto esposto, viene, oltre che inclinato, completamente tamponato e protetto da una lamiera a quadrotti in zinco titanio. Il prospetto est presenta una facciata attraversata da tagli vetrati alti e sottili, che permetteranno di filtrare la luce in maniera uniforme ed illuminare naturalmente le librerie posizionate tra di essi.

L’interno come l’esterno è all’insegna dell’essenzialità dei materiali di finitura. La nuova sala ha una pavimentazione in legno di rovere che vuole ricondurre la percezione di questo spazio ad una dimensione più intima e riservata, propria, secondo i progettisti, di un luogo della lettura, dello studio e della riflessione e che deve caratterizzare in particolare l’atmosfera di una biblioteca a scaffale aperto.

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