Dalle formule del calcestruzzo a quelle dei cosmetici per inseguire la sua passione e aiutare gli altri a fare degli acquisti consapevoli. Nata ad Aosta e cresciuta a Nus, Nebua Ginette Siani, 31 anni, è un’ingegnera civile. Ha studiato al Politecnico di Losanna, in Svizzera, ma poi il suo interesse per i prodotti per la pelle e il marketing hanno preso il sopravvento. Oggi vive a Torino, è consulente di marketing per diverse aziende e sui social aiuta le persone a scegliere in modo consapevole i cosmetici più adatti alla propria pelle, con un occhio di riguardo al prezzo, agli ingredienti e alla sostenibilità ambientale. Consigli pratici che sono diventati un libro. “Cosmesi consapevole”, edito da Sperling&Kupfer (Mondadori), sarà nelle librerie dal prossimo 23 settembre.
Forse inseguendo le orme del papà, ingegnere civile e originario come la mamma del Camerun, Siani si è iscritta a ingegneria civile con l’idea di diventare consulente per le aziende. “Ho studiato tanto il mondo dell’ingegneria sismica, poi dalle formule del calcestruzzo sono passata a quelle cosmetiche – racconta, sorridendo -. Non è stato un passaggio repentino ma con le tante esperienze che ho avuto ho potuto coltivare questa passione per la cosmesi che ho da sempre”. Durante gli studi universitari, si iscrive ad un concorso di marketing: “Sono arrivata in finale e ho capito che era un mondo che mi poteva interessare”, dice. Poi l’esperienza lavorativa a Barcellona, in un e-commerce, e il rientro in Italia dove trova lavoro come consulente di marketing digitale. Intanto studia e ottiene un diploma in Formulazione skincare.
La sua passione più grande sbarca così su Instagram e Tik Tok, dove oggi ha più di 200.000 follower. “Ho capito che potevo unire l’approccio scientifico e tecnico acquisito con gli studi di ingegneria con il marketing, con cui analizzo i messaggi che utilizzano i brand di cosmetica, e le mie conoscenze approfondite dei prodotti skincare che mi permettono di analizzare le formule dei cosmetici. Da qui l’idea di aiutare le persone, con dei brevi video sui social, a scegliere i cosmetici più adatti a loro cercando di non farsi trasportare dai packaging lussuosi o da un marketing un po’ troppo aggressivo“. Un modo per sfatare il falso mito secondo cui i prodotti più cari sono i più buoni. “Possiamo trovare dei buoni prodotti anche sugli scaffali del supermercato”, dice Siani.
È stata la casa editrice, dopo averla notata sui social, a proporle di scrivere un libro. Un’opportunità che “ho accettato nell’immediato perché sono tanti i messaggi che vorrei trasmettere ma che il mezzo dei social con i suoi video da pochi secondi non mi permette di esprimere. Con il libro che è una guida pratica agli acquisti ho potuto essere più esaustiva”. L’intento è semplice: fornire ai lettori tutti gli strumenti per non farsi influenzare negli acquisti dei cosmetici. Capitolo dopo capitolo, Siani insegna a leggere l’Inci, ovvero l’elenco degli ingredienti, a riconoscere quelli davvero utili per la propria pelle, a capire cosa si nasconde dietro a diciture come “bio” o “naturale”, a riconoscere quando un cosmetico è davvero sostenibile e a evitare sprechi e spese inutili. Una guida per non essere più dei semplici consumatori disorientati ma dei “consum-attori”, ovvero delle “persone che scelgono con consapevolezza e si fanno delle domande prima di mettere mano al portafoglio”.
Un capitolo del libro parla di cosmetici e impatto ambientale. “Spiego come capire dal packaging quali sono le indicazioni di smaltimento, se si è vittima di greenwashing, una pratica con cui le aziende ti fanno credere che un prodotto è sostenibile quando non lo è. Anche il semplice fatto di comprare un prodotto dietro l’altro fa si che non si rispetti il periodo massimo di utilizzo del cosmetico e un prodotto non finito fa male al portafoglio e all’ambiente“. Anche se oggi la strada inseguita dalle aziende cosmetiche è quella dell’innovazione, l’augurio di Siani è che “nascano diversi brand indipendenti che non vengano offuscati dal potere economico della grandi multinazionali. Sta a noi, in quanto consumatori, fare delle richieste sempre più informate per spostare l’offerta verso la qualità e la sostenibilità”.