Crisi degli impianti risalita: in arrivo gli investimenti della Regione
?Investimenti da centinaia di milioni di euro?. E’ quanto si appresta a fare la Regione per salvare gli impianti di risalita valdostani.
L’annuncio è arrivato ieri al termine del vertice svoltosi a Palazzo regionale per discutere della situazione degli impianti di risalita di Champorcher al quale hanno preso parte il Presidente della Regione, Luciano Caveri, gli Assessori Ennio Pastoret e Aurelio Marguerettaz e i Sindaci dei Comuni di Champorcher, Pontboset, Donnas, Pont-Saint-Martin, Hône e Bard.
?La Regione è pronta a intervenire con un finanziamento per porre rimedio alla crisi degli impianti di risalita valdostani – si legge in una nota diffusa ieri – ma è necessario che a questo faccia seguito un progetto articolato che veda la partecipazione di tutti i Comuni che possono godere dell’indotto della stazioni turistiche.?
Proprio il richiamo alla partecipazione delle comunità locali è la novità della strategia della Regione.
Infatti i prestiti che verranno erogati alle società di gestione degli impianti di risalita dovranno essere restituiti fra i 5 e i 10 anni; nel caso però in cui le stesse società non fossero in grado di restituire il prestito, questo verrebbe ricapitalizzato e spetterebbe alle comunità locali intervenire per la stessa cifra stanziata dalla Regione.
?Non è più pensabile – si legge infatti nella nota – che si continui a dipendere solo dalla Regione. I Comuni e le Comunità Montane devono decidere se credono o meno nel progetto, e se ci credono devono sforzarsi di partecipare anche economicamente.?
Nove le stazioni di sci interessate dagli investimenti che dovrebbero aggirarsi fra i 10 e 12 milioni di euro.
Oltre alla stazione di Champorcher (360 mila euro di passivo), alla quale il vertice di ieri era dedicato, ci sono le stazioni di Brusson, Chamois, Valtournenche, Cogne, Crévacol, Gressoney, MOnterosaski e Torgnon.
Ma il risanamento dei debiti non è l’unico passo che Regione e comunità locali dovranno compiere.
?I versanti sui quali è necessario muoversi – hanno sottolineato Caveri, Pastoret e Marguerettaz- sono quelli dei costi di personale, del costante decremento dei posti letto e della mancanza di investitori. Se da una parte è quindi necessario un piano di rientro dei debiti molto attenta anche al tipo di investimenti che si scelgono, dall’altra è obbligatorio pensare di mettere in moto un progetto di marketing territoriale che possa portare in Valle nuovi investitori. E’ quindi necessario sviluppare una logica comprensoriale che possa ad esempio vedere le diverse comunita’ montane lavorare insieme nell’ambito di progetti strategici dei fondi comunitari. Si deve però superare la logica attuale di guardare solo nel proprio orticello per ampliare gli orizzonti di collaborazione.?