Domani a Doues si parla di tratta delle donne e prostituzione

Un mondo difficile e quasi del tutto sommerso, tra nuova schiavitù, malavita, clienti alla ricerca di sensazioni forti e rischi per la salute. Ne parlerà Mirta Da Pra Pocchiesa, del Gruppo Abele, nella sala polivalente di Doues, alle 21,00.
Società

La chiamano schiavitù moderna. La prostituzione è antica quanto il mondo, ma ha saputo, nel tempo, adattarsi al contesto, alle mode, alle leggi, alla clientela.
Ne parlerà domani sera Mirta Da Pra Pocchiesa, ospite della sala polivalente di Doues, alle ore 21,00. Responsabile del Progetto Prostituzione e Tratta del Gruppo Abele, Mirta Da Pra è stata invitata dal comune di Doues e dalla biblioteca comunale per approfondire un tema di scottante attualità.
La questione è rilevante sotto molti aspetti: quello della malavita, che gestisce le tratte e il denaro, quello delle condizioni di vita delle prostitute, spesso inumane, e quello dei clienti, che decidono volentieri di esporsi e di esporre chiunque abbia rapporti sessuali con loro a forti rischi per la salute: nella grande maggioranza dei casi, sostengono le ricerche del Gruppo Abele, i clienti preferiscono non usare preservativi, accettando, pur di poterlo fare, tariffe doppie, triple, perfino quadruple rispetto a quelle base.

Un’altra ricerca, sempre dell’associazione fondata da don Luigi Ciotti, sostiene che circa l’80 per cento delle prostitute straniere, al momento di decidere di venire in Italia, non sapeva che sarebbe stata destinata alla prostituzione. Il 14% di queste è stata vittima di rapimento o violenza.
E’ anche il destino delle ragazze, perlopiù sotto i 25 anni di età, che si possono notare, ad esempio, ai bordi della statale 26, in orari serali.  

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