Un furgone carico di beni di prima necessità è pronto a partire per Kharkiv, una delle regioni ucraine più colpite dalla guerra. La raccolta, promossa dal comune di Introd insieme ai comuni di Rhêmes-Saint-Georges, Rhêmes-Notre-Dame, Valsavarenche e les Paroisses du Paradis, ha coinvolto attivamente le comunità locali, che hanno donato principalmente alimenti a lunga conservazione, vestiti, materiale scolastico, giochi e pupazzi per bambini. Sistemati in sacchi e scatoloni, i beni raccolti riempiono tre stanze dell’oratorio di Introd in attesa di essere caricati su un ducato maxi e partire, venerdì 7 marzo alle 14.30. Il trasporto sarà gestito dall’associazione La Memoria Viva di Castellamonte con cui il comune di Introd aveva già collaborato in occasione del gemellaggio tra il museo natale di Papa Wojtyla a Wadowice e la “Maison musée Jean Paul II” di Les Combes.
Oggi, lunedì 3 marzo, i primi cittadini valdostani promotori dell’iniziativa hanno accolto la sindaca di Krasnokutsk, nell’oblast di Kharkiv, Iryna Karabut, e una delegazione ucraina per la consegna simbolica degli aiuti. “Ci siamo scambiati messaggi per capire di cosa avessero più bisogno, ed è emerso che avevano appena costruito un bunker ma mancavano gli arredi, così ci siamo attivati per dare un sostegno”, ha spiegato il sindaco di Introd Vittorio Anglesio. “Oltre agli aiuti donati dai cittadini e raccolti grazie ai volontari della parrocchia, come amministrazione comunale abbiamo deciso di donare i dieci banchi della mensa che saranno inviati ai bambini ucraini”. Il parroco di Introd, don Daniele Borbey, ha sottolineato il legame tra la comunità di Introd e l’Ucraina: “Fin dall’inizio della guerra la parrocchia ha ospitato quattro famiglie nella casa della chiesa. Questa raccolta è un’occasione in più per dimostrare vicinanza e solidarietà”.

A guidare il camion che partirà da Castellamonte sarà Roberto Falletti dell’associazione La Memoria Viva, che dal febbraio 2022 organizza viaggi umanitari in Ucraina. “Appena arrivati in una delle nostre missioni, un drone ha colpito l’auto davanti alla nostra”, racconta. “Ma continuiamo ad andare per aiutare i civili, soprattutto i bambini”. Dall’inizio del conflitto, Falletti ha fatto 56 missioni in Ucraina, portando aiuti umanitari. “Non servono soldi, ma beni materiali. Ci sarebbe bisogno anche di fuoristrada, anche vecchi, purché resistenti, perché le strade sono distrutte e servono mezzi per evacuare le persone il più rapidamente possibile”. Oltre agli aiuti alimentari e ai vestiti, dal 26 febbraio 2022 l’associazione ha consegnato in Ucraina anche diverse ambulanze.

In segno di gratitudine, la delegazione ucraina ha donato ai comuni valdostani bambole realizzate a mano dai bambini nei bunker, un calendario che mostra Kharkiv prima e dopo la guerra e una moneta con i simboli della città. “Il mio comune si trova a 36 km dal confine con la Russia ed è stato uno dei più colpiti dal conflitto – ha raccontato la sindaca Iryna Karabut –. Nella nostra comunità ci sono 180 orfani. Nei primi mesi della guerra abbiamo accolto 24mila sfollati, persone che hanno perso tutto e che arrivano con poche cose, spesso accompagnate solo dai loro animali domestici”.Karabut ha ringraziato per la solidarietà ricevuta e ha aggiunto: “Vi chiedo di non lasciarci soli. Oggi tocca a noi, domani potrebbe essere l’Europa”.