Si chiama “La scarica che ti carica” il progetto dell’associazione Les Amis du coeur du Val d’Aoste, che si propone di distribuire in modo il più possibile capillare i defibrillatori, apparecchi salvavita in grado di dare una forte chance di sopravvivenza a chi è vittima di una crisi cardiocircolatoria. Sono sessantamila ogni anno, in Italia, una ogni 8 minuti, le persone che muoiono in questo modo.
Ieri, durante la cena di fine anno dell’associazione, sono stati consegnati cinque nuovi apparecchi, che si sommano ai 108 già diffusi sul territorio regionale.
Quattro sono stati donati dalla famiglia Bertolin, in ricordo di Rinaldo, l’imprenditore del lardo di Arnad, scomparso cinque anni fa. L’ultimo, invece, è stato acquistato grazie alla donazione di un turista svizzero che, in vacanza in Valle, è stato provvidenzialmente salvato da un defibrillatore proprio dell’associazione, posizionato in un ipermercato.
Gli apparecchi saranno distribuiti a vari enti ed associazioni: uno alla sede centrale, a Saint Christophe, della Federazione Regionale dei Volontari del Soccorso della Valle d’Aosta, uno ai vigili del fuoco volontari di Arnad, uno ai loro colleghi di Ayas, uno all’Associazione sportiva Danza e Danza per la piscina di Verrès e uno all’Associazione Valle d’Aosta Motorsport.
In più, a sorpresa, anche i vigili del fuoco volontari di Pont Saint Martin sono stati chiamati dal presidente dell’associazione Giuseppe Ciancamerla per ricevere in dono un defibrillatore, che avevano richiesto da tempo.
L’assessore Lanièce, presente alla serata, ha annunciato che grazie a un finanziamento del Ministero la Regione ha potuto comprarne altri 4. Due saranno consegnati alle ambulanze dei volontari del soccorso, uno alla caserma dei vigili del fuoco di Aosta e unno all’Rsa-residenza sanitaria assistenziale- di Antey.
Naturalmente ogni consegna è associata ad un corso di formazione per il personale e i volontari, che potranno così utilizzare correttamente i defibrillatori. Ma a volte tutto questo non basta. “Il defibrillatore – ha spiegato il dottor Ciancamerla – deve intervenire entro cinque minuti, altrimenti non c’è più nulla da fare. Ma questi famosi cinque minuti possono raddoppiare o triplicare se viene effettuato immediatamente un massaggio cardiaco”. Parallelamente, quindi, l’associazione si occupa di formare ogni anno centinaia di persone, insegnando ad eseguire correttamente manovre di primo soccorso e massaggi cardiaci. Finora sono stati istruiti 5600 valdostani, che al momento opportuno potranno salvare delle vite umane.
E per l’anno prossimo, è già pronta una nuova iniziativa, il Cardiothon. Lo racconta il dottor CIancamerla: "Abbiamo registrato questo marchio per poterlo usare nell’organizzazione di un calendario di eventi ed una lotteria, il tutto per raccogliere fondi per altri defibrillatori. Così riusciremo ad innalzare la speranza di vita delle persone in caso di crisi cardiocircolatoria".