Costantino Charrère alla guida della neo Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti

Il fondatore della cantina 'Les Crêtes', è stato nominato presidente della neo Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Fivi) che racchiude al suo interno 400 aziende agricole come soci fondatori. Obiettivo: 'valorizzare la figura del vigneron'.
Costantino Charrère
Società
Se Costantino Charrère fosse vissuto ai tempi dell’antica Grecia, il dio Dionisio (in latino Bacco) l’avrebbe certamente voluto come suo sacerdote. Soprattutto perché se da leggende e ricerche, il vino e le prime vendemmie sono nate in montagna, il produttore valdostano oggi è uno dei massimi rappresentanti a livello nazionale. Ultima conferma di tale vocazione, oltre ai numerosi premi raccolti in carriera, arriva da Reggia di Colorno a Parma, dove il fondatore e anima della cantina valdostana Les Crêtes, è stato nominato martedì 29 luglio, all’unanimità, presidente della neo Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Fivi) che racchiude al suo interno già 400 aziende agricole come soci fondatori.
 
Sono contento e allo stesso tempo molto onorato nell’aver ricevuto questo importante incarico – ha detto Charrère al momento del suo insediamento – ma voglio ribadire con molta energia che non sono solo nel mio compito. Ho la fortuna di poter contare su un grandissimo numero di soci e su un consiglio direttivo molto attivo, che ha al suo interno personalità di grande carisma e capacità. Ci batteremo a fondo perché parole come terroir e vigneron non siano usate a sproposito anche da coloro che si fanno belli con concetti come questi, senza praticarli nella realtà quotidiana. Noi siamo nati perché sentiamo che il vino debba esprimere identità e riconoscibilità legate ai luoghi di origine. Un momento storico per la viticoltura del nostro Paese che, per la prima volta, può contare su un'associazione tesa a difendere e valorizzare la figura del 'vigneron', ovvero colui che segue di persona tutta la filiera produttiva, dalla vigna alla bottiglia".

L'impulso alla realizzazione di questa esperienza è arrivato dall'associazione francese Vignerons Independants, un sindacato riconosciuto dallo stato transalpino che raccoglie più di 10 mila soci e il 55% del patrimonio viticolo d'Oltralpe. Uno dei primi obiettivi dei Vignaioli Indipendenti sarà entrare nella Confederation Europeenne des Vignerons Independants (Cevi), "così da creare – si legge in una nota – a livello continentale un'importante rete di piccoli e medi produttori capace di incidere fortemente sulle politiche di settore, a partire dal recepimento a livello nazionale della nuova Ocm". Il consiglio direttivo è composto da 15 membri e da due vicepresidenti, Peter Dipoli e Saverio Petrilli, espressione della quasi totalità delle regioni viticole nazionali. In qualità di segretario nazionale è stato designato Giancarlo Gariglio.

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