Attorno alle transenne posate ad arte lungo i confini dell’arena di Buthier si sprecano luoghi comuni. Il più utilizzato? “Ci sarà pure un motivo se questa si chiama Coumba Freide”.
Fin troppo facile, in una giornata come questa. Il calendario dice che è primavera da un mese, ma in tutta la Valle d’Aosta (e non solo) tira un vento che gela le ossa. Non fa eccezione la località a monte di Gignod dove oggi si è tenuta la quinta eliminatoria dei combats de reines: i cappelli e le sciarpe si sprecano, nelle fila di un pubblico meno numeroso del solito. Se il luogo comune sul freddo che si respira – o ti congela i polmoni, decidete voi – in questi luoghi è fin troppo facile da evocare, un altro viene smentito immediatamente: il freddo ha tenuto a casa anche potenziali reines, ma nelle 65 bovine presentate a Buthier c’è parecchia qualità.
Sfida doppia tra Cunéaz e l’azienda Verney
Del freddo è stato scritto, ma vogliamo dire qualcosa del vento? Soffia freddo e pungente, e non arriva sempre dalla stessa parte. Spesso spira da Sud, forte e potente come le reines dell’azienda agricola Verney. Non è una sorpresa vederle qui, si sapeva da tempo che la casata di Gressan avrebbe schierato le sue forze sulle alture di Gignod. Però quando vanno in campo e sfiancano le avversarie fanno sempre un po’ impressione.
A volte, però, il vento soffia da Nord-Est, magari meno forte e prorompente, però più pungente e penetrante. Arriva da Valpelline, che si intravede laggiù nella vallata. Da Valpelline arrivano Edy e Christian Cunéaz, due giovani (i trentenni son o considerati giovani, ormai) che si sono fatti conoscere a suon di risultati, nel mondo delle reines.
Cunéaz e azienda Verney, contro a più riprese in questa domenica di guanti e vin brulé. Due sfide sopra le altre, le finali di prima e terza categoria. Spesso e volentieri duelli del genere finiscono con un 2-0 fatto di lacrime (di gioia o di disperazione), l’esempio più lampante è la Regionale 2013 con i successi di Piero Busso e le sconfitte di Michel Charbonnier. Ma a Gignod è giorno da tregenda solo per le condizioni meteo: un successo a testa, re Salomone non avrebbe saputo fare di meglio.
In prima categoria vince Briganda dell’azienda Verney, ed è una non-notizia: qui aveva vinto nel 2022, si è confermata come in molti pronosticavano da giorni. Fontana dei Cunéaz, due chili più di Briganda e la più pesante di giornata, si ferma di nuovo al secondo posto, come già a Valpelline nel 2023. In semifinale Fontana aveva vinto contro Miracle dell’azienda Verney, alla prima qualificazione, mentre dall’altra parte del tabellone aveva fatto capolino la vecchia Gitane di Davide Grimod, seconda alla Regionale 2019 in seconda categoria.
In terza categoria esiti diversi, per le due casate “di spicco” di questa domenica: il successo va a Nairobi dei Cunéaz e Scintilla della Verney è costretta al secondo posto. Alla fine va bene così, anche perché le premiazioni di queste regine (e seconde classificate) sono un tripudio di bambini. Hanno giocato con il pallone fino a due secondi prima, ma il richiamo del giro d’onore con il campano della premiazione è un’attrazione più forte di qualsiasi gioco all’aria aperta degno di questo nome. Nell’azienda Verney chi guida il manipolo della nuova generazione è Elodie Deveynes, decisamente a suo agio in mezzo a pachidermi di oltre sette quintali. Con lei c’è anche la cuginetta Stephanie Dussailler, la più piccola del lotto, con un giaccone da sci che ricorda che la primavera è ancora un’utopia: mentre gli altri si precipitano verso le porte dell’arena per raggiungere la loro reina, lei furbescamente si fa passare da parente a parente per saltare a pié pari le transenne e raggiungere per prima la zona della premiazione.
Neanche i Cunéaz scherzano: qualche ragazzina più grande, poi il felpone rosa che “infagotta” quasi completamente la piccola Nadine, figlia di Edy Cunéaz, un anno e poco più. Alla fine – come da tradizione – finisce seduta su Nairobi, nel tripudio di foto che immortalano il momento di gloria. Foto che, è giusto specificarlo, verranno appese alle pareti delle case di genitori e nonni, che di anno in anno verificheranno come crescono figli e nipoti e racconteranno le gesta di questa e quella regina, contemplando il tempo che passa.
Romanticismo da reines, che è più forte anche del vento che spazza Buthier. Ma, a dire il vero, sono quasi più romantiche le storie delle terze classificate di terza categoria. Claudio Pomat, che abita a pochi chilometri da qui, l’avevamo lasciato alla Regionale 2019 con la sua Web, reina che a dispetto di un nome singolare aveva fatto strada (seconda di terza alla Regionale): di lui si erano perse le tracce, fino a quando la sua Eclair ha conquistato un posto nelle quattro. Dopo la sconfitta in semifinale contro Scintilla, Claudio Pomat ha ritirato il campano del terzo posto ed è tornato verso la stalla, salutando sommessamente chi lo complimentava per la sua regina. E se cinque anni di attesa vi sembrano tanti, che dire dei venti che la famiglia Brumin ha dovuto aspettare per rientrare alla Croix-Noire dal portone sul retro? Con Forza (il nome della reina) e anche parecchio coraggio gli allevatori di La Salle sono riusciti a farcela.
Gloria anche per Davide Grimod
Ci siamo dilungati parecchio, e non è colpa necessariamente del vento. In tutto questo procrastinare non è stato neanche reso il giusto onore a Davide Grimod, che oltre a Gitane presenta al via Merylin, bovina interessante che con un po’ di fortuna ha vinto il titolo di secondo peso. La fortuna di Merylin fa il paio con la “sfortuna” di Bambola di Avoyer e Castellan, seconda classificata: Bambola, già reina all’interregionale 2022, conquista sì la prima qualificazione, ma disputando un tabellone da cuori forti. La semifinale con Marquisa di Edy Henriet dura quasi 40’, al termine del match non fa neppure lo sforzo di andare verso le stalle. Dopo qualche minuto torna a combattere contro Merylin, e chi pensava ad un match di qualche secondo appena è rimasto esterrefatto: Bambola ha dato del filo da torcere, ha pure pensato (e fatto pensare) di vincere, poi un colpo secco dell’avversaria l’ha fatta desistere. Prima Merylin, che a Etroubles l’estate scorsa si era fermata ai quarti di finale, seconda Bambola, che meriterebbe un asterisco vicino al suo piazzamento: terza la già citata Ballarina – figlia di un toro di Bronne dei Bonin – e Marquisa di Edy Henriet.
Due impegni in sette giorni: col d’Arlaz e Pollein
C’è poco tempo da perdere, dopo il combat di Buthier le reines voltano pagina, perché la settimana che inizia è decisamente impegnativa. Doppio appuntamento, prima il 25 aprile al col d’Arlaz e poi il rendez-vous di domenica 28 aprile a Pollein.
L’infrasettimanale di Challand-Saint-Victor è una tradizione: come per l’impegno di Pasquetta, le reines onorano da tanto tempo la festa della Liberazione con un appuntamento sentito e atteso. La Liberazione, per intenderci, è quella dal nazifascismo: in tempi di revisione storica, è giusto ricordare perché il 25 aprile venga giustamente festeggiato da quasi ottant’anni. Se il combat di Challand sarà l’occasione di piazzare una reina per gli allevatori della Bassa Valle, domenica prossima a Pollein sono attesi i “mammasantissima” dell’Envers. Sarà la penultima eliminatoria della primavera, non siamo ancora al conto alla rovescia ma le occasioni di piazzare una reina iniziano a latitare.
Le qualificate
Prima categoria (13)
- Briganda dell’azienda Verney di Gressan (709 chili)
- Fontana dei fratelli Cunéaz di Valpelline (711 chili)
- Gitane di Davide Grimod di Aosta (675 chili)
- Miracle dell’azienda Verney di Gressan (645 chili)
Seconda categoria (28)
- Merylin di Davide Grimod di Aosta (558 chili)
- Bambola di Avoyer e Castellan di Saint-Rhémy-en-Bosses (560 chili)
- Ballarina dei fratelli Cunéaz di Valpelline (557 chili)
- Marquisa di Edy Henriet di Gignod (564 chili)
Terza categoria (24)
- Nairobi dei fratelli Cunéaz di Valpelline (503 chili)
- Scintilla dell’azienda Verney di Gressan (513 chili)
- Forza dei fratelli Brumin di La Salle (510 chili)
- Eclair di Claudio Pomat di Etroubles (500 chili)
Una risposta
Francois Domaine hai descritto il combat di Gignod in modo eccellente, una cronaca di tutta la bataille da “minuto per minuto” . Complimenti davvero