Negrò contro Alouette, il meglio che il combat de reines di Pasquetta potesse proporre ai suoi spettatori. E non poteva andare in maniera migliore: le bovine di Stefano Charrier e Piero Busso, le più attese oggi a Fénis per quanto riguarda la seconda categoria, si sono incontrate solo all’atto finale di un’eliminatoria segnata dalla notizia della scomparsa di Papa Francesco, arrivata in arena durante la pesatura delle partecipanti.
Il Pontefice degli Ultimi è stato ricordato poco prima dell’inizio dei combattimenti da un pubblico immenso: si stimano almeno mille e cinquecento spettatori, che per qualche istante – a cavallo di mezzogiorno – hanno rispettato il silenzio dovuto a un uomo di pace.
Un duello per il poker dei bosquets

Poi, come sempre, spazio alle reines. Tantissime. Centocinquanta alla pesa, il record stagionale. Aggiungeteci una giornata di bel tempo (finalmente) e il gioco è fatto: pubblico delle grandi occasioni, con reines delle grandi occasioni. Negrò e Alouette erano alcuni dei nomi più chiacchierati del mattino, anche perché entrambe erano arrivate a Fénis con l’obiettivo di centrare il quarto bosquet della carriera. Un traguardo che Manda di Dario Bétemps aveva conquistato a Aymavilles otto giorni fa, al pari di Briganda dell’azienda Verney: erroneamente, nella foga del dopo-reines, gliene avevamo assegnati solo tre.
Ritornando a Fénis, e nello specifico alla seconda categoria, vi era la netta sensazione che tra le 51 bovine iscritte ve ne fossero due “hors catégorie”. Negrò e Alouette hanno avuto la fortuna di finire nelle due distinte metà del tabellone, arrivando alla sfida del poker solo in finale: di fronte due regine decisamente esperte e alle quali restano poche chances per dimostrare il loro talento.
Ha vinto Negrò, alla quale probabilmente garba in modo particolare il giorno di Pasquetta: nel 2022 aveva vinto a casa sua, a Quart, proprio in questa festività, finendo poi quinta alla Regionale. E alla Regionale era già stata terza l’anno prima, dopo il successo di Cervinia. L’anno scorso, dopo il “buco” del 2023, i nuovi successi: bosquet a Gressoney e secondo posto alla finale regionale contro Tiky di Italo Arlian.
Alouette, a livello di bosquet, si ferma a quota tre, ma la sua sconfitta in finale non inficia un percorso (e una carriera) immensi. Anche lei, alla Croix-Noire, ha spesso conquistato dei premi, visto che nel suo palmares si contano un terzo e un quinto posto.
Visto il livello delle due prime classificate, vanno annotati con la matita rossa i nomi delle semifinaliste, entrambe alla prima qualificazione della carriera. Si tratta di Fripouille di Davide Squinabol e Freya di Edy Bianquin, entrambi di Pollein.
Le altre due reines arrivano da Valtournenche

A Fénis spazio e applausi per Negrò di Stefano Charrier di Quart, ma anche per la piccola delegazione di allevatori di Valtournenche che chiude la trasferta del Lunedì dell’Angelo con due successi importanti.
Il primo, nella classe regina, è siglato da Jean-Antoine Maquignaz, che aveva già qualificato sia all’apertura stagionale di Montjovet che a Verrayes. In questa primavera decisamente prolifica l’ex sindaco prende il bosquet con Guizza, già seconda in seconda categoria a Courmayeur nel 2022. Guizza arriva dalla stalla di Michele Bionaz e, da parte di padre, è figlia di un toro di Mandoline dei Bonin. In finale la bovina di Crepin ha avuto la meglio su Monella di Ronny Vial, che comunque migliora il terzo posto dell’eliminatoria di Bionaz del 2023. Come nel secondo peso, anche in prima categoria le nuove leve si fermano in semifinale: in questo caso si tratta di Pastis di Elvis Baravex e Giardina di Davide Squinabol.
Terminiamo con il terzo peso, dove tutte e quattro le qualificate varcheranno le porte della Croix-Noire per la prima volta in carriera. Lo farà in modo speciale anche Fulvio Meynet, che con Zara ha conquistato il primo bosquet della sua carriera da “allevatore solista” (prima si presentava con la famiglia a nome fratelli Meynet) con una bovina cresciuta nella stalla di Samuele Grimod di Aosta. Finisce con il secondo posto la bella avventura di Jardin dell’istrionico Marcello Glassier: terze Diamant dei fratelli Diémoz e Sanbaion di Roby Bich.
Qualche giorno di riposo e per le reines arriverà un vero e proprio tour-de-force: confermata l’eliminatoria di Issime di venerdì 25 aprile – giorno della Liberazione dal nazifascismo, se qualcuno si fosse dimenticato il perché di questa festività infrasettimanale – che anticiperà di quarantotto ore l’appuntamento di domenica 27 aprile a La Salle.

LE QUALIFICATE
Prima categoria (38)
- Guizza di Jean-Antoine Maquignaz di Valtournenche (670 chili)
- Monella di Ronny Vial di Nus (670 chili)
- Pastis di Elvis Baravex di Ollomont (708 chili)
- Giardina di Davide Squinabol di Pollein (665 chili)
Seconda categoria (51)
- Negrò di Stefano Charrier di Quart (560 chili)
- Alouette di Piero Busso di Donnas (566 chili)
- Fripouille di Davide Squinabol di Pollein (570 chili)
- Freya di Edy Bianquin di Pollein (567 chili)
Terza categoria (61)
- Zara di Fulvio Meynet di Valtournenche (512 chili)
- Jardin di Marcello Glassier di Fénis (500 chili)
- Diamant dei fratelli Diémoz di Saint-Christophe (510 chili)
- Sanbaion di Roby Bich di Pontey (500 chili)