Si è chiusa, dopo la pausa estiva, la prima seduta del Consiglio regionale della Valle d’Aosta. A tenere banco in aula è stato in modo particolare il dibattito sulla Casa da gioco di Saint-Vincent con la Relazione annuale al Consiglio Valle sull’andamento della Gestione della Casinò de la Vallée S.p.A. e con l’approvazione del bilancio, al 31 dicembre 2006, della Gestione straordinaria in liquidazione. A fine giornata e dopo la lunga discussione, il bilancio 2006 della gestione straordinaria in liquidazione del Casinò de la Vallée di Saint-Vincent ha incassato con 22 voti favorevoli, 8 contrari e un astenuto, l’approvazione del Consiglio regionale.
Per il Presidente della Regione, Luciano Caveri ?Il ruolo della Regione resta strategico: il disciplinare è in dirittura d’arrivo, il Regolamento del personale è scisso dal disciplinare, il Piano di sviluppo basato su una fusione tra la Casinò SpA e la proprietà del Grand Hotel Billia.” che ha affermando tra l’altro che “Oggi, però, intravedo seri segni di cambiamento e un mutamento di filosofia delle stesse Organizzazioni sindacali e degli stessi lavoratori. Mi pare che si sia passati da una logica di protesta, forse anche legittima, a una fase propositiva con documenti ufficiali che tendono a scardinare vecchi tabù, attraverso formule che fino a poco tempo fa sarebbero state impensabili. E noi dobbiamo cogliere questi segnali.“
Per il consigliere Enrico Tibaldi (La Casa delle Libertà) “L’argomento è scomodo perché presenta più ombre che luci? e parlando del bilancio politico ha evidenziato ?un consolidamento delle prassi politico-clientelari.“
Per Alessandro Bortot (Arcobaleno Vallée d’Aoste) il governo regionale si è dimostrato incapace di gestire l’attuale Casa da gioco “Nei 60 anni di attività – ha detto – la Casa da gioco ha introitato 1 miliardo e 728 mila milioni di euro circa. Ci troviamo di fronte a un nuovo Piano di sviluppo, a un nuovo disciplinare, ma gestiti da chi e con quale autorevolezza??.
Per il consigliere Giulio Fiou (Per il Partito Democratico in Valle d’Aosta) ?Le vicende del quadro politico fanno vivere questo governo regionale alla giornata, senza consentire una progettualità per il futuro. Ci sono solo gli intenti, ma non un vero e concreto piano di sviluppo e di ammodernamento.”
“Questa maggioranza ha già investito nell’azione di rilancio con l’acquisto del Billia. Occorrerà però una reale sinergia con la Casa da gioco – ha affermato nel proprio intervento Dario Comé (Stella Alpina) – Questa partita si può e si deve vincere su un piano più alto che racchiuda l’intero territorio di Saint-Vincent.”
Il Consigliere Eddy Ottoz (Gruppo misto) ha voluto precisare che “Sul Casinò si parla troppo del passato. Non si riesce a capire se questo Consiglio considera il Casinò un’impresa che fa guadagnare dei soldi, o se piuttosto è considerato un tesoretto di voti, o ancora se deve essere considerato un ammortizzatore sociale. Bisogna però decidere quale di queste tre situazioni è quella da perseguire.“
“Basta piangerci addosso, basta parole sulle crisi delle Case da gioco o sui dati. Piuttosto adeguiamoci al nuovo corso e vediamo di rispondere alle nuove sfide – questo il monito della consigliera Adriana Viérin (Union Valdôtaine) – È stato individuato il punto critico oltre il quale l’azienda non deve scendere? L’obiettivo è quello della semplice sopravvivenza? Allora è stato raggiunto. Qual è l’obiettivo del management? Aspettiamo ancora il Piano di sviluppo. Vorremmo risposte dalla Giunta, dal management perché c’è bisogno di fiducia e non di incertezza.” Per il capogruppo della Gauche Valdôtaine-DS, Giovanni Sandri la necessità è quella ?di trovare un nuovo Consiglio di amministrazione senza un legame diretto con la politica.“
Sul legame politica-Casinò critico il consigliere Massimo Lattanzi (La Casa delle Libertà) “Questa è una Casa da gioco con connotati pubblici. Credo che abbiano tratto vantaggio da questa situazioni alcuni tecnici e consulenti con le loro parcelle. Chi sono i politici che hanno beneficiato del Casinò e delle scelte effettuate? Dino Viérin e Roberto Louvin, Carlo Perrin e Aurelio Marguerettaz, fino a Luciano Caveri. Questi sono i nomi e i cognomi.”
Il raffronto con le altre case da Gioco in Italia è stato poi fatto, dati alla mano, dall’assessore al Bilancio e alle Finanze Aurelio Marguerettaz “Nel 2006, le perdite per Saint-Vincent sono state di 2 milioni e 296 mila euro; per Campione 6 milioni e 537 mila euro; per Sanremo 2 milioni e 467 mila euro , mentre Venezia ha avuto un utile di 66.000 euro.”
“Per quanto riguarda, invece, il 2005, Saint-Vincent ha avuto perdite per 5 milioni e 861 mila euro; Campione perdite per 7 milioni e 297 mila euro; Sanremo per 5 milioni e 903 mila euro e Venezia per 12 milioni e 585 mila euro.”
“Per quanto riguarda i dipendenti: Saint-Vincent ne ha 787, Campione 557, Sanremo 402 e Venezia 651. Le quote competenze delle diverse Regioni sui Casinò sono: Saint-Vincent il 49,3 per cento; Campione 56,7 per cento; Sanremo 57,4 per cento e Venezia il 45 per cento.“
L’assemblea regionale, nel corso della giornata, ha anche respinto con 24 astensioni e 8 voti favorevoli una risoluzione congiunta presentata dalle forze di minoranza in cui si chiedeva, tra l’altro, una riduzione del numero dei componenti del Consiglio di amministrazione della Casinò spa, un’azione di risanamento dell’azienda e l’istituzione dell’ingresso gratuito in tutte le sale da gioco oltre al conferimento di più ampi poteri al servizio di controllo regionale.